Approvata dal consiglio dei ministri, oltre 23 miliardi sono in deficit. All’interno anche un pezzo di riforma del fisco, interventi per la mitigazione del rincaro delle bollette, il taglio dell’Iva su determinati prodotti e il rinvio di plastic e sugar tax. Via libera anche a un decreto per l’attuazione del Pnrr: obiettivo è raggiungere altri 8 target del Piano nazionale di ripresa e resilienza. In tutto sono 51 i target – 13 sono già raggiunti – che devono essere conseguiti entro il 31 dicembre
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La Legge di Bilancio 2022 è stata approvata dal consiglio dei ministri. La Manovra di Mario Draghi continua sulla linea espansiva, per un valore complessivo di 30 miliardi; di questi, oltre 23 sono infatti in deficit. Le risorse finanzieranno bonus, sgravi fiscali e taglio delle tasse su cui si trovano 12 miliardi il primo anno. All’interno anche un pezzo di riforma del fisco, interventi per la mitigazione del rincaro delle bollette, il taglio dell’Iva su determinati prodotti e il rinvio di plastic e sugar tax. Agli ammortizzatori sociali vanno oltre 4,5 miliardi, alle pensioni 1,5. La casella sanità se ne ritrova 4 di miliardi. E poi ancora misure su Pubblica amministrazione e banche.
Poche ore prima, un altro consiglio dei ministri ha approvato un decreto per l’attuazione del Pnrr: obiettivo è raggiungere altri 8 target del Piano nazionale di ripresa e resilienza. In tutto sono 51 i target – 13 sono già raggiunti – che devono essere conseguiti entro il 31 dicembre di quest’anno- .
Gli obiettivi sono distinti tra riforme e investimenti. I 51 traguardi sono divisi in 24 investimenti e 27 riforme da adottare. Entrando nel dettaglio, relativamente agli investimenti ne risultano già definiti 5. Per tutti i restanti sono state già avviate le procedure di realizzazione. Per quel che riguarda le riforme, ne sono state definite 8, pari al 30% del totale; per le altre 19 è già in corso il procedimento di approvazione.
La mappa delle principali misure di nostro interesse della prossima legge di Bilancio
Superbonus
Complessivamente sono 37 i miliardi destinati all’edilizia, di cui 15 solo per il superbonus. La detrazione fiscale del superbonus al 110% è prorogata fino al 31 dicembre 2023, poi si riduce fino ad arrivare al 65% nel 2025. La detrazione, si legge nella bozza all’esame del Cdm, “spetta anche per le spese sostenute entro il 31 dicembre 2025, nella misura del 110 per cento per quelle sostenute entro il 31 dicembre 2023, del 70 per cento per quelle sostenute nell’anno 2024 e del 65 per cento per quelle sostenute nell’anno 2025”. Il bonus al 110% per l’edilizia destinato a villette unifamiliari viene prorogato per altri sei mesi, dal 30 giugno al 31 dicembre, ma con un tetto Isee di 25mila euro. Chi inizia i lavori con un’aliquota non passerà a quelle inferiori nel corso dell’intervento. Via libera alla proroga chiesta dal ministero dei Beni culturali ma la percentuale nel 2022 scende dal 90% al 60%. Confermato anche il bonus verde e quello per i mobili.
Bollette
Al fine di contenere gli effetti degli aumenti dei prezzi nel settore elettrico e del gas naturale nel primo trimestre 2022, l’Autorità di regolazione per energia, reti e ambiente (Arera) provvede a ridurre le aliquote relative agli oneri generali di sistema fino a concorrenza dell’importo di 2.000 milioni di euro che a tal fine sono trasferiti alla Cassa per i servizi energetici e ambientali entro il 15 febbraio 2022′- .
Rinvio sugar e plastic tax
Confermato il rinvio al 2023, con uno stanziamento di 650 milioni, per plastic tax e sugar tax. L’aggio sulla riscossione per le operazioni successive al primo gennaio sarà posto interamente a carico dello Stato.
Taglio tasse
La dotazione prevede un pacchetto da 8 miliardi per l’avvio della riforma fiscale e sarà affidata al parlamento che, nell’esame della legge di bilancio, dovrà decidere come intervenire. Gli interventi dovranno concentrarsi su aliquote Irpef, riduzione del cuneo fiscale e taglio Irap. Le decisioni verranno inserire come emendamento alla manovra al termine dell’esame in Parlamento.
Fondo clima
E’ istituito, nello stato di previsione del ministero della Transizione ecologica, un Fondo da 840 milioni per ciascuno degli anni dal 2022 al 2026 destinato al finanziamento di interventi a favore di soggetti privati e pubblici, volti a contribuire al raggiungimento degli obiettivi stabiliti nell’ambito degli accordi internazionali sul clima e tutela ambientale ai quali l’Italia ha aderito.
Investimenti pubblici
Vengono stanziati circa 70 miliardi per gli investimenti delle amministrazioni centrali e locali dal 2022 al 2036: le risorse sono destinate al completamento delle infrastrutture ferroviarie, per le metropolitane delle grandi aree urbane, per le infrastrutture autostradali già avviate e per la loro manutenzione straordinaria e messa in sicurezza, nonché interventi per la tutela del patrimonio culturale e per l’edilizia scolastica. Vengono stanziate risorse per il Giubileo di Roma e per le Olimpiadi di Milano-Cortina. Viene aumentata la dotazione del Fondo di Sviluppo e Coesione per il periodo 2022-2030 con complessivi 23,5 miliardi. Sono rifinanziati con circa 6 miliardi gli interventi per la ricostruzione privata delle aree colpite dal sisma in Centro Italia.
Investimenti privati e imprese
Per quanto riguarda gli investimenti immobiliari privati, gli incentivi al 50% e al 65% e le relative maggiorazioni sono prorogati fino al 2024 alle medesime aliquote. Gli incentivi al 110% sono estesi al 2023 per i condomini e gli IACP, con riduzione al 70% nel 2024 ed al 65% nel 2025. Per le altre abitazioni, l’incentivo al 110% è esteso per il secondo semestre del 2022 per le abitazioni principali di persone fisiche con la previsione di un tetto Isee. Gli incentivi per le facciate sono confermati anche nel 2023 con una percentuale agevolata pari al 60%. Sono prorogate e rimodulate le misure di Transizione 4.0 fino al 2025. Vengono rifinanziati il Fondo di Garanzia Pmi (per 3 miliardi di euro), la cosiddetta ‘Nuova Sabatini’ e le misure per l’internazionalizzazione delle imprese. La possibilità di trasformare le Deferred Tax Assets (DTA) in crediti di imposta viene estesa fino al 30 giugno 2022, con la medesima percentuale e un tetto massimo per singola operazione.
Source: infobuild.it
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