Bonus casa, conferme e modifiche con la nuova Manovra che approda al Senato. Nuovo modulo per cessione del credito o sconto in fattura sul sito dell’Agenzia delle Entrate, ma il sistema va in tilt con il dl anti-frodi.
Sul sito dell’Agenzia delle Entrate è ora disponibile il nuovo modello per la comunicazione delle opzioni relative alle detrazioni previste per gli interventi di recupero del patrimonio edilizio, efficienza energetica, rischio sismico, impianti fotovoltaici e colonnine di ricarica. Nel nuovo modello, dunque, il Bonus casa prevede le modifiche introdotte dal decreto legge n. 157/2021, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n.269 dell’11 novembre 2021. Con la Manovra, rimangono confermati i limiti Isee per le villette e il taglio del bonus facciate, così come l’agevolazione per i mobili in versione ristretta.
Nuovo modello ma sistema in tilt
La manovra approda al Senato, con la prossima settimana che segnerà la partenza della sessione di bilancio. Con le nuove regole introdotte dalla Manovra, i proprietari di villette possono usufruire del Superbonus fino al 31 dicembre 2022 (nel caso di Cila presentata al 30 settembre scorso, o pratiche avviate per demolizione e ricostruzione sempre al 30 settembre). Altrimenti, stop alla detrazione al 30 giugno 2022, sempre che non si tratti di prima casa e che il proprietario abbia un Isee entro i 25.000 euro. Con questa restrizione, sarebbero quindi circa un terzo dei proprietari ad essere tagliati fuori dalla proroga – secondo le stime del governo.
Per ciò che riguarda i condomini e degli interventi dei singoli appartamenti, dell’agevolazione si prolunga fino al 2025. L’aliquota del 110% rimarrà tuttavia in vigore solo fino al 31 dicembre 2023: dal 2024 si riduce al 70%, mentre scende al 65% per nel 2025. Stesse date e stesse aliquote spettano anche agli immobili di un unico proprietario, fino a quattro appartamenti accatastati distintamente. Nel testo, presente è anche il taglio al bonus mobili, che prevede uno sconto fiscale del 50% per compra arredi ed elettrodomestici dopo un intervento di ristrutturazione. Con l’agevolazione che rimane in vigore fino alla fine del 2024, dal 2022 il tetto di spesa sarà di 5.000 euro – rispetto ai 16.000 previsti fino a fine 2021.
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Confermato nel testo della Manovra anche il taglio del bonus facciate: confermati altri 12 mesi per i lavori, con scadenza prorogata al 2022. La detrazione, però, scende al 60% (dall’attuale 90%). Confermati anche la detrazione per ristrutturazione, l’ecobonus e il sismabonus, con le agevolazioni sono che manterranno le aliquote attuali fino al 2024. E presente nella Manovra è anche la possibilità di opzione nel modulo dello sconto in fattura o la cessione del credito – per i quali si tiene conto, però, delle novità introdotte dal decreto legge anti-frodi, in vigore da venerdì 12. In questo caso, quindi, gli interessati dovranno ottenere l’asseverazione dei costi da parte del tecnico abilitato, altrimenti non potranno avere lo sconto in fattura.
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Approvato infatti il decreto legge anti-frodi, pensato per evitare gli usi abusivi di tutti i bonus edilizi, con nuove norme che introducono ulteriori controlli e passaggi nell’iter di approvazione degli sconti. Fatto che sta causando momentaneamente un intoppo burocratico, dato che sono stati aggiunti due passaggi obbligatori per ottenere l’agevolazione: il primo riguarda il visto di conformità rilasciato da commercialisti e Caf per tutti i bonus edilizi (quindi non solo per il Superbonus al 110%, come è stato fino a questo momento); il secondo riguarda “l’asseverazione della congruità delle spese”, per tutti gli interventi senza nessun limite di costi. Tuttavia, non è ancora chiaro chi dovrà rilasciare l’asseverazione e quali contenuti dovrà avere. L’Agenzia delle Entrate ha quindi al momento ufficializzato l’impossibilità temporanea di trasmettere le comunicazioni per cessione e sconto in fattura, ma ha comunque assicurato di aver già avviato i “lavori di manutenzione straordinaria per l’adeguamento alle nuove disposizioni normative”.
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