Redazione 01 ottobre 2021 10:52
È un paradosso senza recedenti quello che si trova a vivere il settore dell’edilizia: da un lato, infatti, ci sono il Superbonus, prorogato fino al 2023, e i fondi destinati alla Pubblica Amministrazione dal Pnrr per la riqualificazione edilizia, dall’altro il problema dell’irreperibilità e del caro prezzi delle materie prime (basti pensare che ferro e acciaio hanno subito un rincaro del 243% negli ultimi 12 mesi), il costo dell’energia aumentato del 29% per l’elettricità e del 14% per il gas a cui si aggiunge la difficoltà di trovare mano d’opera. È stato questo il tema attorno al quale si è sviluppata l’assemblea pubblica di Ance Forlì-Cesena e sul quale si sono confrontati il presidente di Ance Forlì-Cesena, Franco Sassi, il presidente nazionale dell’associazione, Gabriele Buia, e quello regionale, Stefano Betti e Riccardo Silvi, docente di Economia Aziendale dell’Università di Bologna. Ad aprire i lavori è stato il sindaco di Forlì, Gian Luca Zattini, accompagnato dagli assessori Paola Casara e Vittorio Cicognani.
“Anche a Forlì, come in tutta Italia – ha commentato il sindaco Zattini – il tessuto economico locale lancia segnali importanti di ripartenza. L’efficacia e l’avanzamento del programma vaccinale ci permettono di guardare con fiducia alla ripresa dei consumi, al recupero della produttività e all’innesto di nuovi posti di lavoro. In questo scenario, l’utilizzo efficace ed efficiente dei fondi del Pnrr e il coraggio di dare impulso a nuove riforme sapranno fare la differenza nella crescita dei nostri territori e nella pianificazione di nuove sfide. A livello locale, dunque, è nostro compito creare quelle condizioni di fertilità progettuale che rappresentano l’anticamera della prossima stagione di investimenti pubblici. Dobbiamo farci trovare pronti, consci che abbiamo davanti una grande occasione per Forlì e la Romagna di crescere e ripartire con rinnovato slancio”.
“Dobbiamo capire come indirizzare i nostri associati – ha spiegato Sassi – affinché possano comprendere con un ragionevole margine di sicurezza come affrontare il futuro che li attende. Veniamo da anni di crisi del settore delle costruzioni e oggi ci troviamo travolti da un’euforia trainata dagli incentivi di Stato. Ma il punto è che è necessario capire se si tratta di una bolla destinata a sgonfiarsi rapidamente o di una situazione che, pur con gli aggiustamenti ovvi, è destinata a perdurare nel tempo”.
“Draghi – ha risposto il presidente nazionale Buia, appena rientrato da Roma, dove ha incontrato i vertici del Governo – ha tutte le condizioni per portarci fuori con successo dal post-pandemia, ma tutti noi dubbiamo fare la nostra parte e rimboccarci le maniche per stare a fianco del Governo”. La necessità di snellire i processi che rischiano di non rendere utilizzabili nei tempi previsti i fondi arrivati dal’Europa e destinati alla riqualificazione del patrimonio edilizio della Pubblica Amministrazione, è stata, invece, ricordata dal presidente regionale di Ance, Betti, che ha anche fatto appello agli associati invitandoli a “mettere in campo una nuova elasticità che ci consenta di spiccare il salto verso il rinnovamento e la crescita”.
“In alcuni momenti, come quello attuale – ha infine ricordato Silvi – potrebbe rivelarsi utile alle imprese avere il coraggio di ‘fermarsi’ e prendere tempo per analizzare con attenzione e lungimiranza la situazione. Solo in questo modo, guardando più al futuro che al presente, si può costruire qualcosa di duraturo e stabile, capace di resistere nel tempo”.
Source: forlitoday.it
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