Widget Image
Posts Popolari
Seguiteci anche su:

HomeCategorieBonus BagniBonus, guida completa ai contributi: tv, mutui, pc, ristrutturazioni e figli. Ecco come fare richiesta – ilmessaggero.it

Bonus, guida completa ai contributi: tv, mutui, pc, ristrutturazioni e figli. Ecco come fare richiesta – ilmessaggero.it

Dal bonus tv, al superbonus, passando per una miriade di altri contributi: pc, mobili, casa, lavori ecosostenibili, assegno unico per i figli, mutui. Quella attuale è una vera e propria giungla di sgravi e sconti, in cui è difficile districarsi per capire bene requisiti, paletti, procedure per fare domanda date di scadenza. Il governo Draghi ha eliminato alcuni (come il cashback) di questi aiuti una tantum e limitati nel tempo, ma ne ha anche confermati diversi e aggiunto uno per l’acquisto della prima casa. L’orientamento, nei prossimi mesi, con il concretizzarsi del Piano nazionale di ripresa e resilienza è comunque quello di sfoltire la rosa di contributi. Il tempo per usufruirne, quindi, è limitato. Cerchiamo di capire quali sono i principali bonus in vigore, per cui si può fare ancora domanda, e i loro limiti.

Guida completa ai contributi in vigore: il bonus tv

Si tratta di un incentivo fino a 100 euro per la rottamazione del vecchio televisore e l’acquisto di uno nuovo, compatibile con lo standard tecnologico di trasmissione del digitale terreste Dvbt-2/Hevc Main 10. A differenza del precedente incentivo, che rimane in vigore ed è cumulabile, questo contributo si rivolge a tutti i cittadini senza limiti di reddito. A disposizione ci sono 250 milioni di euro, per accompagnare la rivoluzione del digitale terrestre, che partirà il prossimo 15 ottobre e si completerà all’inizio del 2023.

L’incentivo può raggiungere il 20% del costo dell’apparecchio, con un tetto massimo di 100 euro. L’agevolazione vale fino al 31 dicembre 2022 «salvo anticipato esaurimento dei fondi disponibili» e non richiede alcuna certificazione Isee, quindi non è legato a reddito e patrimonio familiari. Viste le quasi 10 milioni di famiglie potenzialmente interessate è probabile un rifinanziamento con la prossima Legge di Bilancio. I requisiti da soddisfare sono tre: essere residenti in Italia, aver rottamato un apparecchio «obsoleto» (cioè acquistato prima del 22 dicembre 2018) ed avere l’attestazione del pagamento del canone Rai. Senza aver dismesso una vecchia tv o non pagando l’obbligatorio canone televisivo, quindi, è impossibile accedere al contributo statale. Sono però ammessi al bonus anche gli over 75 esonerati dall’imposta legata al possesso del televisore.

Bonus tv, sconto fino a 100 euro: ecco come funziona ma i fondi potrebbero finire presto

La rottamazione può avvenire consegnando il vecchio apparecchio al negoziante o alle discariche autorizzate. Bisogna quindi fornire loro un modulo pdf scaricabile dal sito del ministero dello Sviluppo economico, che consiste in una autodichiarazione dei requisiti. Il documento deve essere controfirmato dal rivenditore, o da un addetto del centro di raccolta, e consegnato quando si fa il nuovo acquisto (anche online). In allegato al modulo bisogna consegnare il codice fiscale di chi compra e una copia di un documento d’identità valido. Sarà poi il commerciante a inserire tutte le informazioni su una piattaforma telematica dove l’Agenzia delle Entrate confermerà la presenza dei requisiti. L’importo potrà essere recuperato dal venditore con il credito d’imposta. Ogni famiglia può richiedere il contributo da 100 euro una sola volta. Quest’ultimo, se si hanno più televisori, è poi sì cumulabile con il vecchio bonus per il decoder esterno (se si ha un Isee entro i 20mila euro), ma il secondo sconto scende da 50 a 30 euro.

