Riflettori puntati sul florovivaismo nel convegno organizzato da Coldiretti Lazio a Latina in collaborazione con Assofloro, l’associazione nazionale di categoria che conta oltre mille aziende sul territorio nazionale. L’appuntamento è per domani, sabato 25 settembre, presso la Fondazione Biocampus di Latina, che rappresenta un’eccellenza nel campo della formazione, in grado di offrire alle imprese della filiera agraria, agro-alimentare ed agro-industriale un alto numero di professionisti dotati di competenze tecniche e qualificati a livello superiore.
Ed è proprio sulla formazione di personale qualificato ad operare nel florovivaismo che punta la Coldiretti Lazio nell’ambito di un percorso di valorizzazione di un settore strategico. Un percorso che passa attraverso una serie di azioni concrete, come la semplificazione burocratica o il potenziamento del comparto fitosanitario, fino all’importanza della corretta informazione ai consumatori sull’origine dei prodotti.
Al convegno, oltre ai vertici di Coldiretti Lazio e della federazione provinciale di Latina, parteciperà anche l’assessore al Lavoro e Formazione, Claudio Di Berardino, che parlerà del “Progetto pilota di valorizzazione del lavoro in agricoltura”. Tra i relatori interverranno il Professore Aldo Di Trocchio dell’Istituto Tecnico Superiore Biocampus e il presidente della Camera di Commercio di Latina e Frosinone, Giovanni Acampora. Delle potenzialità del settore floroviviastico nel Lazio parlerà la presidente di Assofloro, Nada Forbici, mentre il presidente della Fondazione Bio Campus, Carlo Picchi, che è anche direttore di Coldiretti Latina, tratterà le ipotesi corsuali sul settore. Le conclusioni saranno affidate al vicepresidente nazionale di Coldiretti, David Granieri, che guida anche la federazione del Lazio.
“L’attività vivaistica è e rimane un’attività agricola – spiega il presidente di Coldiretti Lazio, David Granieri – della quale continuano ad occuparci con grande attenzione. Rappresenta uno dei settori maggiormente colpiti dalla pandemia, ma crediamo fortemente nella sua evoluzione e i dati dimostrano la sua capacità di ripresa, con un aumento record del 33% delle esportazioni di piante Made in Italy registrato solo nel primo trimestre del 2021. Un comparto che va tutelato perché in gioco c’è il futuro di oltre 200 mila lavoratori”.
Una ripresa che si registra anche nel Lazio, che mantiene la sua posizioni tra le regioni italiane più produttive nel settore orto-florovivaistico, confermandosi al quarto posto per il mercato di fiori e piante, con 125 milioni di euro e al nono posto per il mercato vivaistico con 42 milioni di euro. Nel Lazio il florovivaismo rappresenta, infatti, un comparto importante soprattutto nelle province di Roma e Latina, dove gran parte della superficie agricola è destinata a colture florovivaistiche, che comprendono piante in vaso da interno ed in piena aria, piante ortive, fiori e fronde recise, piante di tipo mediterraneo. Latina si distingue per la presenza di imprese con dimensioni più ampie rispetto alle altre province laziali.
“Molti sono gli obiettivi raggiunti – prosegue Granieri – ma tantissime sono ancora le cose da fare. Siamo solo all’inizio di un percorso che ci ha già portato a raggiungere importanti risultati che vanno dal bonus verde, alla defiscalizzazione, alla decontribuzione e a tutto quello che concerne le figure professionali o il lavoro che si sta facendo in Europa anche su temi più vasti”.
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