Il consiglio dei ministri ha approvato all’unanimità il Documento programmatico di bilancio esaminato martedì mattina nella cabina di regia a Palazzo Chigi presieduta dal premier Mario Draghi. Restano le riserve della Lega su quota 102, misura transitoria per il pensionamento anticipato destinata a scattare in gennaio con la fine di quota 100: il tema sarà discusso nei prossimi giorni in vista del varo della manovra vera e propria. “Escludo qualsiasi ritorno alla legge Fornero“, il commento di Giancarlo Giorgetti. Il Documento, che della legge di Bilancio è la “cornice” e verrà inviato a stretto giro alla Commissione europea, ha come pilastri un taglio da 8 miliardi del cuneo fiscale per lavoratori e imprese, un maxi rifinanziamento da 1 miliardo per il reddito di cittadinanza, la già annunciata proroga del Superbonus per la riqualificazione energetica degli edifici fino al 2023 ma solo per i condomini (escluse case unifamiliari, ville, villette), l’attesa riforma degli ammortizzatori sociali, un fondo da 1 miliardo per calmierare i costi delle bollette luce e gas. Prevista anche la riduzione dell’Iva sugli assorbenti igienici, ma solo al 10%. L’approvazione della legge di bilancio 2022, attesa questa settimana, va verso lo slittamento alla prossima. Gli impegni a Bruxelles del premier Draghi (vertice europeo giovedì e venerdì), infatti, lasciano poco spazio per la convocazione di un nuovo Consiglio dei ministri.
Lo stanziamento per la misura simbolo del Movimento 5 stelle è passato apparentemente senza obiezioni da parte di centrodestra e Italia viva, che pure avevano promesso battaglia contro il sussidio anti povertà arrivando ad annunciare referendum (salvo non avviare mai la raccolta firme) ed emendamenti per abolirlo. Del resto, fanno sapere fonti di governo, il premier Draghi e il ministro dell’Economia Franco erano “allineati sul rifinanziamento” così come sul superbonus, mentre resta irrisolta la questione pensioni. Come se il Carroccio avesse voluto frenare sul superamento di quota 100, nel giorno in cui ha dato via libera a fondi aggiuntivi per l’altra misura-simbolo varata nel 2018 quando era al governo con i pentastellati.
Reddito di cittadinanza – Il finanziamento aggiuntivo per il reddito di cittadinanza è di circa un miliardo per il 2022. In totale, tra stanziamento già previsto a regime e nuovi fondi, per il sussidio voluto dal Movimento 5 Stelle saranno così a disposizione circa 8,8 miliardi, la stessa cifra di quest’anno, quando i fondi sono stati a più riprese aumentati per fare fronte al maggior tiraggio della misura causa pandemia. Lo stanziamento aggiuntivo è accompagnato da “correttivi per punire quei cittadini disonesti che pensano di poter fare i “furbetti”, ha scritto su Facebook il ministro Federico D’Incà dopo il cdm.
Pensioni, rinviata la discussione su quota 102 – Per superare quota 100, la cui sperimentazione si conclude a fine anno, senza tornare direttamente alla legge Fornero, il ministro dell’Economia Daniele Franco ha proposto “quota 102” nel 2022 – significa poter ambire alla pensione con un minimo di 64 anni di età e 38 di contributi – per poi passare a quota 104 l’anno successivo, nel 2023. La platea dei lavoratori interessati sarebbe di poco meno di 50mila persone in due anni, secondo fonti sindacali. L’età minima a 64 anni esclude tutti quelli che non erano riusciti ad accedere a Quota 100, ovvero i nati dal 1960 in poi. La Lega, che sosteneva “quota 41” ritenuta però troppo costosa, durante il cdm ha espresso una “riserva politica”. La decisione per ora resta in stand-by, visto che nel Dpb ci sono solo macro-voci e ogni decisione sul superamento della riforma varata durante il governo Conte 1 può essere rinviata. Il ministro dello Sviluppo economico Giancarlo Giorgetti ha chiesto che la misura sia applicata solo agli statali distinguendoli, ai fini dell’anticipo della pensione, dai lavoratori privati. Dopo il Cdm ha commentato: “Sulle pensioni ci sono diverse ipotesi in ballo, ma questa sera nessuna decisone su quota 100 è stata presa, così come chiesto dai ministri della Lega. Nei prossimi giorni si decideranno modalità e tempi delle modifiche del sistema pensionistico. Escludo qualsiasi ritorno alla legge Fornero“.
