Nella bozza della Legge di bilancio è prevista, per i vari bonus casa, la proroga fino al 2024. Dunque, ecobonus, sismabonus, bonus ristrutturazione ecc, saranno in vigore fino al 31 dicembre 2024. Per il bonus ristrutturazione, agevolazione permanente, è disposta l’applicazione dell’aliquota rafforzata al 50%.
Sicuramente il Governo si è impegnato molto per confermare i bonus casa in proroga. Tuttavia c’è una brutta sorpresa per quanto riguarda l’opzione per lo sconto in fattura e per la cessione del credito.
La proroga dei vari bonus casa nella Legge di bilancio 2022
Nella bozza della Legge di bilancio risalta, per i vari bonus casa, la proroga fino al 31 dicembre 2024. Fatte salve, le disposizioni ad hoc previste in materia di superbonus 110.
Nello specifico, nella bozza della Legge di bilancio 2022 (DDL di bilancio) è disposta la proroga fino al 31 dicembre 2024 dei seguenti bonus:
- ecobonus;
- bonus ristrutturazione;
- bonus mobili e grandi elettrodomestici;
- bonus verde;
- sismabonus (dal 50 all’85% più sismabonus acquisti)
Per il bonus facciate, la proroga arriva fino al 31 dicembre 2022. La percentuale della detrazione passa dal 90% al 60%.
In merito al bonus mobili, il tetto di spesa ammesso alla detrazione scende a 5.000 euro. Per le spese sostenute nel 2022-2023 e 2024.
Non è invece confermato il bonus colonnine di ricariche. Ex art.16-ter, D.L. 63/2013. Se non collegato al superbonus 110%.
Sconto in fattura e cessione del credito solo per il superbonus
Ciò che sicuramente lascia il maggior malcontento, oltre alla limitata proroga per il superbonus edifici e villette unifamiliari, è la mancata conferma delle opzioni sconto in fattura e cessione del credito per i bonus casa diversi dal superbonus.
Nello specifico, dal 2022 e fino al 2025, le opzioni per lo sconto in fattura o per la cessione del credito d’imposta pari alla detrazione spettante, potranno essere esercitate solo per i lavori ammessi al superbonus 110.
Dunque, per i bonus casa in proroga fino al 31 dicembre 2024, non ci sarà alcuna opzione per lo sconto in fattura o per la cessione.
L’unica possibilità di utilizzo sarà la loro indicazione in dichiarazione dei redditi per quote annuali di pari importo.
Con buona pace per chi non ha capienza Irpef/Ires e per i contribuenti che pagano imposte diverse dall’Irpef.
Basti pensare ai contribuenti in regime forfettario, i quali, in assenza di altri redditi, diversi rispetto a quelli derivanti dall’attività svolta, non potranno più beneficiare dei bonus casa.
Considerato il venir meno della possibilità di optare per lo sconto in fattura o per la cessione del credito.
Non è escluso che nel testo finale della Legge di bilancio, tale criticità possa essere superata.
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