Redazione 12 ottobre 2021 07:46
Il pressing per far diventare, se non strutturale, quantomeno a lunga scadena il superbonus è forte. Non è un caso che il Sole 24 Ore, voce degli industriali e di parte del mondo produttivo, oggi vi dedichi addirittura l’apertura.
“L’assenza di chiarezza sulle intenzioni del governo di prorogare o meno i bonus edilizi – dice il presidente dell’Ance (i costruttori edili), Gabriele Buia – danneggia gravemente le imprese che non possono programmare e sono costrette a rinunciare a lavori o a concentrarli in spazi di tempo ristrettissimi, in una fase in cui è già difficile trovare materie prime come per esempio l’acciaio per i ponteggi. L’incertezza rallenta i lavori programmati dai cittadini e finirà per produrre un freno anche alla crescita del Pil, cui in questa fase sta dando un forte contributo attivo anche l’edilizia. Servono risposte urgenti, non sappiamo se fra due mesi e mezzo si potrà ancora beneficiare delle agevolazioni attuali, e vediamo invece una confusione che cresce, con posizioni e rapporti che arrivano da ambienti di governo e mettono addirittura in discussione l’apporto positivo che il Superbonus sta dando agli obiettivi ambientali e all’abbattimento delle emissioni”, spiega Buia.
Il superbonus, il bonus facciate (un’alternativa al Superbonus soprattutto nei centri storici, dove i vincoli sono maggiori) e gli altri crediti di imposta in favore dei cittadini che eseguono i lavori in casa o nei condomini hanno avuto un riscontro superiore alle aspettative.
“Bisognerebbe confermare subito tutte le agevolazioni fino al 2023 così come sono – dicono da Ance – e discutere per tempo cosa lasciare e cosa togliere dal 2024. In questo modo aiuteremmo le imprese, le famiglie, i condomini a programmare. Non siamo contrari a una selezione delle misure o anche a un décalage dell’intensità degli aiuti per il futuro post 2023, ma chiediamo incentivi che restino stabili nel tempo e che si tenga sempre conto di due priorità che anche il Pnrr rilancia: l’efficienza energetica dei condomini e gli incentivi alla demolizione e ricostruzione per favorire la rigenerazione urbana, il rilancio delle nostre città”.
Quanto alle «bolle speculative» che qualcuno evoca per il rialzo dei prezzi, «vorrei ricordare che il rialzo dei prezzi è un fenomeno internazionale, non italiano, che penalizza le nostre imprese, in molti casi rende difficile programmare l’attività e ordinare in tempi accettabili i materiali che servono per fare lavori già concordati: i ponteggi, per esempio, oggi si riescono ad avere a 6-8 mesi dall’ordine ed è diventata una specie di lotteria».
Source: today.it
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