I tassisti del Trentino Alto Adige (circa 200 operatori in regione) condividono le preoccupazioni espresse da CNA Fita e dalle altre associazioni del comparto taxi che non escludono forme di protesta se il costante confronto con il Ministero delle infrastrutture e della mobilità sostenibile non producesse i risultati attesi.
“Durante la pandemia – spiega la CNA Fita regionale – i tassisti sono sempre stati in prima linea, espletando servizi essenziali, ad esempio per portare gli anziani nei punti di somministrazione dei vaccini, sopportando cali di fatturato fino al 60% a causa dei lockdown e delle limitazioni al turismo. Ci siamo impegnati nelle proposte e nelle relazioni con i Ministeri competenti per trovare soluzioni che potessero dare respiro al comparto e riavviare la domanda di mobilità nei centri urbani“.
CNA Fita sottolinea che “le richieste avanzate al Ministero su una serie di questioni cruciali hanno permesso di riavviare la discussione sui decreti attuativi REN, Foglio di servizio e soprattutto sulle piattaforme digitali.
Rifinanziare con 20 milioni fino al 31 dicembre 2021 l’erogazione dei buoni viaggio a ciascun Comune capoluogo di Città metropolitana o capoluogo di provincia; sostenere il ricorso al Consiglio di Stato per l’opposizione alla sentenza del TAR Lazio n.9364/2021 che liberalizzava l’immatricolazione di mezzi di noleggio con conducente in Italia per un’azienda slovena; presentare nel DL 121/settembre 2021, recante Disposizioni urgenti in materia di investimenti e sicurezza delle infrastrutture, dei trasporti e della circolazione stradale, ai fini anche della mobilità sostenibile, la richiesta di riportare la capienza al 100% in zona bianca; chiedere azioni concrete per compensare l’aumento del costo del carburante sul comparto del trasporto“.
“Adesso è il momento di passare dalle richieste e dalle promesse ai fatti – conclude la CNA Fita regionale – non soltanto con il Ministero, ma anche con le Province Autonome di Trento e Bolzano e con i Comuni più grandi. I taxi sono un tassello fondamentale della mobilità urbana e hanno dimostrato di poter svolgere servizi primari e complementari nell’ambito del trasporto persone, purché adeguatamente coinvolti e sostenuti“.
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