cecina. «È un dato importante, potrebbe segnare un cambiamento negli atteggiamenti di fronte al proprio futuro lavorativo. Anche se su questi numeri pesa forse l’effetto degli incentivi soprattutto nell’edilizia». Paolo Garzelli, coordinatore degli artigiani Cna nella zona della Bassa Val di Cecina, parte da qui per “fotografare” l’espansione della nuova imprenditorialità: dalle cifre – dice – sembra saltar fuori come ha funzionato l’ingranaggio del superbonus al 110% e le altre agevolazioni riguardanti costruzioni, infissi, facciate e via discorrendo.
Ancora non sono disponibili i dati disaggregati che indicano quante di queste nuove imprese a Cecina o a Rosignano così come negli altri centri siano ditte di idraulica, quante di impianti elettrici o di piastrellisti, ma a giudizio di Garzelli il rilancio del “mattone” ha portato con sé una inversione della tendenza: in passato le imprese si sono progressivamente destrutturate passando magari da dieci a cinque e poi a uno-due addetti, salvo poi magari chiudere perché non ce l’hanno fatta a sopravvivere.
«È legittimo ipotizzare – afferma l’esponente della Cna – che una parte di queste ditte ormai fantasma è tornata in pista proprio per intercettare la nuova domanda generata da questi incentivi. Potrebbe essere un effetto un po’ “drogato” da queste agevolazioni, ecco perché noi della Cna stiamo dando battaglia perché questi bonus siano resi strutturali e, insieme al Recovery, mettano in moto un positivo effetto a cascata. L’ingranaggio funziona perché con la cessione del credito si crea un effetto che abbassa il prezzo, dunque si avverte subito la convenienza anziché vedersi restituire gli importi in dieci anni. Sarebbe opportuno, detto per inciso, che le amministrazioni locali aggiungessero sforzi per investimenti in manutenzioni».
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