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Agevolazioni fiscali, boom dell’edilizia. Le imprese: mancano muratori esperti – Il Tirreno

Un cantiere edile (foto d’archivio)

ll superbonus ha dato slancio al settore. Magnani (Cna): «In pochi mesi sono arrivati risultati attesi per dieci anni»

LUCCA. Tutto merito del superbonus 110 per cento e del bonus “facciate”. Così quello che non hanno fatto in dieci anni, le imprese edili lo hanno recuperato (o quasi) in pochi mesi. E se l’emergenza coronavirus, purtroppo, ha dato il colpo di grazia a tanti settori, non è certo il caso dell’edilizia. Da gennaio a giugno di quest’anno, il fatturato delle imprese edili è cresciuto di circa il 30 per cento; la crescita del personale (sia inquadrato come dipendenti che come collaboratori), invece, ammonta in media al 40 percento. Ed è ancora presto per avere numeri definitivi: i conti si faranno solo alla fine e per avere un bilancio definitivo bisognerà aspettare almeno la fine dell’anno.

Marco Magnani, presidente di Cna costruzioni, dice che è un paradosso. Ma, per il settore, queto periodo, pur segnato dalla pandemia, ha dato quello slancio atteso da una decina d’anni. E c’è così tanto lavoro da incontrare difficoltà impensabili fino a poco tempo fa. «Mancano muratori, manodopera specializzata – spiega Magnani -. Durante il lockdown, con la paralisi assoluta, molti sono stati costretti a reinventarsi per sopravvivere. Ma, ora che non riusciamo a tenere il passo, ci rendiamo conto quanto sia difficile trovare il personale giusto». Magnani lo ha provato sulla sua pelle in quanto amministratore della Leca di Viareggio. «La provincia di Lucca ha sempre lavorato molto sul fronte dell’edilizia – sottolinea – e, anche nel nostro caso, da una decina di dipendenti di partenza siamo stati costretti a correre ai ripari con una ventina di collaboratori, escludendo idraulici ed elettricisti. E non facendo neppure le ferie».

Ma il problema non è solo la carenza di manodopera specializzata. «Sono aumentati in maniera esponenziale i costi delle materie prime – aggiunge – e stanno pure cominciando a mancare i ponteggi per la troppa domanda di lavori da fare. Anche perché, in Lucchesia, non sono nate nuove aziende: sono sempre le stesse che stanno cercando di rispondere alla penuria di personale con nuovi collaboratori. Quando si trovano».

A dare impulso al settore, il superbonus 110 per cento e il bonus “facciate”. «Queste agevolazioni fiscali hanno avuto un doppio vantaggio: da una parte contribuire a rendere più belle le nostre città e dall’altra invogliare le persone a investire nell’edilizia nel momento più difficile in cambio di detrazioni fiscali. Stiamo facendo una serie di riunioni, anche con Cna regionale, per chiedere la proroga del bonus “facciate”: mentre la scadenza del superbonus 110 per cento è stato fissato al 31 dicembre 2022 (anche se sarà prorogato al 2023), quello “facciate” terminerà il 31 dicembre di quest’anno. Per questo abbiamo l’intenzione di chiedere al governo di mettere in campo una nuova proroga: queste agevolazioni sono vitali, per il nostro settore. Questo è il momento di rilanciare per rendere più moderno un patrimonio immobiliare – il nostro – vecchio per il 70 per cento».

Un momento in cui il settore dell’edilizia può sorridere, dopo tanti anni di crisi. «Sono stati dieci anni difficili, in cui eravamo quasi del tutto fermi, nonostante i nostri sforzi – conclude Magnani – . Ma ora siamo più sereni: possiamo pagare gli stipendi ai nostri dipendenti con regolarità e anche i nostri fornitori: non ricordo più neppure da quanto tempo non accadeva. Ora chiediamo al governo che ci venga incontro e non annulli le agevolazioni. Sono ossigeno, per noi». © RIPRODUZIONE RISERVATA

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