E’ stato finalmente approvato ieri dal Consiglio dei ministri il decreto legge di attuazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr) dedicato specificamente al settore turistico-ricettivo. In ballo ci sono 2,4 miliardi di euro di stanziamento, con una stima di leva finanziaria attivabile per ulteriori 6,9 miliardi. Va subito chiarito che, come già anticipato dalla nostra testata, la stragrande maggioranza delle risorse sarà destinata al settore dell’ospitalità. Per agenzie di viaggio e to, al momento, rimane qualche briciola. Ma l’impegno va comunque sottolineato e questi fondi rappresentano in ogni caso un’opportunità importante per il rilancio e la riqualificazione di un sistema ricettivo nazionale, di cui molti invocano da tempo un processo di radicale rinnovamento.
Il Superbonus nel dettaglio
Dei 2,4 miliardi disponibili, ben 1,7 miliardi sono infatti destinati alla riqualificazione e all’ottimizzazione energetica di hotel, strutture ricettive, porti turistici, parchi a tema, stabilimenti balneari, terme, agriturismi, fiere e congressi. Di questi almeno 500 milioni sono quindi assegnati al cosiddetto Superbonus all’80%, il cui modello è sostanzialmente ricalcato su quello per le residenze private al 110%, nonché a un contributo a fondo perduto. Tali risorse sono così ripartire: 110 milioni assegnati al 2022, 180 milioni ciascuno per il 2023 e il 2024, 40 milioni per il 2025.
Il Superbonus sarà riconosciuto sotto forma di credito d’imposta (cedibile a terzi) e riguarderà anche le spese sostenute per le soluzioni antisismiche, l’eliminazione di barriere architettoniche, la costruzione di piscine termali, la digitalizzazione, il risanamento conservativo, la ristrutturazione edilizia e la digitalizzazione delle imprese. L’agevolazione sarà accessibile per i lavori avviati successivamente all’entrata in vigore del nuovo decreto legge, nonché per quelli già in essere ma non ancora completati. Per accedervi occorrerà attendere un avviso da parte del ministero del Turismo, che dovrebbe essere pubblicato nei 30 giorni successivi alla stessa entrata in vigore della misure. Prevista, come accennato, anche una serie di contributi a fondo perduto, cumulabili tra loro, relativi tra l’altro a digitalizzazione e innovazione tecnologica ed energetica, imprenditoria femminile e under 35, nonché imprese del Mezzogiorno.
La soddisfazione di Federalberghi
Per il presidente di Federalberghi, Bernabò Bocca, si tratta di “un’importante iniezione di fiducia per le imprese e i lavoratori del turismo“. Le misure previste dal decreto, afferma il presidente degli albergatori italiani, “offrono un contributo significativo alla ripartenza, in quanto supportano la riqualificazione delle strutture ricettive, con contributi a fondo perduto e credito d’imposta, e accompagnano l’erogazione del credito, per assicurare la continuità aziendale delle imprese del settore turistico e garantire il fabbisogno di liquidità e gli investimenti”.
Le misure di sostegno al credito
La misura include infatti anche altri interventi di sostegno al credito a pesare sui restanti 1,2 miliardi di risorse disponibili. Si comincia dal fondo di garanzia per le pmi, che sarà dotato di una sezione dedicata esclusivamente al turismo, provvista di fondi pari a 358 milioni di euro, per una leva finanziaria potenziale da oltre 3 miliardi. Un altro fondo sarà invece rotativo: gestito da Cdp, varrà 180 milioni (leva 1 miliardo) e sarà vocato agli interventi di riqualificazione di maggiori dimensioni (trai 500 mila e i 10 milioni di euro) con un contributo statale previsto al 35% dei costi sostenuti (in alternativa al Superbonus).
Itinerari e Giubileo 2025
Dote di 500 milioni (leva 1,5 miliardi) gestiti da Mef e Bei per lo sviluppo di nuovi itinerari pedonali turistici culturali, compreso il ripristino delle linee ferroviarie storiche. Per il Giubileo 2025 sono stati inoltre destinati 500 milioni di euro, volti al supporto del patrimonio archeologico, turistico e culturale di Roma e dell’intera regione Lazio.
La digitalizzazione di agenzie e tour operator
Infine ci sono 98 milioni di euro per agenzie di viaggi e tour operator, da utilizzare come credito d’imposta al 50%, nel limite dei 25 mila euro massimi, per la digitalizzazione dei servizi.
Source: travelquotidiano.com
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