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Manovra, nessun nuovo passaggio in cdm. Reddito di cittadinanza a calare con un’offerta di lavoro rifiutata – La Repubblica

MILANO – Fitto calendario di incontri per la legge di Bilancio, approvata in Consiglio dei ministri del 29 ottobre ma non ancora arrivata in Senato. Il premier Mario Draghi con i ministri Renato Brunetta, Andrea Orlando e Stefano Patuanelli ha fatto il punto per un’ora a metà mattina: l’incontro, alla presenza del sottosegretario Roberto Garofoli e dei tecnici del ministero dell’Economia, ha tenuto al centro il testo della Manovra e in particolare i correttivi al reddito di cittadinanza. Il testo, hanno spiegato fonti di Palazzo Chigi a metà pomeriggio, non tornerà in Consiglio dei ministri per un nuovo esame quindi è atteso nei prossimi giorni in Parlamento.

Assente il ministro dell’Economia, Franco, impegnato negli appuntamenti europei, il vertice è stato però anticipato da una riunione tecnica degli stessi uomini del Mef, mentre Palazzo Chigi ha fatto sapere che non sarà necessario un nuovo passaggio in Cdm, domani, come inizialmente sembrava. Anche la Lega, presente il leader Matteo Salvini, si è data appuntamento per aggiornare la strategia nel percorso di modifica del testo approvato dal governo.

Su quella base, infatti, ci si aspetta un duplice intervento. Qualcosa potrebbe già cambiare rispetto alle bozze filtrate dal Cdm, poi la palla passerà al Parlamento che ha una dote da 500 milioni e alcuni capitoli di modifica sui quali si concentra il pressing dei partiti politici.

Per quel che riguarda il Reddito di Cittadinanza, intanto, dagli incontri di giornata – secondo quanto filtra da fonti dell’esecutivo – si conferma l’intenzione di avviare il decalage del sussidio già dopo il rifiuto di una offerta di lavoro congrua. In Manovra sono stati inseriti interventi considerati emergenziali, cioè quei “meccanismi che facilitano l’incontro tra domanda e offerta di lavoro e incentivano più efficacemente i percettori ad attivarsi per la ricerca”, ha spiegato il ministro Orlando in Parlamento. Si tratta del taglio del beneficio mensile per i soggetti occupabili, dopo il primo rifiuto di un’occupazione, e la revoca dopo il secondo rifiuto di “un’offerta congrua di lavoro”. Resta da definire quale sia l’offerta congrua, ovvero se cadrà il limite della distanza dal luogo di residenza e quindi il lavoro potrà essere offerto in tutta Italia. Sul tavolo del governo ci sono ora anche le proposte che il comitato scientifico guidato da Chiara Saraceno ha predisposto. Come l’obbligo di accettare anche lavori della durata inferiore ai tre mesi. In alcuni casi si tratta di proposte per una revisione più strutturale della misura. Ad esempio, si punta ad intervenire su uno dei suoi punti deboli, ovvero lo squilibrio che esiste tra percettori single e famiglie, soprattutto numerose.

Tra i capitoli più attesi c’è poi la proroga del Superbonus al 110% per le villette, senza limiti alla platea, che dovrebbe esser oggetto di modifica con gli emendamenti. “Stiamo perfezionando emendamenti, in vista dell’iter parlamentare della Legge di bilancio, per togliere riferimenti a tetti Isee come requisito per continuare a fruire del Superbonus sulle case mono e plurifamiliari”, ha fatto sapere alla vigilia del round di incontri il vicepresidente del gruppo M5S al Senato, Agostino Santillo, convinto che il tetto sia “una discriminazione” rispetto alla situazione dei condomìni. I 5 Stelle precisano di aver “messo sul tavolo un’opzione alternativa che non crea ostacoli neanche sul fronte delle coperture”, che è uno dei nodi da sciogliere più evidenti per il rinnovo di una misura che finora è costata allo Stato oltre 10 miliardi di euro. Vicina al Movimeno, in questa battaglia, è la Lega: “Tagliare il tetto Isee al Superbonus 110% anche per le case unifamiliari è un impegno della Lega al Governo per la quale ci stiamo battendo in questi giorni. Soprattutto nei piccoli comuni, questo incentivo aiuterà al massimo le imprese e le famiglie, per una ripartenza sempre più concreta e duratura, dopo la crisi pandemica, del nostro Paese”, ha dichiarato la senatrice Erica Rivolta. E le ha fatto eco il responsabile economico Alberto Bagnai: “La Lega si opporrà a chiunque voglia limitare la portata espansiva degli strumenti di sostegno ricompresi nella manovra, complicandone l’applicazione o restringendo arbitrariamente la platea. Lo abbiamo detto e lo ribadiamo: i limiti legati all’Isee dei proprietari di abitazioni unifamiliari per poter usufruire dello sconto del Superbonus 110% non hanno ragione di esistere e vanno aboliti. Fatti salvi i controlli richiesti per scongiurare eventuali abusi, gli italiani vanno sostenuti con fiducia e trasparenza, con i fatti, non solo a parole”. Sempre sul fronte dei bonus edilizi, il Governo va verso l’accoglimento della richiesta di rinnovare, per tutte le agevolazioni previste, cessione del credito e sconto in fattura. “Ma si stanno creando degli abusi, quindi bisognerà rafforzare i controlli”, ha rimarcato il sottosegretario al Ministero dell’Economia Cecilia Guerra.

I tempi per il lavoro parlamentare sono strettissimi: il presidente della Commissione Finanze della Camera Luigi Marattin (Iv), ricorda come la legge di bilancio sarebbe dovuta arrivare alle Camere il 20 ottobre, e parla di “ritardo strutturale”, visto che anche l’anno scorso, con un diverso esecutivo, la manovra arrivò il 20 novembre.

Nel menu dei lavori dovranno entrare anche i capitoli delle pensioni e del fisco. Sul primo fronte si lavora per non far salire a 60 anni l’età per l’accesso a Opzione Donna: l’obiettivo – confermato anche nella riunione di questa mattina, a patto di trovare le coperture – è di tenere fermo il requisito di 58 anni (con 35 di contributi e ricalcolo dell’assegno interamente con il metodo contributivo) ancora in vigore quest’anno. Probabile poi che si cerchi di allargare ulteriormente la platea di lavoratori che possono accedere all’Ape Sociale, con l’estensione delle categorie dei gravosi.

Come detto, anche la Lega ha fatto il punto sulla legge di Bilancio e il leader Salvini ha indicato le priorità “L’aumento delle pensioni d’invalidità andando a tagliare i furbetti del Reddito di cittadinanza e l’aumento della flat tax, la tassa ridotta per partite Iva, autonomi e piccoli imprenditori fino a 100mila euro di fatturato”. Salvini ha riferito che saranno “battaglie parlamentari” che confluiranno in emendamenti al ddl di bilancio.

Source: repubblica.it

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