Secondo un recente rapporto riservato dell’Enea sul Superbonus 110%, si notano “i segni di una bolla speculativa: alcuni stanno approfittando del fatto che si fa meno attenzione ai costi, perché tanto pagherà il governo tramite il debito pubblico”. Lo scrive sul Corriere della Sera Federico Fubini in un articolo del 9 ottobre 2021.
“Enea mostra – si legge nell’articolo – che il costo per ogni singola parete isolante, per ogni singolo infisso, schermatura solare o impianto di riscaldamento di nuova generazione è raddoppiato o addirittura triplicato con il Superbonus attuale rispetto all’Ecobonus in vigore fino a metà del 2020. In parte ciò è senz’altro dovuto al forte aumento di domanda. Forse però alcuni forzano sui prezzi e trovano poca resistenza, perché il proprietario immobiliare sa che sarà del tutto indennizzato. Enea stima che l’aumento medio sulle caldaie a condensazione è del 286%, sulle schermature solari è del 225% e sugli infissi del 208%”.
Il Superbonus 110% è finanziato dal Recovery con 13,9 miliardi di euro di fondi europei. La Commissione europea “dovrà esaminare il dossier e potrebbe esitare a concedere il via libera agli esborsi, se vedesse che i costi unitari degli interventi sono doppi o tripli rispetto al resto d’Europa e l’impatto ambientale è tutt’altro che efficiente”. Secondo il rapporto dell’Enea, infatti, l’Ecobonus al 65% “sembra essere stato più efficiente nel ridurre le emissioni inquinanti” rispetto al Superbonus al 110%.
FRANCO (MEF): “RISCHIO DI BOLLE CON EFFETTI PESANTI SUI CONTI PUBBLICI. IL SUPERBONUS NON PUÒ ESSERE STRUTTURALE”. Del rischio di bolle ha parlato anche il ministro dell’Economia e delle Finanze, Daniele Franco, in audizione dinanzi alle commissioni Bilancio di Camera e Senato sulla Nota di Aggiornamento al DEF (NADEF) 2021 (LEGGI TUTTO). Secondo Franco, nel confermare il Superbonus bisogna tenere “a mente che il settore non può crescere a dismisura”, in quanto “come spesso accade si rischia poi di creare bolle. Il settore è stato sostenuto e va sostenuto e avendo a mente che tutti questi interventi hanno un onere” e “non è sostenibile alla lunga”.
I Superbonus “sono molto importanti per far ripartire il settore delle costruzioni. Nella Legge di Bilancio stiamo valutando in che modo possano essere prorogati tutto l’insieme degli interventi, 50, 60 e 110%. Ma lo strumento” al 110% “non può essere strutturale in quanto è molto costoso: se lo Stato paga ciascun italiano integralmente o anche più che integralmente la spesa” per gli interventi, il rischio è “un effetto sui conti pubblici stratosferico”, ha evidenziato il ministro Franco.
IL COMMENTO DEL MOVIMENTO 5 STELLE. Riportiamo il comunicato del Movimento 5 Stelle. “Apprendiamo da un articolo del Corriere della Sera di un report ‘riservato’ in cui si metterebbero in dubbio – senza peraltro riportare cifre e dettagli – i benefici del Superbonus.
Faremo quanto in nostro potere per verificare l’esistenza di questo studio e la sua fondatezza, ma intanto i dati disponibili e pubblici raccontano un’altra storia: più imprese nate, più occupati, emersione del sommerso, rivalutazione del patrimonio edilizio, risparmi per le famiglie e benefici per l’ambiente. Un investimento che si ripaga anche in termini di entrate fiscali.
A chi giovano questi discutibili tentativi di attaccare una misura di politica economica che ha contribuito fortemente a far ripartire l’Italia?
Piuttosto è necessario dare subito certezze a cittadini e addetti ai lavori disciplinando i dettagli della proroga e la prosecuzione degli altri bonus edilizi: il Governo deve subito aprire un tavolo con il Parlamento e le categorie interessate e in quella sede analizzare e superare eventuali criticità.”
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