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Sisma 2016: Rapporto sulla ricostruzione a Giugno 2021 – Protezione Civile, Il Giornale della – Giornale della Protezione civile

Oltre 20.000 sono state le domande presentate e oltre 10.000 i contributi approvati. La strada è ancora lunga, ma rispetto agli anni precedenti il miglioramento è sensibile

Presentato ieri nella sede di Rieti della Struttura Commissariale, il Rapporto sulla Ricostruzione in Italia Centrale aggiornato a giugno 2021 (questo il link per scaricarlo). Quasi 40 pagine che delineano il quadro analitico dei 138 Comuni del cratere 2016, a cui si aggiunge un focus su Amatrice, Accumoli e Arquata del Tronto, i Comuni maggiormente colpiti dalla scossa del 24 agosto di cui domani ricorre il quinto anniversario.

La crescita delle domande
Le domande di contributo per la riparazione o la ricostruzione degli immobili danneggiati dal sisma 2016 sono cresciute oltre quota 20 mila e riguardano 52 mila unità immobiliari di tipo residenziale e 1.150 immobili produttivi. L’importo richiesto dai cittadini è di 5,4 miliardi di euro. Le richieste approvate, oltre 10 mila, sono cresciute molto velocemente nell’ultimo anno, e in particolare nei primi sei mesi del 2021, nel corso dei quali sono stati approvate 3.300 richieste di contributo e completati oltre 1.100 cantieri. Dall’avvio della ricostruzione sono stati ultimati 5 mila interventi su edifici, con 12 mila unità residenziali completate, e in corso i lavori in altri 5 mila cantieri, per 13 mila ulteriori abitazioni. “Vogliamo innanzitutto ricordare con commozione l’anniversario del 24 agosto. Ci sono stati troppi morti, 299, e il nostro pensiero va ai familiari delle vittime e a tutte le persone che hanno sofferto e soffrono ancora oggi – ha dichiarato il Commissario Straordinario alla Ricostruzione Giovanni Legnini durante la presentazione del Rapporto -. I dati di cui diamo conto mostrano segnali molto positivi, ma c’è molto ancora da fare. Il modo migliore per onorare la memoria di quei morti e mostrare rispetto per la sofferenza delle persone è ricostruire case sicure e in tempi ragionevoli”.

C’è ancora spazio per migliorare
La semplificazione e le nuove procedure, in primis l’Ordinanza 100 e l’introduzione dei Programmi Straordinari di Ricostruzione, hanno di fatto sbloccato una situazione di stallo. Nell’ultimo anno sono state presentate un terzo delle richieste di contributo complessive, e approvate la metà delle domande, con la concessione di 2,7 miliardi di euro, con un’accelerazione che si è accentuata nel 2021. Legnini ha rivolto un ringraziamento a tutti gli Uffici, Enti e Istituzioni coinvolti nella Ricostruzione, definendola “un’impresa che coinvolge l’intero Paese. I risultati che presentiamo non sarebbero stati possibili senza un lavoro puntuale e plurale di molti soggetti pubblici e privati: gli Usr e le Regioni, gli uffici sisma comunali e i sindaci, Istituzioni e Diocesi, i cittadini e i loro comitati, il personale degli uffici, i professionisti e le imprese  – ha voluto ricordare il Commissario -. Quando abbiamo iniziato avevamo bisogno di recuperare la fiducia dei cittadini rispetto alla possibilità di ricostruire. Ora, dopo un grande impegno Nella semplificazione, abbiamo procedure efficaci e che funzionano, oltre a un quadro di risorse finanziarie senza precedenti”. La ricostruzione si trova dunque in una fase matura, anche se sconta dei rischi dovuti alle dinamiche di mercato indotte anche dalla pandemia. Il ritmo acquisito tra la fine del 2020 e l’inizio del 2021 nell’apertura di nuovi cantieri, rischia in primavera di subire un rallentamento a causa dell’aumento dei prezzi dei materiali da costruzione, al quale si è fatto fronte, recentemente, innalzando la misura del contributo. “L’accelerazione della ricostruzione, evidente, comporta anche dei problemi. Le imprese che lavorano nella ricostruzione sono tante, 2.659, ma non sufficienti, come il numero dei professionisti che elaborano i progetti. Colgo questa occasione per rivolgere un appello alle imprese e ai professionisti di tutto il Paese: venite a lavorare nel Centro Italia. È un messaggio di fiducia: oggi la governance è ben strutturata e capace di fornire risposte. Se manteniamo questo ritmo, e avremo una capacità attuativa adeguata, quella del Centro Italia, pur difficilissima, può diventare una delle ricostruzioni più veloci”, dichiara il Commissario Straordinario Giovanni Legnini. Anche la ricostruzione pubblica, dopo anni di stasi, sta accelerando. Nei primi sei mesi del 2021 gli interventi hanno registrato un sostanziale avanzamento. La spesa, in questo periodo, è stata di 144 milioni di euro (nell’intero 2020 la spesa fu di 62 milioni di euro), portando il totale a 411 milioni di euro. Le opere pubbliche finanziate dalle Ordinanze, comprese le chiese, le scuole e gli interventi sui dissesti, sono oltre 2.600. In questi sei mesi sono stati sbloccati circa mille interventi. I cantieri al lavoro erano 169, quelli ultimati 251. Nel 2021 hanno visto la luce le 25 Ordinanze Speciali per la ricostruzione dei borghi più distrutti, che danno attuazione ai poteri in deroga concessi al Commissario, e si sono concretizzate le prime iniziative per lo sviluppo economico. Sono stati avviati il Pacchetto Sisma del PNRR, con 1,780 miliardi, ed il Contratto Istituzionale di Sviluppo, varato dal Ministro della Coesione Territoriale, che finanzia i primi progetti con 160 milioni di euro, la cui programmazione è affidata alla Cabina di Coordinamento, guidata dal Commissario Straordinario, con i rappresentanti di tutte le istituzioni coinvolte. Nel corso del 2021 è stato definito l’accordo con l’Agenzia delle Entrate sull’uso del Superbonus 110% insieme al contributo pubblico di ricostruzione, che semplifica le procedure e rende possibile coprire con le detrazioni le eventuali spese in accollo ai proprietari. Nello stesso tempo sono stati rafforzati i presidi di legalità sulle attività di ricostruzione, con la firma di numerosi protocolli tra Prefetture, imprese e sindacati finalizzati a contrastare il lavoro nero e le infiltrazioni della criminalità.

