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Attenzione agli incentivi auto: quando finiscono e cosa fare – QuiFinanza

Il Governo ha stanziato, con il decreto fiscale varato lo scorso 15 ottobre, altri 100 milioni di euro destinati all’ecobonus auto e ad altri incentivi per l’acquisto di vetture private e commerciali elettriche, ibride e a basse emissioni. I contribuiti sono dunque ripartiti a pieno ritmo dopo varie fasi di stop. I fondi si sono nei periodi scorsi esauriti a intermittenza, e per questo l’esecutivo potrebbe pensare a una riforma strutturale dei bonus che riguardano l’acquisto di

Lo ha fatto sapere Gilberto Pichetto, viceministro dello Sviluppo economico, a margine del tavolo automotive, spiegando che il Mise starebbe in questo momento valutando soluzioni più favorevoli, senza la necessità di rifinanziamenti come conseguenza dell’esaurimento delle risorse. Un passo importante e in direzione contraria rispetto a quanto ha fatto il Governo negli ultimi mesi, con l’immissione di nuovo denaro in un sistema che presenta delle criticità.

Rendere strutturali gli incentivi servirà a rilanciare il settore dell’auto, particolarmente colpito dall’emergenza sanitaria e dalla crisi dei chip. Per come è stato strutturato l’ecobonus, infatti, c’è il rischio che il mercato rimanga in una situazione di ristagno, con i contributi statali che non influiscono sull’intera filiera e anzi solo in piccola parte incentivano le case automobilistiche ad aumentare la produzione.

Nuovo finanziamento per gli incentivi auto: le cifre

Il nuovo decreto fiscale non è stato ancora pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale. Tuttavia i fondi destinati agli incentivi per il rinnovo del parco auto dovrebbero essere ripartiti come segue.

  • Per la fascia M1 con emissioni di CO2 tra 0 e 60 g/km di CO2: 65 milioni di euro.
  • Per la fascia M1 con emissioni di CO2 tra 61 e 135 g/km di CO2: 10 milioni di euro.
  • Per la fascia M1 usati con emissioni comprese tra 0 e 160 di g/km CO2: 5 milioni di euro.
  • Per la fascia N1 (veicoli commerciali) e M1 speciali nuovi: 20 milioni di euro.

L’esecutivo di Mario Draghi continua dunque sulla strada dell’innovazione all’insegna della sostenibilità ambientale. Anche se non si arrestano le polemiche sul paradosso dell’energia pulita, che potrebbe effettivamente non essere così tanto green e potrebbe presto avere costi molti elevati, che vi abbiamo anticipato qui.

Attenzione agli incentivi auto: potrebbero finire a novembre

Senza ulteriori misure, avvertono però le associazioni di settore, questi rifinanziamenti potrebbero servire però per pochissimo tempo. Gli incentivi per i veicoli elettrici e ibridi plug-in, quelli della fascia di emissioni tra 0 e 60 g/km di CO2 sono infatti quelli più richiesti dagli italiani, e potrebbero bastare per un solo mese, quello di novembre.

I fondi potrebbero esaurirsi molto in fretta a causa della possibilità di usufruirne in maniera retroattiva. Sono ancora tante le auto elettriche e ibride plug-in per i quali sono già stati siglati i contratti di vendita ma che non sono ancora consegnate a causa della mancata produzione per la scarsità di risorse e per le chiusure causate dalle pandemia.

La possibilità inoltre di accedere ai bonus per l’acquisto di veicoli nuovi è concessa anche alle aziende, con un bacino che si estende ben oltre il singolo cittadino e che rischia di far finire i soldi ancora prima del previsto, ad esempio con l’acquisto di auto subito rivendute a km 0 o come aziendali o con il rinnovo di flotte per le società di autonoleggio, taxi o NCC.

Incentivi auto: a quanto ammonta l’ecobonus M1

L’ecobonus è erogato in misura diversa in base alla rottomazione di una vecchia auto. Oltre al contributo statale è previsto lo sconto del concessionario. Per la categoria M1, cioè veicoli progettati e costruiti per il trasporto di persone con al massimo 8 posti a sedere, con la rottamazione di un veicolo della stessa categoria omologato alle classi Euro 0, 1, 2, 3 e 4, l’ecobonus ha le seguenti cifre.

