Nelle prossime settimane il governo approverà la manovra e il secondo decreto cosiddetto Recovery. Molto probabilmente nella legge di bilancio verranno riproposti alcuni dei bonus più apprezzati dai cittadini, come quelli per la ristrutturazione in chiave green della casa, o per l’acquisto di mobili ed elettrodomestici. Nel prossimo decreto legge, invece, potrebbe arrivare un nuovo incentivo dedicato esclusivamente alle imprese turistiche, ossia:
- hotel;
- agriturismi;
- imprese del “comparto turistico, ricreativo, fieristico e congressuale, compresi “stabilimenti balneari, complessi termali, porti turistici e parchi tematici”.
In cosa consiste il bonus alberghi e chi può richiederlo.
Bonus alberghi: in cosa consiste e quanto durerà
Il bonus di cui si parla dovrebbe seguire le stesse regole e gli stessi principi del Superbonus 110% (qui il vademecum per l’accesso al beneficio), ma si rivolgerebbe solo ad alcune categorie e con percentuali ridotte: dunque dovrebbe essere concesso per interventi di efficientamento energetico e l’eliminazione delle barriere architettoniche (qui quelli ammessi fino ad ora), ma con un ritorno dell’80% della spesa sostenuta. La misura dovrebbe essere estesa fino al 2024.
Anche in caso di ritardi, le strutture interessate al Superbonus che hanno iniziato i lavori non corrono il rischio di essere escluse. Il contributo dovrebbe infatti poter essere utilizzato per finanziare anche interventi avviati e non conclusi prima dell’entrata in vigore del decreto: l’unico vincolo è che sia comunque possibile certificare l’inizio dei lavori dopo il 1° febbraio 2020.
Bonus alberghi, ma non solo: gli altri contributi
Le misure per gli alberghi contenute nel dl Recovery, che il governo dovrebbe approvare entro la prima settimana di novembre, erano già state anticipata lo scorso giugno dal ministro del Turismo, Massimo Garavaglia. Oltre al Superbonus all’80% dovrebbero essere previsti:
- stanziamento di un credito d’imposta, pari al 50%, per agenzie e tour operator: servirà come incentivo allo sviluppo digitale;
- le strutture potranno richiedere fino a 40 mila euro (a fondo perduto, in alcuni casi specifici l’importo sale a 100 mila euro), per la ristrutturazione degli alberghi (dall’efficienza energetica all’eliminazione delle barriere architettoniche, alle piscine termali);
- contributo diretto del 35% per i lavori tra i 500 mila euro e i 10 milioni di euro;
- previsti contributi pari a 30 mila euro per la digitalizzazione delle strutture (per coprire almeno il 15% dell’investimento), ma con delle eccezioni (fino a 20 mila euro se la domanda al Fondo è inoltrata da imprenditrici o under 35; fino a 10 mila euro per le imprese di Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia);
- fondo di garanzia per le Pmi pari a 100 milioni di euro.
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