Il cambio del digitale terrestre, come detto, partirà con un primo step dal prossimo 15 ottobre, quando alcuni programmi verranno trasmessi esclusivamente con la codifica Dvbt/Mpeg4, che renderà visibili i canali solo in alta definizione (HD). Il riassetto dalla codifica Dvbt/Mpeg2 avverrà poi a scaglioni nelle varie aree regionali entro il 2022 (tra maggio e giugno nel Lazio). Da gennaio 2023, quindi, ci sarà il passaggio definitivo al nuovo standard Dvbt-2/Hevc Main 10. In questo caso, per capire se la propria tv è compatibile con la nuova tecnologia, ci si può sintonizzare sui canali test 100 (Rai) oppure 200 (Mediaset): se appare la scritta Test Hevc Main10, vuole dire che la tv è già adatta e non deve essere cambiata o munita di decoder entro la fine del 2022.

Il superbonus 110%

Si tratta di una detrazione al 110% delle spese sostenute per gli inteventi energetici dal 1° luglio 2020, a fronte di interventi edilizi “trainanti” e “trainati”. Tra i primi: isolamento termico delle superfici; interventi sugli immobili unifamiliari o sulle parti comuni degli edifici per sostituire gli impianti di climatizzazione invernale con impianti alternativi per il riscaldamento centralizzati (a condensazione e a pompa di calore), raffrescamento o fornitura di acqua calda sanitaria. Tra i secondi: demolizione e ricostruzione di un immobile per migliorare le prestazioni energetiche, installazione di micro-generatori per la fornitura di energia o di impianti per la ricarica di veicoli elettrici (per una spesa massima di 3mila euro), sostituzione degli infissi e installazione di pannelli fotovoltaici.

I beneficiari possono essere: condomini e persone fisiche (in prime e seconde case); onlus, organizzazioni di volontariato e del terzo settore; istituti autonomi case popolari (Iacp); società sportive dilettantistiche (per lavori negli spogliatoi); cooperative edilizie di abitazione. Sono invece escluse case e ville di lusso.

Superbonus 110%, requisiti, limiti, scadenze e polizze: la guida

Per ogni tipo di intervento, poi, ci sono diversi limiti economici. Per i lavori di isolamento termico il tetto massimo di detrazione è: 50mila euro per immobili unifamiliari o indipendenti all’interno di edifici plurifamiliari, 40mila euro per ogni nucleo dentro edifici edifici da uno a otto unità immobiliari e 30mila euro per ogni unità se ce ne sono più di otto. Per sostituire gli impianti di climatizzazione, invece, i limiti sono rispettivamente: 30mila euro, 20mila euro e 15mila euro. E ancora, per l’installazione di impianti fotovoltaici il massimo sgravio è di 48mila euro per unità immobiliare, con limite di spesa di 2.400 euro per kW ora (ma scende a 1.600 se ci sono demolizioni, ricostruzioni o nuove costruzioni). Per i sistemi di accumulo il tetto è sempre 48mila euro (con limite di 1.000 euro per kW ora), mentre per la sostituzione degli infissi la detrazione massima è di 60mila euro.

Al momento possono beneficiare dello sgravio tutti quelli che eseguono i lavori fino al 31 dicembre 2022 (se entro il 30 giugno 2022 sia stato fatto il 60% dell’intervento complessivo). Per condomini e case popolari, invece, la scadenza è il 31 dicembre 2023. Unica condizione prevista è ancora una volta che al 30 giugno 2023 i lavori abbiano raggiunto il 60%. L’estensione al 2023, quindi, è al momento limitata a casi specifici, ma l’intento del Governo è farla valere per tutti.

Il Sismabonus

Simile al Superbonus 110% è il bonus sisma. Si tratta sempre di una detrazione con quella percentuale e vale per: lavori antisismici generic; interventi per la riduzione del rischio sismico di una o due classi, anche sulle parti comuni dei condomini; demolizione e ricostruzione di edifici, sempre per abbassare il rischio, tramite imprese edilizie. Gli interventi devono contribuire effettivamente alla riduzione del rischio sismico (le abitazioni devono essere in una zona sismica 1,2 o 3). Il tetto è fissato a 96mila euro. Se poi al posto dello sconto si cede il credito a un’impresa di assicurazione stipulando una polizza a copertura del rischio di calamità, la detrazione su quest’ultima arriva al 90%. Come per il Superbonus si attende una proroga fino a fine 2023.

Il bonus Draghi

La misura prevede che tutti i giovani under 36 anni, a determinate condizioni, possano accedere al Fondo di garanzia sui mutui per la prima casa, ottenendo così un prestito dalla banca per un importo pari al 80% del prezzo della casa garantito dallo Stato. La garanzia, nei piani iniziale, doveva essere addirittura del 100 per cento, ma poi si è deciso di ridurla. I requisiti richiesti: avere meno di 36 anni nell’anno di rogito, acquisto della prima casa e Isee del beneficiario non superiore a quota 40 mila euro. L’ammontare del finanziamento non deve comunque essere superiore a 250 mila euro.