Focus su Amatrice, Accumuli e Arquata del Tronto
Amatrice e Accumoli in provincia di Rieti, Arquata del Tronto in quella di Ascoli, sono i comuni che hanno sofferto le vittime, 299, e i maggiori danni in conseguenza della scossa del 24 agosto 2016, di magnitudo 6.0, con la distruzione dei centri storici dei capoluoghi e di moltissime frazioni. Allo stato attuale la ricostruzione procede, in questi tre Comuni, in modo differenziato. Quello di Amatrice ha subito i  maggiori danni al patrimonio edilizio privato e pubblico, con 848 edifici con danno lieve e 3.485 con danno grave censiti dalle schede Aedes e Fast dopo il sisma, e un livello di  distruzione che in alcune frazioni è stato rilevato all’ XI grado della scala Mercalli, catastrofico. Al 30 giugno scorso erano state presentate all’USR Lazio 718 richieste di contributo di ricostruzione, 286 per i danni lievi e 432 per quelli gravi (34% e 12% del totale dei danni lievi e gravi censiti). Di queste richieste 301 sono state approvate con la concessione del contributo, e 115 edifici con al loro  interno alcune centinaia di unità residenziali, sono già stati completati e consegnati. Amatrice si pone così al quarto posto assoluto nella graduatoria dei co muni del cratere per importo dei contributi concessi con 126 milioni di euro (208 quelli richiesti con le domande presentate ed in istruttoria), dopo Tolentino, Norcia e Ascoli Piceno. Ad Accumoli si registra la situazione più complessa, con pochissime domande di contributo presentate ed accolte. Sono 38 sui 234 censiti per i danni lievi e 75 sui 1.371 registrati come danni gravi dopo il sisma, con percentuali pari al 16 e al 5%. I contributi concessi ammontano a 22 milioni di euro, i cantieri già portati a termine sono appena 16. Anche ad Accumoli si sta procedendo con i Piani attuativi e la redazione del Programma Straordinario di Ricostruzione. Ad Arquata del Tronto è in corso l’iter di approvazione dei Piani Attuativi, e dopo la consultazione della popolazione l’amministrazione comunale ha definito le possibilità di delocalizzazione di una parte delle abitazioni della frazione di Pescara del Tronto, interamente distrutta. Nel comune di Arquata si sono registrati 294 edifici inagibili con danni lievi, per 60 dei quali è stata presentata la richiesta di contributo (20%), e 1.776 edifici con danni gravi, per i quali sono state presentate 122 domande (7%.) Le richieste approvate sono 134 con la concessione di 62,4 milioni di euro di contributi, che pongono Arquata all’ottavo posto della graduatoria. I cantieri conclusi sono 48. 

red/gp

(Fonte: Commissario Straordinario Ricostruzione)

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