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Bonus facciate, ritardi e digitalizzazione dell’archivio: botta e risposta tra Ferrari e Bassi – Verona Sera

Botta e riposta tra l’opposizione e l’Amministrazione comunale di Verona, questa volta sul tema dell’edilizia privata
Questa volta è il movimento civico Traguardi a rivolgersi alla maggioranza, ricordando che il 31 dicembre scadrà la possibilità di recuperare fino al 90% delle spese sostenute per lavori di riqualificazione della facciata, grazie al cosiddetto bonus facciate e che “sono moltissimi i progetti ancora in stallo e che forse non vedranno mai la luce per lungaggini burocratiche del Comune con danni economici e ambientali per la città. Per le pratiche di accesso agli atti i tempi di attesa sfiorano i sette mesi e nonostante a fine ottobre il Municipio abbia comunicato che verrà data la priorità ai procedimenti finalizzati al bonus facciate, l’iniziativa è tardiva e difficilmente risolverà il problema”, come recita la nota diffusa.

«È inammissibile mettere a rischio gli investimenti dei cittadini e l’attività degli operatori di un settore trainante per l’economia cittadina per colpa delle lungaggini burocratiche, perché il Comune non è stato capace di avviare un programma serio di digitalizzazione degli archivi, ancora fortemente ancorati alla documentazione cartacea», afferma Tommaso Ferrari, consigliere comunale di Traguardi.
«Negli ultimi mesi, altre città sono riuscite a far partire i concorsi per integrare la propria pianta organica, o a trovare soluzioni tampone assumendo temporaneamente personale di a supporto di uffici tecnici e archivi. Per esempio, Padova ha stanziato 2,8 milioni di euro per la procedura di scansione degli archivi e ha concluso le procedure per il concorso di 60 nuovi tecnici. Verona, invece, non è stata nemmeno in grado di affidare il servizio di digitalizzazione da 500mila euro previsto dalla Giunta. Con il risultato che questo stanziamento, oltre non essere assolutamente sufficiente, verrà impiegato solo a partire dal prossimo anno, quando ormai il treno del bonus facciate sarà passato. Inoltre il concorso per l’assunzione di 55 tecnici è ancora fermo causa Covid, mentre altre città procedono spedite su questo fronte. In questo contesto di estrema difficoltà il Comune è costretto a scegliere a quali pratiche dare la precedenza, con il rischio che altre agevolazioni passino in cavalleria prima ancora che chi intende usufruirne riesca a procurarsi tutta la documentazione necessaria. Mentre l’Amministrazione parla di Smart city, in realtà sta bloccando la possibilità di sviluppo per la città per mancanza di programmazione. Lo diciamo da tempo: è ora che Verona intraprenda un percorso di digitalizzazione dei suoi servizi e dei suoi uffici pubblici e che completi la pianta organica anche attraverso un ricorso intelligente ai bandi europei o al Servizio civile nazionale».

Alle critiche mosse da Ferrari ha risposto così Andrea Bassi, assessore all’Edilizia Privata del Comune di Verona: «Comprensibile che un cittadino non capisca il motivo di certi ritardi, diventa invece stucchevole quando è un consigliere comunale che dovrebbe conoscere il funzionamento degli uffici comunali e dell’effetto pandemia. La cronica mancanza di personale degli enti pubblici si è combinata con l’obbligo di smart working, che per molti mesi ha reso più lunghe le procedure. In un questo contesto è arrivato il provvedimento governativo per rilanciare il settore delle costruzioni, che ha messo in ginocchio tutti i Comuni. Noi comunque abbiamo tutto ciò che era necessario. Per quanto riguarda il personale, l’ufficio è stato già implementato con 8 persone in più e il prossimo 3 dicembre si terrà la prova per l’assunzione di 55 tecnici, invito quindi invito il consigliere Ferrari quantomeno ad aggiornarsi.
Per quanto riguarda invece i 500.000 euro per la digitalizzazione dell’archivio cartaceo, stanziati con l’avanzo di amministrazione e resi disponibili a fine luglio, e abbiamo partecipato un bando Consip per evitare una procedura aperta che sarebbe stata ben più lunga. Siamo in attesa della firma del contratto per poi partire. Al consigliere Ferrari chiedo piuttosto che fine abbiano fatto i 10 milioni di euro che il Governo aveva stanziato a favore dei Comuni per assumere in via straordinaria, nell’anno 2021, personale a tempo determinato da dedicare a bonus e superbonus 110%. Abbiamo fatto domanda il 28 gennaio di quest’anno ma da allora niente è successo da parte dei suoi amici che sono al Governo. Facile scaricare tutto sui Comuni, quando invece serve un DPCM che stanzia i soldi per le assunzioni ma nessuno lo ha fatto. Quindi se nella telefonata ai suoi amici romani, il consigliere Tommasi volesse chiedere queste informazioni, gliene sarei grato a nome di tutti i cittadini veronesi». 

Link all’articolo Originale tutti i diritti appartengono alla fonte.

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