Un Superbonus ad hoc per alberghi, agriturismo e servizi ricettivi: questa una delle principali novità in arrivo con il prossimo decreto Recovery. L’agevolazione in questione dovrebbe seguire le stesse regole e gli stessi principi del Superbonus 110% (qui il vademecum per l’accesso al beneficio), ma sarebbe riservata solo ad alcune categorie e con percentuali ridotte.
Nuovo Superbonus: come funziona e a chi spetta
Il nuovo Superbonus alberghi e agriturismi dovrebbe essere riconosciuto – come il Superbonus 110 – per interventi di efficientamento energetico e l’eliminazione delle barriere architettoniche (qui quelli ammessi fino ad ora). Le modalità di attribuzione prevedono un ritorno dell’80% della spesa sostenuta dalle strutture ricettive, attraverso l’approvazione di un contributo a fondo perduto per la ristrutturazione.
Il Superbonus pari all’80% verrebbe inoltre esteso fino al 2024, dando la possibilità di ricorrere allo stesso per effettuare migliorie edilizie per i prossimi tre anni.
Superbonus alberghi, le scadenze: per quali lavori è ammesso
Il decreto Recovery dovrebbe essere approvato nelle prossime due settimane, ma era stato annunciato già questa estate.
Anche in caso di ritardi, comunque, le strutture interessate al Superbonus che hanno iniziato i lavori non corrono il rischio di essere escluse. Stando a quanto emerso, il contributo a fondo perduto pari all’80% potrà essere utilizzato per finanziare anche interventi avviati e non conclusi prima dell’entrata in vigore del decreto in questione. L’unico vincolo, in questi casi, è che sia comunque possibile certificare l’inizio dei lavori dopo il 1° febbraio 2020.
A proposito di nuovi interventi, inoltre, il Governo starebbe pensando – in aggiunta a questa agevolazione – anche ad un contributo diretto, pari al 35% di sconto, per i lavori cui costi sono compresi tra i 500 mila euro e i 10 milioni di euro.
Nuovo Superbonus 80%: i limiti di spesa
Alcune indicazioni sono state fornite infine anche relativamente ai limiti di spesa per l’accesso al Superbonus 80%. Nello specifico, si parla di interventi cui costo massimo dovrebbe essere compreso entro i 40 mila euro, anche se in casi specifici la cifra potrebbe essere elevata a un massimo di 100 mila euro.
Come riporta il Sole 24 Ore, fonti vicine al Governo avrebbero fatto sapere di stare lavorando ad un’ulteriore ampliamento di 30 mila euro se gli interventi per la digitalizzazione delle strutture coprono almeno il 15% dell’investimento e di 20 mila euro nei casi in cui la domanda sia stata presentata da imprenditrici o giovani under 35. Infine, 10 mila euro in più alla spesa massima dovrebbero essere riconosciute alle imprese del Sud.
Source: quifinanza.it
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