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Per valutare il doppio salto di classe energetica di un edificio
unifamiliare, necessario per accedere al superbonus 110%
(ecobonus), serve produrre l’APE convenzionale pre e post
intervento?
Superbonus 110: la domanda alla posta di LavoriPubblici.it
Oggi rispondiamo ad un nostro lettore che vuole valutare la
possibilità di accedere alle detrazioni fiscali del 110%
(superbonus) per un intervento di riqualificazione energetica di un
edificio unifamiliare. La norma, art. 119, comma 3 del Decreto
Legge n. 34/2020 (Decreto Rilancio) stabilisce, infatti, che per
gli interventi di riqualificazione energetica (trainanti e
trainati) che vogliono accedere al bonus 110% è necessario:
- rispettare i requisiti minimi previsti dal DM 6 agosto
2020; - assicurare il miglioramento di almeno due classi energetiche
dell’edificio o delle unità immobiliari funzionalmente indipendenti
e con accesso autonomo dall’esterno, ovvero, se ciò non sia
possibile, il conseguimento della classe energetica più alta; - la produzione dell’attestato di prestazione energetica (APE),
di cui all’articolo 6 del decreto legislativo 19 agosto 2005,
n. 192, prima e dopo l’intervento, rilasciato da un tecnico
abilitato nella forma della dichiarazione asseverata.
APE e APE convenzionale: le differenze
A questo punto occorre fare molta attenzione. Il Decreto
MiSE 06/08/2020 (Decreto Requisiti tecnici Ecobonus) ha
previsto una procedura semplificata per la redazione dell’APE per
edifici con più unità immobiliari. Per la redazione del singolo APE
per una unità immobiliare o per un edificio unifamiliare trova
sempre applicazione il D.Lgs. 19 agosto 2005, n. 192. Mentre nel
caso di edificio plurifamiliare, per il calcolo dell’APE
convenzionale è necessario prendere i singoli APE di ogni unità
immobiliare, l’indice di prestazione energetica dell’intero
edificio è determinato calcolando la somma dei prodotti dei
corrispondenti indici delle singole unità immobiliari per la loro
superficie utile e dividendo il risultato per la superficie utile
complessiva dell’intero edificio.
Quindi la risposta al nostro lettore è “no”, non serve l’APE
convenzionale ma l’APE ordinario. Tra le altre cose, ricordo che
mentre per l’APE ordinario è richiesto il requisito di indipendenza
da parte del tecnico certificatore, per l’APE convenzionale no.
L’APE convenzionale previsto per l’accesso al Superbonus è
finalizzato soltanto a dimostrare che l’edificio considerato nella
sua interezza consegua, dopo gli interventi, il miglioramento di
due classi energetiche. Per cui, mentre per la redazione dell’APE
di cui all’articolo 6 del D.Lgs. 19 agosto 2005, n. 192, trovano
applicazione i requisiti di indipendenza e imparzialità dei
soggetti abilitati alla certificazione energetica degli edifici, di
cui all’articolo 3 del d.P.R. 16 aprile 2013, n. 75. Nel caso
dell’APE convenzionale la situazione è diversa e il tecnico può
redigerlo anche per la sua abitazione.
tutti i diritti appartengono alla fonte.