Taglio del cuneo fiscale – I ministri di Forza Italia e i renziani in cabina di regia hanno chiesto di aumentare lo stanziamento per il taglio del cuneo fiscale (auspicabilmente fino a 10 miliardi) a favore di imprese e lavoratori. Alla fine però è stato confermato – per il momento – uno stanziamento da 8 miliardi. L’obiettivo sarà comunque quello di favorire il ceto medio, soprattutto chi rientra nel terzo scaglione Irpef.
Gli ammortizzatori – La riforma degli aiuti per chi perde il lavoro è ancora in via di definizione, ma si lavora per dar loro un taglio universalistico. C’è ancora una settimana per definire tutto e superare, ad esempio, i dubbi della Lega sull’aumento delle contribuzioni da parte delle imprese più piccole. L’obiettivo è coprire anche i lavoratori subordinati con anzianità minima, gli apprendisti, i lavoratori a domicilio. Prevista inoltre l’estensione della cassa integrazione ordinaria, un potenziamento di quella straordinaria e una riduzione più graduale della Naspi (il sussidio di disoccupazione). Dovrebbero essere infine inseriti esoneri contributivi per lavoratori provenienti da imprese in crisi e rifinanziamento delle misure per l’autoimprenditorialità giovanile e femminile.
I bonus – Superbonus, ecobonus al 65% e sconti al 50% per l’acquisto di mobili ed elettrodomestici green verranno rinnovati. Il Superbonus però, misura molto richiesta, dovrebbe valere soltanto per i condomini. Sparisce – per ora – il bonus per il rifacimento delle facciate. Sarà il lavoro sulla manovra a definire tutti i dettagli. Rifinanziati invece i bonus Tv e decoder: fino a 100 euro per rottamare la vecchia tv, senza limiti Isee, e 30 euro per i decoder ma per chi ha un Isee sotto i 20mila.
Taglio delle bollette – L’intervento è più urgente che mai, visto che i prezzi dell’energia non scenderanno per il momento, anzi, le oscillazioni potrebbero portare a ulteriori aumenti almeno fino alla fine dell’inverno. Ci sarà quindi uno stanziamento di un miliardo per il taglio delle bollette energetiche e le risorse dovrebbero confluire in un apposito fondo che sarà creato con la manovra.
Tampon tax e paternità – La prossima manovra renderà strutturale il congedo di paternità di dieci giorni. Ci sarà anche una riduzione dell’Iva sugli assorbenti, la cosiddetta ‘tampon tax’. Il taglio però sarà dal 22 al 10 per cento: M5s, Pd e Italia viva spingono per una riduzione ulteriore, fissando l’Iva al 4 per cento.
Rinvio di plastic e sugar tax – Arriva un altro rinvio per le due imposte pensate per ridurre l’uso di plastica e di zuccheri. Per ora l’entrata in vigore è posticipata al 2023.
Sanità – il Fondo Sanitario Nazionale viene incrementato, rispetto al 2021, di 2 miliardi in ciascun anno fino al 2024. Nuove risorse sono destinate al fondo per i farmaci innovativi e alla spesa per i vaccini e farmaci per arginare la pandemia.
Scuola e università – Viene aumentata la dotazione del Fondo di Finanziamento ordinario per l’Università e del Fondo Italiano per la Scienza e viene creato un nuovo fondo per la ricerca applicata. Le borse di studio per gli specializzandi in medicina vengono portate in via permanente a 12mila euro l’anno. Viene disposta la proroga fino a giugno dei contratti a tempo determinato stipulati dagli insegnanti durante l’emergenza Covid-19.
Confermati Fondo Pmi e Sabatini – Rifinanziamento del Fondo di garanzia per le PMI, della “Nuova Sabatini“, dei “Contratti di Sviluppo” e del Fondo IPCEI 1, lo strumento agevolativo che supporta le attività svolte dai soggetti italiani coinvolti nella realizzazione degli Importanti Progetti di Comune Interesse Europeo.
Regioni ed enti locali – Viene incrementato il Fondo per il Trasporto Pubblico Locale e vengono stanziate risorse aggiuntive per gli enti locali per garantire i livelli essenziali a regime per asili nido e per la manutenzione della viabilità provinciale.
Gli investimenti pubblici – Vengono previsti stanziamenti aggiuntivi per le amministrazioni centrali e locali dal 2022 al 2036; viene aumentata la dotazione del Fondo di Sviluppo e Coesione per il periodo 2022-2030; vengono stanziate risorse per il Giubileo di Roma e per le Olimpiadi di Milano-Cortina.
Source: ilfattoquotidiano.it
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