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Ecobonus auto elettriche e plug-in: fondi esauriti, ora si comprano senza incentivo – La Gazzetta dello Sport

Era già successo a fine agosto: i fondi per l’incentivo statale Ecobonus per auto elettriche ei ibride plug in sono terminati. Al momento non si registrano nuove iniziative, agli automobilisti non resta che pagare l’auto a prezzo pieno

I fondi per gli incentivi auto, e in particolare quelli destinati all’Ecobonus per auto elettriche e ibride plug-in, sono esauriti. Come conseguenza immediata, chi oggi vuole acquistare un veicolo a zero o bassissime emissioni deve pagarlo ad un prezzo decisamente più alto rispetto a quanto avvenuto fino a pochi giorni fa. Non certo un aiuto al processo di riduzione delle emissioni da ottenere introducendo sulle strade auto più pulite. E non è la prima volta che accade: lo scorso 27 agosto sono terminati i fondi stanziati con le precedenti misure economiche (ad iniziare dalla Legge di bilancio 2019). Poi, il 3 settembre, il governo è intervenuto spostando i circa 57 milioni di euro di fondi destinati all’extra bonus sull’Ecobonus. Nessun rifinanziamento, dunque, ma solo un’operazione contabile che ha però ridotto di 2.000 euro (con rottamazione) e di 1.000 (senza rottamazione) l’incentivo totale. Ad oggi, sul sito del Mise dedicato ci sono 1.000 euro destinati dall’Ecobonus, questo significa che in meno di venti giorni sono stati prenotati tutti i fondi disponibili tra bonus per auto elettriche e plug-in. E poi? In assenza di un rifinanziamento, l’unica speranza di beneficiare dell’incentivo è che il concessionario intercetti un annullamento e sia rapido a prenotare la somma tornata disponibile.

L’ECOBONUS

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L’Ecobonus prevedeva un contributo per l’acquisto fino a 10.000 euro (8.000 di fondi pubblici e 2.000 sotto forma di sconto da parte del concessionario) in caso di rottamazione e 6.000 (4.000 + 2.000 di sconto) senza. Si tratta dell’effetto, non del tutto imprevedibile, dell’impennata di vendite di veicoli ricaricabili “alla spina”, anche grazie al massiccio contributo pubblico. Una misura auspicata ma non esente da critiche, dal momento che proprio l’ammontare dei bonus rappresentava in qualche modo una distorsione del mercato. Per altri osservatori, invece, rappresentavano lo scotto da pagare per la diffusione della mobilità elettrica. In ogni caso, bonus destinati a veicoli che per loro natura hanno un costo medio-alto, non certo “popolare”.

Link all’articolo Originale tutti i diritti appartengono alla fonte.

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