  • Per i veicoli con emissioni di CO2 sotto i 20 g/km: 8 mila euro (6 mila di fondi statali e 2 mila di sconto concessionario).
  • Per i veicoli con emissioni di CO2 tra i 21 g/km e 60 g/km: 4.500 (2.500 di fondi statali e 2 mila di sconto concessionario).

Senza la rottamazione di un veicolo, le cifre sono le seguenti.

  • Per i veicoli con emissioni di CO2 sotto i 20 g/km: 5 mila euro (4 mila di fondi statali e 1.000 di sconto concessionario).
  • Per i veicoli con emissioni di CO2 tra i 21 g/km e 60 g/km: 2.500 (1.500 di fondi statali e 1.000 di sconto concessionario).

L’ecobonus dovrebbe rimanere invariato con questo nuovo finanziamento. Sarà necessario invece un ulteriore chiarimento da parte del Ministero dello Sviluppo Economico per chiarire le modalità con cui sarà rinnovato il contributo per i veicoli con emissioni di CO2 pari o superiori ai 61 g/km. La categoria è stata infatti oggetto di diversi incentivi, di cui vi abbiamo parlato qui.

Incentivo auto per veicoli M1 usati: a quanto ammonta

Il contributo per l’acquisto di veicoli di categoria M1 usati è riconosciuto solo con la rottamazione di un’auto immatricolata almeno 10 prima e intestata all’intestatario della nuova auto o a familiari conviventi.

È concesso solo se il prezzo della quotazione di mercato dell’usato non supera i 25 mila euro e se il veicolo appartiene a una classe Euro non inferiore a 6. Sono esclusi i veicoli che hanno già usufruito di incentivi statali alla prima immatricolazione. La guida di QuiFinanza sugli incentivi per le auto usate è disponibile qui.

  • Per i veicoli con emissioni di CO2 sotto i 60 g/km: 2 mila euro.
  • Per i veicoli con emissioni di CO2 tra i 61 g/km e 90 g/km: 1.000 euro.
  • Per i veicoli con emissioni di CO2 tra i 91 g/km e 160 g/km: 750 euro.

Incentivo per veicoli commerciali N1 e M1 speciali: a quanto ammonta

Gli incentivi per i veicoli commerciali appartenenti alla categoria N1 e quelli appartenenti alla categoria M1 speciali, è stato introdotto con la legge di bilancio del 2021. La cifra erogata, in questo caso, varia in base alla massa totale a terra, che è espressa in tonnellate, e al tipo di alimentazione.

Per i veicoli esclusivamente elettrici gli sconti sono questi.

  • MTT tra 0 e 1,999: con rottamazione 4 mila euro e senza rottamazione 3.200 euro.
  • MTT tra 2 e 3,299: con rottamazione 5.600 euro e senza rottamazione 4.800 euro.
  • MTT tra 3,3 e 3,5: con rottamazione 8 mila euro e senza rottamazione 6.400 euro.

Per i veicoli ibridi o ad alimentazione alternativa gli sconti sono questi.

  • MTT tra 0 e 1,999: con rottamazione 4 mila euro e senza rottamazione 3.200 euro.
  • MTT tra 2 e 3,299: con rottamazione 5.600 euro e senza rottamazione 4.800 euro.
  • MTT tra 3,3 e 3,5: con rottamazione 8 mila euro e senza rottamazione 6.400 euro.

Per tutte le altre tipologie di alimentazione gli sconti sono questi.

  • MTT tra 0 e 1,999: con rottamazione 1.200 euro e senza rottamazione 800 euro.
  • MTT tra 2 e 3,299: con rottamazione 2 mila euro e senza rottamazione 1.200 euro.
  • MTT tra 3,3 e 3,5: con rottamazione 3.200 euro e senza rottamazione 2 mila euro.

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