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Superbonus 110%: previsti più controlli sui lavori, prezzi fissi e stop agli abusi. Ecco cosa cambia – IL DECRETO – Gazzetta del Sud

Mantenere tutti gli sconti edilizi e il Superbonus al 110% (ma il tetto Isee a 25.000 euro per le villette resta per ora), comprese le agevolazioni collegate come sconto in fattura e cessione del credito, intensificando però i controlli per evitare abusi che in meno di un anno ammonterebbero già a 850 milioni di euro. E’ servito un decreto ad hoc per fare chiarezza sugli sconti più utilizzati dagli italiani, e dunque più onerosi per le casse dello Stato, visto che il Superbonus – continuo oggetto di ritocchi, correzioni e semplificazioni – da solo è costato finora oltre 10 miliardi di euro. Il dl del Governo punta soprattutto a mettere al riparo dalle frodi, per evitare che i bonus edilizi «perdano credibilità».

Di seguito le novità in arrivo sul fronte della ristrutturazione di casa contenute nel decreto e nella legge di bilancio in arrivo alle Camere.

Superbonus 110% prorogato fino al 2023. Cos'è e chi ne ha diritto: ecco tutte le SCADENZE

STOP A CARO-PREZZI

Uno degli effetti collaterali dei bonus edilizi è stato il rialzo dei prezzi degli interventi, spesso ingiustificato. Fatture gonfiate, contando sul fatto che almeno la metà della spesa, se non l’intero importo, è a carico dello Stato e quindi il contribuente non è incentivato al controllo. Per evitare che i costi dei lavori lievitino in modo anomalo, nasceranno dei listini di riferimento, dei «prezzari» ad hoc. Si tratta di una misura che avrebbe chiesto lo stesso premier Draghi.

CON RISCHI SCONTI CONGELATI

Stop a cessione del credito o sconto in fattura per Superbonus e gli altri bonus ristrutturazioni se emergono «profili di rischio» che vanno verificati. Si prevede che l’Agenzia delle Entrate possa sospendere «fino a 30 giorni» gli effetti delle comunicazioni di cessione del credito in base a specifici profili di rischio che saranno individuati per ogni «diversa tipologia dei crediti ceduti». All’esito positivo delle verifiche, o trascorsi 30 giorni, la cessione del credito diventa efficace.

CONTROLLI PREVENTIVI

Viene esteso l’obbligo del visto di conformità – rilasciato da commercialisti e Caf – anche nel caso in cui il Superbonus 110% sia portato in detrazione nella propria dichiarazione dei redditi. L’obbligo non sussiste se la dichiarazione è presentata direttamente dal contribuente. Al momento, invece, il visto è richiesto solo nel caso di cessione del credito o sconto in fattura. Da gennaio l’obbligo scatta anche per gli altri bonus edilizi. Inoltre, viene snellita e resa più rapida l’attività di accertamento e di recupero delle imposte dovute da parte dell’Agenzia delle Entrate.

CESSIONI PROROGATE

In manovra vengono poi rifinanziate per tre anni, fino al 2024, la cessione del credito e lo sconto in fattura in favore di sismabonus, ecobonus (tra cui gli infissi), bonus facciate e le colonnine di ricarica. Confermati anche la proroga della cessione del credito e dello sconto in fattura per il Superbonus al 110%, che vengono in questo caso prorogati fino al 31 dicembre 2025. La detrazione relativa al Superbonus però comincerà a calare dopo il 2023: sarà del 70% per le spese sostenute nell’anno 2024 e del 65% per quelle sostenute nel 2025. Resta, per ora, il limite per le villette unifamiliari già approvato in Cdm: solo i proprietari con un Isee sotto i 25mila euro potranno accedere al super-sconto.

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