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Il governo alle grandi manovre – ItaliaOggi.it – Italia Oggi

Il governo alle grandi manovre

Tensione nella maggioranza di governo, ma anche con l’opposizione, dopo il voto per le amministrative e in vista della legge di Bilancio e dell’elezione al Colle. Dopo i casi quota 100 e reddito di cittadinanza, ieri, sulla limitazione della proroga del superbonus solo ai condomini, il Pd ha chiesto che la misura resti invariata anche per il 2023 e comprenda anche villette e palazzine unifamiliari. «Il bonus facciate è una misura che sta funzionando. Fa lavorare le imprese e rende più belli borghi e città, dai centri storici alle periferie. L’incentivo del 90% si giustifica proprio perché le facciate, pur essendo di proprietà privata, sono di fatto beni pubblici che rendono più belle o più degradate strade e piazze italiane», è sceao in campo il ministro ai Beni culturali, Dario Franceschini. Il leader M5s, Giuseppe Conte, gli ha dato manforte chiedendo al governo di fare di più: «Ne garantisca la proroga anche agli edifici non condominiali e lo renda accessibile negli anni a venire».

«L’Europa dipende troppo dal gas e dalle importazioni e questo ci rende vulnerabili, la risposta deve aver a che fare con la diversificazione delle fonti di offerta». Così la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen ha esordito all’assemblea plenaria del parlamento europeo in vista del Consiglio europeo del 21 e 22 ottobre rendendo noto che «il 90% del nostro gas è importato, le rinnovabili invece sono endogene, quindi la transizione verso le rinnovabili è necessaria». «Le previsioni dei governi sulla produzione di carbone, petrolio e gas per il 2030 sono ancora più del doppio di quella compatibile con la limitazione del riscaldamento globale», ha avvertito ieri l’Onu. «Per fare la transizione ecologica e transizione digitale non ci sono alternative all’intervento dello Stato, non può che essere pienamente impegnato altrimenti se non c’è lo Stato queste due transizioni non avverranno», ha detto Mario Draghi in Aula al Senato, sottolineando che sarà questo il punto decisivo nella riscrittura delle regole europee di bilancio. Il Senato ha approvato la risoluzione di maggioranza sulle comunicazioni in vista del Consiglio europeo.

«Il centrodestra intende continuare a lavorare come coalizione e ha confermato conseguentemente la propria indisponibilità a sostenere un cambiamento della legge elettorale in senso proporzionale». È quanto si legge in una nota comune dopo l’incontro tra i leader, Silvio Berlusconi, Giorgia Meloni e Matteo Salvini, nella residenza romana del Cavaliere sull’Appia Antica. I tre, «dopo un attento esame dei risultati elettorali e delle cause che li hanno determinati», hanno deciso di avere incontri settimanali di coordinamento.

Sull’ipotesi di elezioni anticipate, «per quanto nel mio potere farò esattamente tutto l’opposto. Farò di tutto perché questa legislatura garantisca un governo forte come l’attuale per ottemperare agli impegni che ci siamo presi con l’Europa». Lo ha detto il segretario del Pd, Enrico Letta. «Siamo all’inizio di un percorso, abbiamo di fronte un anno e mezzo di vita della legislatura prima di tornare al voto. La legge elettorale è quella che abbiamo oggi e non sembra facile creare le condizioni in Parlamento per cambiarla. Punto», ha aggiunto.

«Apprendiamo dal quotidiano Il Giornale che l’ex capo dell’intelligence militare di Hugo Chàvez, Hugo Carvajal, avrebbe confermato alla giustizia spagnola il finanziamento ai partiti amici del regime venezuelano in giro per il mondo. Tra questi ci sarebbe anche il M5s. Una notizia diffusa in passato dal quotidiano spagnolo Abc, che aveva parlato di una valigetta con tre milioni e mezzo di euro in contanti inviata da Nicolas Maduro, allora ministro degli Esteri di Chàvez e oggi Presidente del Venezuela, e fatta arrivare a Gianroberto Casaleggio. Fratelli d’Italia chiede ufficialmente al M5s e al suo presidente Giuseppe Conte di chiarire queste notizie e di prendere politicamente le distanze dalla dittatura comunista di Caracas, che sta affamando il suo popolo e costretto milioni di persone a scappare dalla loro Patria». Con queste parole la presidente di Fratelli d’Italia, Giorgia Meloni, ha chiesto chiarimento ai vertici M5s.