Bonus casa per i giovani, dagli sconti alla garanzia sul mutuo: ecco come funziona

Per stipulare un mutuo sulla prima casa, a prescindere dalle agevolazioni previste, è sempre indispensabile fornire alla banca i documenti che attestino la situazione personale e finanziaria di chi lo richiede. Si tratta dei documenti d’identità, del codice fiscale e del modello 730 (o quello Redditi PF e F24). A questo punto serve la planimetria catastale, il preliminare o la proposta di acquisto e se si accede al mutuo per una costruzione nuova anche la concessione edilizia. Non è però ovvio che tutte le banche scelgano di aderire all’iniziativa. Sul sito della Consap, la concessionaria servizi assicurativi pubblici, c’è un elenco degli istituti aderenti.

L’altra agevolazione riguarda sempre gli under 36 che acquistano una prima casa (con Isee entro i 40mila euro), ma a prescindere da un eventuale mutuo aperto per farlo. Si tratta dell’esonero dal pagamento di alcune imposte. I beneficiari non dovranno versare l’imposta sostitutiva né le imposte di registro, ipotecaria e di bollo. E per quanto concerne le tasse sull’atto di rogito, l’agevolazione consiste nell’azzeramento delle 3 imposte di registro, ipotecaria e catastale. Se poi la vendita è realizzata da un soggetto tenuto all’applicazione dell’Iva, anche questa viene cancellata. Infine per i finanziamenti erogati per l’acquisto, la ristrutturazione o la costruzione di case è prevista l’esenzione dall’imposta sostitutiva dello 0,25%.

Il bonus condizionatori

È una detrazione Irpef per l’acquisto di mobili e di grandi elettrodomestici di classe non inferiore alla A+ (A o superiore per i forni e lavasciuga), destinati ad arredare un immobile oggetto di ristrutturazione. Fra questi rientrano anche gli apparecchi per il condizionamento. 

La detrazione va calcolata su un importo massimo di 10.000 euro, comprensivo delle eventuali spese di trasporto e montaggio, e deve essere ripartita in dieci quote annuali di pari importo. Per il 2021 il tetto di spesa su cui calcolare la detrazione è elevato a 16.000 euro.

Bonus condizionatori 2021, nessun limite di Isee: a chi spetta e come funziona

Il pagamento va effettuato con bonifico o carta di debito o credito. Può beneficiare della detrazione chi acquista mobili ed elettrodomestici nuovi nel 2021 e ha realizzato interventi di ristrutturazione edilizia a partire dal 1° gennaio 2020. Indipendentemente dall’importo delle spese sostenute per i lavori di ristrutturazione, è possibile fruire di una detrazione del 50% calcolata su un importo massimo di 10.000 euro (elevato a 16.000 euro per il 2021), riferito, complessivamente, alle spese sostenute per l’acquisto di mobili e grandi elettrodomestici. Il limite dei 10.000 euro riguarda la singola unità immobiliare, comprensiva delle pertinenze, o la parte comune dell’edificio oggetto di ristrutturazione. Quindi, il contribuente che esegue lavori di ristrutturazione su più unità immobiliari avrà diritto più volte al beneficio.

Gli altri bonus casa 

Il bonus mobili 2021, per cui ancora non è stata stabilita una proroga oltre la fine di quest’anno, consiste in una detrazione Irpef del 50% per l’acquisto di mobili e grandi elettrodomestici (di classe A+ o superiore). L’agevolazione, che non è vincolata ad alcuno standard Isee ed è quindi aperta a tutti, vale per una spesa massima di 16mila euro, con lo sconto che pertanto può raggiungere gli 8mila euro.

Gli elettrodomestici sono validi solo se hanno l’etichetta con l’indicazione della classe energetica. Per ottenere lo sconto ci deve essere stato un intervento di ristrutturazione associato all’acquisto dei mobili e degli elettrodomestici, realizzato a partire dal 1° gennaio 2020. La data di inizio lavori deve essere anteriore a quella in cui vengono effettuate le spese per gli oggetti (ma le spese per la ristrutturazione possono anche essere successive). Il pagamento in ogni caso deve essere tracciabile e non è ammesso l’assegno, così come non si può ricevere lo sconto in fattura o la cessione del credito. Con date di acquisto e tipologie di mobili corrette il contribuente può richiedere il bonus direttamente compilando la dichiarazione dei redditi, specificando la tipologia di arredi acquistati e indicando l’importo massimo ammissibile. 

