«I piccoli paesi sono costituiti principalmente da abitazioni unifamiliari e bifamiliari. Le nuove norme sul Superbonus 110%, approvate dal Consiglio dei Ministri, penalizzano l’accesso per chi vive nelle aree interne».
A parlare è Antonio Tedeschi, segretario nazionale di Periferia Italia, che mette nel mirino le nuove linee guida varate dal governo Draghi per la manovra 2022, in tema di ristrutturazioni abitative.
«Ben 13 milioni di cittadini italiani, che vivono nelle aree interne del Paese, incontreranno difficoltà insormontabili nel soddisfare le richieste dell’esecutivo», prosegue Tedeschi. Infatti, se da un lato la manovra proroga a tutto il 2023 il Superbonus al 110% per i condomini (il beneficio scende al 70% dal 1° gennaio 2024 e al 65% l’anno successivo), è sulle case monofamiliari e bifamiliari che Periferia Italia riscontra elementi del tutto sfavorevoli: per queste unità abitative, infatti, la scadenza per l’accesso al Superbonus 110% viene prorogata di soli sei mesi, dal 30 giugno al 31 dicembre 2022. Non solo: l’altro parametro, considerato molto restrittivo, è il tetto Isee, fissato in 25mila Euro.
«I piccoli paesi delle aree interne sono fatti principalmente da unità abitative unifamiliari e bifamiliari. Richiesta della documentazione necessaria al Comune di appartenenza, progettazione, approvazione e ristrutturazione dovranno avvenire tutte nell’arco di dodici mesi. Una mazzata non solo per chi vive in questi luoghi, ma anche per gli artigiani, per i tecnici e per le imprese che avevano puntato su questa misura per risalire parzialmente la china dopo le estreme difficoltà della pandemia e della crisi economica. Inoltre – si chiede Tedeschi -, l’accesso limitato a chi è titolare di un ISEE di non oltre 25mila Euro è una follia o una presa in giro?».
Il segretario di Periferia Italia tocca un altro tasto molto delicato. «Stiamo sprecando un’opportunità anche in termini di prevenzione sismica. Cosa abbiamo imparato dalle tragedie degli ultimi due decenni? Da San Giuliano di Puglia fino ad Amatrice, è la dorsale appenninica, cioè quella delle aree interne e dei piccoli paesi – chiude Tedeschi -, ad essere vittima di terremoti devastanti».
© Riproduzione riservata
Source: ilriformista.it
Link all’articolo Originale tutti i diritti appartengono alla fonte.