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Certificazione energetica: quanto costa? – La Legge per Tutti

In alcuni casi specifici, è richiesta un’apposita certificazione relativa ai consumi energetici degli immobili. Di cosa si tratta? Quali spese bisogna sostenere per il rilascio dell’attestato?

Se vuoi vendere un immobile di tua proprietà, al momento della firma del contratto, devi obbligatoriamente consegnare la certificazione energetica, o meglio, l’Attestato di prestazione energetica (Ape). Si tratta di un documento assai importante necessario non solo per le compravendite ma anche per le locazioni di immobili, totalmente a carico dei proprietari (venditori o locatori), che sono tenuti a fornirne copia agli acquirenti o agli affittuari. Quanto costa la certificazione energetica?

Il prezzo di un Ape non è univoco ma varia da Regione a Regione oltre che dalla città in cui si trova l’immobile al quale si riferisce.

Le stime effettuate dalle associazioni dei consumatori hanno evidenziato i costi per il rilascio della certificazione energetica: sono più elevati nel nord Italia e nelle grandi città metropolitane e sono minori nei piccoli centri e nel sud del nostro Paese.

Le spese di un Attestato di prestazione energetica cambiano anche in relazione ad altri fattori, come avremo modo di vedere da qui a poco.

In ogni caso, va detto che la certificazione energetica è obbligatoria per gli edifici di nuova costruzione e per quelli sottoposti a demolizione e ricostruzione, per gli edifici esistenti (in caso di compravendita e di nuovo contratto di locazione), nonché in caso di lavori di ristrutturazione importanti. Inoltre, è richiesta per l’accesso alle detrazioni fiscali (EcoBonus e SuperBonus 110%) previste per gli interventi di efficientamento energetico, per pubblicizzare annunci immobiliari e per ottenere dal Gse (Gestore dei servizi energetici) gli incentivi statali sull’energia prodotta da impianti fotovoltaici.

Certificazione energetica: cos’è e cosa deve contenere?

La certificazione energetica è un attestato che fornisce tutte le informazioni su come è stato costruito un immobile sotto il profilo dell’isolamento termico e del consumo energetico.

Ha un formato standard valido sull’intero territorio nazionale e deve obbligatoriamente contenere, a pena di invalidità, indicazioni quali ad esempio:

  • la prestazione energetica globale espressa sia in termini di energia primaria totale sia di energia primaria non rinnovabile, attraverso i rispettivi indici;
  • la classe energetica determinata attraverso l’indice di prestazione energetica globale, espresso in energia primaria non rinnovabile;
  • la qualità energetica del fabbricato ai fini del contenimento dei consumi energetici per il riscaldamento e il raffrescamento, espressa attraverso gli indici di prestazione termica utile per la climatizzazione invernale ed estiva dell’edificio;
  • i valori di riferimento, quali i requisiti minimi di efficienza energetica vigenti a norma di legge;
  • le emissioni di anidride carbonica;
  • l’energia elettrica esportata;
  • l’elenco dei servizi energetici con le relative efficienze;
  • le raccomandazioni per il miglioramento dell’efficienza energetica con le proposte degli interventi più significativi ed economicamente convenienti.

In particolare, la prestazione energetica di un immobile è determinata in base a una scala letterale che va dalla G alla A. A sua volta, quest’ultima è suddivisa in quattro classi, dalla A+ alla A++++, anche denominate come A1, A2, A3 e A4. Più è bassa la lettera associata all’immobile, maggiore è il suo consumo energetico.

Chi redige la certificazione energetica?

La certificazione energetica va redatta da un tecnico abilitato per la progettazione di edifici e impianti (vedi un architetto, un ingegnere, un geometra), il quale oltre a reperire la documentazione richiesta (visura catastale, planimetria, libretto d’impianto, ecc.), è tenuto ad effettuare un sopralluogo per raccogliere tutte le informazioni necessarie per determinare gli indici di prestazione energetica (stratigrafie, caratteristiche degli elementi costruttivi e degli impianti).

Dopo aver effettuato le misurazioni e verificato la tipologia degli infissi e degli impianti, il tecnico definisce la classe di appartenenza dell’immobile. Quindi, sulla base dei valori ottenuti, stila l’Attestato di prestazione energetica, la cui validità ha una durata pari a 10 anni.

Successivamente, l’esperto sottoscrive l’Ape, lo trasmette alla Regione o alla Provincia autonoma competente e lo consegna al richiedente entro i 15 giorni successivi a tale trasmissione.

Le Regioni e le Province autonome archiviano gli Ape nel proprio catasto e trasmettono le informazioni raccolte al Siape, il Sistema informativo sugli attestati di prestazione energetica gestito dall’Enea (Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile).

Certificazione energetica: quanto costa?

Il costo di una certificazione energetica non è soggetto a una tariffazione minima decisa dagli Ordini di appartenenza dei tecnici abilitati al rilascio dell’Attestato. Non si tratta neanche di un costo fisso in quanto può variare in base a diversi fattori come ad esempio la località nella quale è ubicato l’immobile al quale si riferisce ma anche:

  • l’estensione dell’unità immobiliare. Ovviamente, la certificazione relativa a una piccola casa ha un costo inferiore rispetto a quella relativa a un capannone industriale, per il quale sarà necessario un sopralluogo che tenga conto delle caratteristiche più complesse di impianti e di specifici valori interni;
  • la regolarità e la complanarità dell’immobile, per cui un appartamento composto da spazi con pochi spigoli richiede tempi meno lunghi per le misurazioni rispetto a uno dalla pianta irregolare. Lo stesso discorso vale per gli appartamenti posti su più piani;
  • la destinazione d’uso. Gli immobili non residenziali, come i negozi, richiedono il calcolo delle dispersioni dovute all’illuminazione e al trasporto delle persone (scale mobili o ascensori);
  • la distanza dell’immobile rispetto allo studio del tecnico. Infatti, più è distante il luogo nel quale il professionista deve recarsi per effettuare il sopralluogo, più aumentano i costi;
  • i tempi di emissione. Se il rilascio della certificazione energetica viene richiesta con urgenza si possono avere delle maggiorazioni.

Di solito, il costo di un Ape per un immobile di tipo residenziale (casa o appartamento) si aggira intorno ai 150 euro, se si tratta di un monolocale, fino ad arrivare ai 300 euro, nel caso di una villa a più piani.

Per un immobile ad uso commerciale il costo varia dai 170 euro, per i piccoli negozi, ai 350 euro per quelli fino a 200 mq. Per i capannoni industriali può andare dai 700 euro ai 2.000 euro. Si tratta comunque di prezzi indicativi, pertanto, è sempre consigliato chiedere prima un preventivo.


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