Bonus casa e mobili, rischio sospensione a fine anno: i requisiti per ottenerli

C’è poi il bonus facciate, una detrazione Irpef del 90% che spetta per chi fa spese per il rifacimento della facciata esterna (visibile) della propria casa, compresa la sola tinteggiatura o pulitura. Quindi il contributo per la ristrutturazione. In questo caso la detrazione è del 50%, da godere in dieci quote annuali di importo pari. La si può richiedere in caso di lavori come: rifacimento dei bagni, rifacimento degli impianti, eliminazione delle barriere architettoniche, ecc… 

Lo sconto può salire al 65% (e in alcuni casi specifici fino al 75%) se i lavori sono finalizzati al miglioramento energetico della casa. In questo caso parliamo di ecobonus. Il bonus verde, infine, è una detrazione fiscale del 36% (che va ripartita in dieci quote annuali di pari importo) per tutte le spese sostenute con lavori sul verde abitativo. Per ottenerlo il pagamento deve essere tracciabile. Non è ammesso lo sconto in fattura o la cessione del credito. Tutti e cinque i contributi scadono a fine anno e ancora non è chiaro se ci sarà una proroga.

Il bonus pc e internet

Il voucher (fino a 500 euro) di fatto è diviso in due parti: una per l’abbonamento al gestore telefonico, l’altra per l’acquisto di pc o tablet. Possono richiedere il contributo i nuclei familiari (uno a famiglia) con un Isee fino a 20.000 euro, non titolari di contratto di connettività internet o che hanno già una connessione internet a banda larga di base, inferiore a 30Mbit/s in download e a 15 Mega in upload e vogliono passare a una connessione più veloce, che permetta di raggiungere la velocità della fibra ottica FTTH, ovvero 1 Giga in download. 

Si può ottenere: da 200 a 400 euro per coprire e attivare un abbonamento Internet casa, approvato da Infratel Italia; da 100 euro a 300 euro per i costi d’acquisto di un pc o un tablet, fornito dall’operatore che ha ricevuto l’accredito da Infratel. 

Bonus internet, come ottenere gli ultimi voucher da 500 euro

L’agevolazione va chiesta all’operatore di telefonia fissa, compilando un modulo scaricabile sul sito di Infratel (piano voucher, allegato C). Nel modulo si deve dichiarare di avere i requisiti richiesti, che nessun altro nella famiglia ha già fatto domanda o ottenuto l’agevolazione, fornendo i dati anagrafici e fiscali con le fotocopie dei documenti. Si deve quindi indicare il tablet o il pc scelto. Può essere attivato un solo contributo per ciascun nucleo familiare presente nella stessa casa. Attenzione, poi: non si può acquistare un pc o un tablet con il voucher senza attivare contestualmente una promozione Internet casa, la cui durata dovrà essere di almeno un anno. L’operatore telefonico riceve infine il rimborso per gli sconti applicati dalla società Infratel.

La prossima Fase 2 (che in teoria doveva partire da fine 2020, ma mancano ancora dei via libera da parte dell’Unione europea) rimane sulla tabella di marcia per l’autunno. Questo step del piano voucher prevede un contributo fino a 200 euro solo per l’attivazione di un nuovo abbonamento Internet casa. In questo caso il limite dell’Isee sale a 50mila euro. Alla variazione del contributo si aggiungono agevolazioni per le aziende con l’obiettivo di semplificare il passaggio alla banda ultra-larga.

Il bonus Sar

L’acronimo Sar sta per “Sostegno al reddito“. Il bonus viene erogato a livello nazionale dal Fondo per la formazione e il sostegno al reddito dei lavoratori in somministrazione, meglio conosciuto come Formtemp. Lo può richiedere chiunque è stato assunto con uno o più contratti in somministrazione a tempo determinato o indeterminato, anche in apprendistato, e che ora è disoccupato da almeno 45 giorni. Se la persona ha maturato almeno 90 giornate di lavoro (o le ore lavorate sono state 440, in caso di part-time verticale) negli ultimi 12 mesi (dall’ultimo giorno effettivo d’occupazione), ha diritto a 780 euro lordi. Se invece le giornate sono state almeno 110 (o le ore lavorate sono state 440, sempre in caso di part-time verticale) l’assegno arriva a 1000 euro.

