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Incentivi casa, attenzione alle scadenze – MutuiOnline.it


Come ogni anno, l’approssimarsi del 31 dicembre crea apprensione tra le famiglie che stanno realizzando lavori in casa che godono dell’incentivo fiscale. Perché, nonostante tutte le precauzioni del caso, non è facile che i lavori si concludano entro le scadenze previste.

19/10/2021

lavori di ristrutturazione in casa
Scadenze incentivi casa

Come ogni anno, l’approssimarsi del 31 dicembre crea apprensione tra le famiglie che stanno realizzando lavori in casa che godono dell’incentivo fiscale. Perché, nonostante tutte le precauzioni del caso, non è facile che i lavori si concludano entro le scadenze previste (basta un inconveniente durante l’esecuzione, una ritardata fornitura o un inciampo da parte della ditta di ristrutturazione) e si rischia di così di arrivare in ritardo alla cosiddetta “fine lavori”, condizione essenziale per procedere sul fronte burocratico.

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Superbonus al sicuro

Cominciamo con il dire che il Superbonus 110% non rientra in questa casistica. Accogliendo le pressanti richieste provenienti sia dai proprietari di casa, sia dalle aziende attive nel campo dell’edilizia, il Governo ha dato il via libera alla sua estensione dalla fine di quest’anno alla fine del 2023. Una boccata d’ossigeno, considerato che per ottenere come detrazione il 10% in più di quello che si spende in ristrutturazione occorre fare almeno due salti in avanti nella scala delle prestazioni energetiche. Un traguardo che richiede interventi radicali, non limitati a uno solo tra nuova caldaia, infissi moderni e pannelli fotovoltaici sul tetto.

In particolare, la strada maestra per accedere all’incentivo è realizzare un cappotto termico per l’edificio, il che richiede il via libera dell’assemblea condominiale. Con tutto ciò che ne deriva in termini di organizzazione, informativa, discussione e votazione. Per altro, a rendere opportuna la deroga è la consapevolezza che la burocrazia richiesta è particolarmente complessa, non certo da completare in poche settimane.

Senza dimenticare che per molti mesi sui contorni della misura ha regnato l’incertezza. Ci sono volute diverse circolari e poi il Decreto Semplificazioni per portare un po’ di chiarezza in merito.

Ci sono, dunque, ancora poco più di due anni di tempo, ma poi appare certo che sulla misura calerà il sipario. L’esecutivo ha sottolineato che non ci sono i margini per rendere strutturale la misura, dato che lo sforzo finanziario per lo Stato è ingente. “I Superbonus sono molto importanti per far ripartire il settore delle costruzioni”, ha detto in proposito il ministro dell’Economia, Daniele Franco, in audizione davanti alle commissioni Bilancio di Camera e Senato, “ma il Superbonus 110% non può essere strutturale, dato che è molto costoso”.

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Al via il conto alla rovescia

Gli altri bonus edilizi sono in scadenza il prossimo 31 dicembre, salvo proroghe. Queste ultime sono tutt’altro che improbabili, dato che da anni si procede in questa direzione, ma è meglio non dare nulla per scontato in modo da evitare cattive sorprese.

Quanto al bonus del 50% per i lavori di rifacimento delle facciate, la domanda può essere presentata in relazione alle spese già sostenute, senza necessità di raggiungere, entro la scadenza, la fine dei lavori. Si detrae ciò che si è pagato nei termini, a prescindere che corrisponda o meno all’entità dei lavori realizzati. I pagamenti successivi beneficeranno delle detrazioni o saranno cedibili/scontabili secondo le regole che saranno in vigore in quel momento.

Nel caso di ecobonus e sismabonus, invece, è cruciale l’asseverazione, cioè la certificazione firmata da un addetto ai lavori. Quest’ultima può essere rilasciata solo a fine lavori o relativamente allo stato di avanzamento lavori, per cui occorre muoversi con un certo anticipo rispetto alla scadenza di fine anno.

Nel caso dei bonus relativi all’acquisto della casa, vale a dire bonus acquisti ristrutturazione e sismabonus acquisti, l’Agenzia delle Entrate fissa al 31 dicembre la scadenza relativa sia al fatto che le spese siano già state sostenute, sia che sia stato stipulato l’atto di acquisto. Considerati i tempi notarili, non c’è tempo da perdere.

A cura di: Luigi dell’Olio

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