«Proviamo quindi a far di conto al reddito di cittadinanza, una delle riforme sociali più importanti della storia della nostra repubblica». L’ha scritto il fondatore M5s in un post sul suo blog firmato Giuseppe ragionier Grillo. «Per chi avesse ancora voglia di svilire una delle idee più rivoluzionarie di questo paese», è la conclusione, «ricordo che ogni critica al reddito di cittadinanza non è un attacco al M5s, ma un’offesa a oltre 3 milioni di persone che fino a ieri non riuscivano a mettere insieme il pranzo con la cena, e che finalmente non si sentono più invisibili».

La guardia di finanza di Bari ha denunciato ieri 109 condannati per reati di mafia che percepivano il reddito di cittadinanza, per una cifra complessiva di oltre 900mila euro. Gli investigatori hanno denominato questa indagine: «Veritas». L’illegittima erogazione del beneficio era ai conviventi di boss ed esponenti di primo piano della criminalità barese e di quella attiva nel territorio della provincia di Barletta-Andria-Trani.

«L’Italia ha il quinto cuneo fiscale più alto nell’Ocse e questo non incoraggia il lavoro, è importante una riforma». Lo hanno detto in audizione al Senato i rappresentanti dell’Ocse, illustrando il Rapporto economico 2021. Il documento segnala che «l’Italia spende per pensioni e servizi del debito molto di più rispetto agli altri paesi Ocse e questo penalizza i giovani e le prospettive di crescita». Quanto al rilancio post pandemia, per l’Ocse è necessario mantenere «un sostegno finanziario mirato finché la ripresa non è in corso, per poi investire nelle infrastrutture verdi e riformare la giustizia». L’Ocse prevede una crescita del 6% quest’anno e del 4,1% nel 2022, con il Pil che tornerà ai livelli del 2019 entro metà del 2022.

Un’Italia spaccata a metà anche nella ricerca Ipsos per Acri in occasione della Giornata del Risparmio. Un italiano su due pensa che il peggio sia alle spalle, ossia un italiano su due pensa che il peggio non sia alle spalle e che l’emergenza sanitaria ed economica non sia finita. Oggi sarà celebrata la 97esima Giornata Mondiale del Risparmio, interverranno il presidente di Acri Francesco Profumo, il presidente di Abi Antonio Patuelli, il governatore della Banca d’Italia Ignazio Visco, il ministro dell’Economia e delle finanze Daniele Franco. Secondo lo studio, un’ampia quota di italiani è in grado di resistere alle difficoltà (38%), con una situazione economica in miglioramento (13%), accanto a una quota non trascurabile, e in crescita, che ha esaurito o si rende conto di essere prossima ad esaurire le risorse a propria disposizione, sottolineando gravi mancanze (49% contro il 47% nel 2020). Resta molto alta la percentuale di italiani che sono riusciti ad accumulare risparmi negli ultimi 12 mesi (45%). Ma una famiglia su 5 ha fatto ricorso ai propri risparmi o a prestiti.

Attacco hacker al sito della Siae. Chiesti 3 milioni di riscatto in Bitcoin. La società degli autori ed editori ha confermato la fuga di 60 gigabyte, ma non ha intenzione di pagare. Pubblicati nel darkweb i documenti degli artisti.

«La stagione dei tagli nella sanità è definitivamente chiusa». È quanto ha affermato ieri il ministro della Salute, Roberto Speranza. «Il Fondo sanitario nazionale», ha spiegato, «aveva circa 114 miliardi di euro. Oggi siamo arrivati a 122 miliardi. Ora confermiamo gli investimenti fatti che diventano permanenti e ci impegniamo ad accrescere il fondo di 2 miliardi nel 2022, di 4 nel 2023 e di 6 nel 2024 quando si arriverà a 128 miliardi».

L’ex leader della Lega Nord, Roberto Maroni, presiederà la Consulta la prevenzione e il contrasto dello sfruttamento in agricoltura e del caporalato. L’insediamento al Viminale, alla presenza dei ministri dell’Interno, Luciana Lamorgese, del Lavoro, Andrea Orlando, delle Politiche agricole, Stefano Patuanelli. «È per me un grande onore», ha commentato l’ex ministro dell’Interno.

Si è dimesso il presidente della Bundesbank. Jens Weidmann lascia la guida della banca centrale dopo 10 anni: «È tempo di voltare pagina, per la Buba, ma anche per me».

«Il giorno dopo la mia presenza in tribunale ho ricevuto una telefonata da Berlusconi che mi invitava a Arcore, io ho negato l’invito dicendo che poteva contattare i miei legali. I toni non erano molti amichevoli». L’ha detto a margine dell’udienza sul caso Ruby ter, Barbara Guerra che con Alessandra Sorcinelli (la quale sarebbe stata contattata anche lei da Arcore) sostiene che le serate di Arcore non erano «cene eleganti».

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