Bonus Sar, a chi è destinato e come richiedere il contributo

Non sono previsti assegni ulteriori, quindi nemmeno una cifra mediana tra le due per chi ha lavorato tra i 90 e i 110 giorni. Per calcolare quest’ultimi in maniera esatta bisogna far fede alle buste paga, seguendo il principio di miglior favore, cioè le eventuali condizioni migliorative rispetto ai contratti stantard previste dal datore di lavoro. Solo in caso di part-time verticale occorre considerare le ore lavorate e non i giorni.

Nel computo delle giornate d’occupazione rientrano: malattia, infortunio, maternità, permessi previsti dalla legge 104 o per donazione sangue, riposo per allattamento, congedo matrimoniale, congedo straordinario, festività, trattamento di integrazione salariale, aspettativa per funzioni pubbliche elettive, permessi sindacali e periodi di disponibilità dopo una procedura “Mol” (in “Mancanza di occasioni di lavoro”).

L’Assegno unico

Si tratta della misura “ponte” per dare un contributo che parte da 167,5 euro al mese per ogni minore, alle famiglie con figli che oggi non percepiscono gli assegni per il nucleo familiare. Si tratta in particolare dei lavoratori autonomi e di coloro che percepiscono il reddito di cittadinanza.

L’assegno unico per i figli snobbato dalle famiglie solo 1 su 5 ha fatto richiesta

Dopo il 30 settembre le domande potranno essere presentate ancora, ma si avrà diritto solo alle mensilità non ancora scadute. La richiesta va fatta all’Inps, che ha previsto una procedura semplificata. Ma comunque, nel caso si volesse provvedere da soli senza l’aiuto di Caf o commercialisti, sarà necessario dotarsi di Spid. L’assegno, come detto, spetta a tutti coloro che non percepiscono l’assegno per il nucleo familiare. Per poterlo richiedere bisogna avere un Isee massimo di 50 mila euro.

Gli importi dell’assegnano variano sia in base all’Isee che al numero di figli. Per ciascun minore l’importo base è do 167,5 euro, che diventano 335 euro nel caso di due figli, 653 euro nel caso di tre figli, 871,5 euro nel caso di quattro figli e 1.089 euro nel caso di cinque. Oltre il quinto figlio vengono aggiunti 217,8 euro mensili per ogni altro minore. 

Il bonus cultura

C’è ancora tempo fino al 31 agosto per richiedere il bonus cultura da 500 euro. A patto che si abbia compiuto 18 anni nel 2020 e si sia in possesso di Spid. La quinta edizione del bonus introdotta nel 2016 dal governo Renzi è scattata il primo aprile e grazie al Decreto Sostegni bis è ha arrivato un nuovo stanziamento di risorse pari a 70 milioni di euro. Finora, nelle cinque edizioni sono stati spesi quasi 780 milioni di euro per circa 1,6 milioni di diciottenni iscritti, a partire dai nati dei 1998.

Tutti i ragazzi del 2002 possono dunque registrarsi sul sito www.18app.italia.it identificandosi attraverso Spid, il Sistema pubblico di identità digitale. Dopodiché si ha tempo fino al 28 febbraio 2022 per spenderlo.

Il bonus 18enni può essere speso sia nei negozi fisici che in quelli online che aderiscono all’iniziativa. Per individuare gli esercenti coinvolti nell’iniziativa, basta consultare sul sito del ministero della Cultura l’elenco degli esercenti che finora hanno aderito. Anche gli esercenti che non avevano aderito alle precedenti edizioni del bonus, potevano iscriversi al portale a partire dal 1° aprile 2021.

Tra gli articoli acquistabili con il bonus ci sono libri, musica e corsi, ma anche biglietti per concerti, per il cinema, il teatro, la danza, per i musei, i monumenti e i parchi archeologici. Oppure per corsi di teatro, musica e lingua straniera. Tra le novità di questa edizione, la possibilità di acquistare abbonamenti ai quotidiani, sia in formato digitale che cartaceo.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Link all’articolo Originale tutti i diritti appartengono alla fonte.

Rate This Article:
No comments

leave a comment