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Sisma, aumenta il contributo di ricostruzione: nuove agevolazioni per le imprese stop al rincaro dei materiali edilizi – Cronache Picene

ORDINANZA del commissario Giovanni Legnini. Costi parametrici e prezzario: +6% per il residenziale, +11% per gli immobili produttivi. Più veloci i pagamenti alle imprese sui lavori fatti, subappalto al 50%. L’assessore Castelli: «Grande collaborazione con la struttura commissariale ma anche grande ascolto che la Regione ha prestato alle associazioni di categoria che ci manifestavano preoccupazione e ansia»

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Giovanni Legnini

E’ in vigore l’ordinanza del commissario straordinario per la ricostruzione post sisma 2016, Giovanni Legnini, che aumenta il contributo concesso ai cittadini per la riparazione degli edifici danneggiati dal terremoto alla luce del forte rincaro di alcuni materiali edilizi e introduce diverse altre norme a sostegno delle imprese che operano nel cratere.

«La ricostruzione nel centro Italia, nonostante la pandemia, ha avuto nell’ultimo anno una forte accelerazione, ma negli ultimi mesi sta scontando delle difficoltà, legate soprattutto all’aumento dei prezzi dei materiali. Non possiamo permetterci una nuova battuta d’arresto -spiega il Commissario Legnini-. Con l’ordinanza, in attesa di una revisione più puntuale del prezzario, abbiamo intanto deciso un incremento dei contributi del 6% per la riparazione delle abitazioni e dell’11% per il ripristino degli immobili produttivi, sulla base dell’indice Istat dei prezzi. L’aumento del contributo si applicherà anche ai cantieri già avviati, molti dei quali oggi si trovano in difficoltà».

«L’ordinanza – aggiunge il Commissario – prevede diverse altre misure per favorire e sostenere le imprese del cratere che hanno subito danni con il terremoto e quelle che sono attive nella ricostruzione, anche con l’accelerazione dei pagamenti sulle lavorazioni eseguite, e ulteriori semplificazioni per i cittadini e i loro tecnici».

Per tener conto delle difficoltà del mercato si prevede ad esempio la possibilità, per i proprietari e i loro tecnici, di indicare l’impresa incaricata dei lavori fino a due mesi dopo la concessione del contributo.

Tra le misure a favore delle imprese, la semplificazione dei pagamenti spettanti alle imprese costruttrici sulla base degli stati di avanzamento dei lavori, ma anche la possibilità di elevare al 50% la quota di lavori in subappalto ed una revisione dei requisiti richiesti alle imprese per partecipare agli appalti, misure che puntano ad ampliare l’offerta degli operatori economici che operano sul mercato. Sempre per le imprese si prevedono nuove regole, più semplici, per il rimborso dei beni strumentali danneggiati dal sisma e per le delocalizzazioni che si rendono necessarie per effettuare i lavori di ripristino o ricostruzione degli immobili che le ospitano, mentre viene sospeso l’obbligo di demolizione delle strutture temporanee nel momento in cui viene riacquisita, dopo i lavori, l’agibilità degli immobili originari.

I ritocchi del 6% e dell’11% per gli immobili residenziali e produttivi si applicano sia al costo parametrico convenzionale (calcolato a metro quadro in base allo stato di danno), che all’importo complessivo risultante dal computo metrico elaborato dal progettista sulla base del prezzario Sisma 2016. Gli aumenti del contributo scattano da oggi per tutte le nuove domande, per quelle già presentate, ma non ancora giunte alla conclusione del procedimento, e vengono riconosciuti anche per i cantieri già aperti, per le lavorazioni effettuate a partire dal primo gennaio di quest’anno. Per le nuove domande i progettisti potranno inoltre scegliere di avvalersi, in alternativa al prezzario Sisma maggiorato, del prezzario regionale di riferimento e per le voci non contemplate.

L’assessore regionale alla ricostruzione Castelli

«Si tratta di un’ordinanza molto importante, pronta ad intervenire sui costi della ricostruzione e sviluppata anche sulla base degli stimoli che il commissario ha dato alla Regione Marche – spiega l’assessore alla ricostruzione, Guido Castelli, commentando nel dettaglio i passi di un testo nodale per il cratere sismico -. L’aumento dei prezzi di alcune materie sta infatti mettendo in seria difficoltà le imprese, che spesso e volentieri valutano se rinunciare agli incarichi o non accettarli per niente».

«In tal senso dunque è arrivata l’ordinanza del commissario Giovanni Legnini, stilata dopo gli esiti dell’istruttoria condotta congiuntamente dagli Uffici Speciali della Ricostruzione, tra cui quello appunto della Regione Marche -va avanti-. Infatti, tra i fattori che rischiano di ridurre la velocità impressa al processo di ricostruzione c’è l’aumento del prezzo delle materie prime. Un rincaro dovuto soprattutto all’aggravarsi, negli ultimi due anni, della crisi pandemica da Covid 19, che ha pesato su ferro, legno, resine, acciaio, laterizi, vetro e molti altri materiali».

«Siamo intervenuti con questa ordinanza proprio per evitare che il buon lavoro fatto sulla ricostruzione possa essere rallentato da questi elementi, che non dipendono dalla ricostruzione ma che incidono su di essa -continua Castelli-. Sono di particolare importanza gli articoli 6 e 7 perché non solo riconosciamo un aumento dell’indice Istat ai costi del terremoto, ma soprattutto stabiliamo che nelle more della revisione del prezziario sisma, che è molto contenuto, è consentito applicare in alternativa quello regionale, più aggiornato è più consistente in particolare nelle Marche, dove la Regione ha provveduto ad un aggiornamento nel mese di luglio. C’è dunque questa importante possibilità sia per la ricostruzione pubblica che per quella privata, in attesa del nuovo prezziario sisma».

«Inoltre -conclude l’assessore- si consente di applicare alla ricostruzione una normativa, quella dell’articolo 7, che prevede di richiedere la revisione dei prezzi alla fine del lavoro, quando si può documentare che c’è stata una maggiorazione che ha inciso sui costi dell’opera indipendentemente dalla volontà dell’imprenditore. Anche questo lo ritengo un elemento centrale. Poi ci sono altri aspetti come la possibilità di dare in subappalto i lavori sino al 50%, a dimostrazione della grande collaborazione con la struttura commissariale ma anche del grande ascolto che la Regione ha prestato alle associazioni di categoria che ci manifestavano preoccupazione e ansia».

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