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Manovra, subito 8 miliardi per tagliare il cuneo. Limiti al Superbonus – La Repubblica

ROMA – Ecco i capitoli che entreranno nella prossima legge di bilancio per il 2022, la prima del governo Draghi.

Previdenza
Due anni in più al lavoro per ammorbidire lo scalone

È il capitolo più discusso e in bilico. Il governo propone di superare Quota 100 con Quota 102 nel 2022 e Quota 104 nel 2023. In questo modo si attenua lo scalone di 5 anni che si viene a creare da gennaio, tra l’età per la vecchiaia di Quota 100 (62 anni) e quella ordinaria (67 anni). Si vuole prorogare poi l’Ape sociale, l’anticipo pensionistico per disoccupati e lavoratori disagiati. Ma il suo allargamento ad altre categorie di lavori gravosi viene per ora congelato. Mentre Opzione Donna non verrebbe riconfermata. Si studiano agevolazioni per gli esuberi di personale nelle piccole aziende.

Sussidi
Controlli preventivi sul Reddito di cittadinanza e stop a chi rifiuta l’impiego

Il Reddito di cittadinanza viene rifinanziato con 1 miliardo per portare la spesa 2022 al livello del 2021, pari a 8,6 miliardi. In realtà il governo Draghi aggiungerebbe solo circa mezzo miliardo per l’anno prossimo, visto che a bilancio ci sono già i 474 milioni assicurati dal governo Conte II nel 2020. Vengono introdotte anche due strette: una sui controlli potenziati ex ante, anziché ex post come oggi, e un meccanismo di incentivi e disincentivi per spingere al lavoro i beneficiari. Si pensa a un taglio dell’assegno se si rifiuta l’offerta di lavoro e alla possibilità di cumulare Reddito e occupazione part-time.

Riforma fiscale
Irpef, imposte più basse per il ceto medio

Ai 2 miliardi esistenti per il taglio delle tasse sul lavoro vengono aggiunti 6 miliardi per un totale di 8 miliardi nel 2022 e 9 miliardi a regime, anche grazie all’eliminazione dell’aggio sulle cartelle esattoriali che frutta 900 milioni. Ancora nessuna ipotesi su come usare queste risorse. In ballo un possibile intervento su Irpef, Irap o contributi. E sui 2 miliardi di Cuaf da eliminare, il contributo che le aziende pagano per gli assegni famigliari dei dipendenti: una posta non più compatibile con l’assegno unico per i figli, coperto dallo Stato, che ora va anche agli autonomi. Sugar e plastic tax rinviate al 2023.

Cassa integrazione
Ammortizzatori per tutti, ma stanziati solo 3,5 miliardi

Nel 2022 arriva l’ammortizzatore universale per tutti i lavoratori – precari e stabili – e tutte le imprese, grandi e piccole. La Cassa integrazione ordinaria si espande, quella straordinaria potenziata, il décalage dell’assegno di disoccupazione (Naspi) attenuato. Rispetto alle ambizioni iniziali – 8 miliardi il costo della riforma pensata dal ministro del Lavoro Orlando – lo stanziamento per ora sembra limitarsi a 3,5 miliardi, comprensivo del capitolo pensioni. Le piccole aziende oggi escluse dai versamenti di fondi per la Cig dovranno cominciare a contribuire, seppur parzialmente, già dal 2022.

Bonus edilizi
Salvi palazzi e case popolari. Dal 2024 incentivo ridotto

Il Superbonus 110%, finanziato dai fondi Ue del Recovery, viene prorogato al 2023, sempre con cessione del credito, ma solo per condomini e immobili ex Iacp, non per le villette unifamiliari. Dopo il 2023 andrà in décalage fino a pareggiare l’altro ecobonus al 65% che viene prorogato di tre anni come pure quello del 50%. Nessuna proroga per il bonus facciate: ma sul punto si discute. Gli incentivi per le imprese sono riconfermati, ma gli sconti alleggeriti: Transizione 4.0 va avanti per un altro triennio (nel 2022 era già prevista) e il bonus Ricerca e sviluppo fino al 2031. C’è un miliardo per tagliare le bollette.

Salute e famiglie

Più fondi per la sanità e per gli asili nido

Alla Sanità vanno 2 miliardi in più nel 2022 e a seguire nel biennio successivo per un totale cumulato nei tre anni di 2, 4 e 6 miliardi extra. Alla struttura del commissario Figliuolo per l’emergenza Covid arrivano altri 2 miliardi. E vengono finanziate nuove borse di studio per 12 mila medici specializzandi nei prossimi anni. Rifinanziato anche il fondo per i farmaci innovativi e nuove risorse per la non autosufficienza. Il congedo di paternità, pari a 10 giorni, diventa strutturale. Allo studio anche una decontribuzione mirata per incentivare il ritorno delle neo mamme al lavoro. Più soldi agli asili nido.

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