Fatture per complessivi nove milioni di euro riferite a lavori mai eseguiti di efficientamento energetico in sette diversi condomini di Latina: è questa la misura economica della truffa posta in essere a Latina dall’associazione per delinquere diretta dai due imprenditori romani Davide e Mario Ciaccia.
Lo scandalo che ha portato al fermo dei due fratelli imprenditori, accusati di essere al vertice di un’associazione per delinquere dedita al riciclaggio di denaro e al reimpiego di proventi di reato per eludere misure di prevenzione patrimoniale, ha solide radici anche nel capoluogo pontino. Inaspettatamente, perché a Latina il nome di fratelli Ciaccia non è poi così gettonato, in uno dei capi di imputazione per truffa ai danni dello Stato mosso nei confronti di 9 delle 23 persone indagate nel procedimento della Procura della Repubblica di Roma, si contestano una serie di condotte illecite compiute proprio a Latina.
Si tratta di un colossale raggiro consistito nel ricorso alle procedure del cosiddetto superbonus per ottenere crediti fiscali fino al 110% dell’importo dei lavori sostenuti per opere di efficientamento energetico e riduzione del rischio sismico, impiegando a questo scopo delle società che erano nella diretta disponibilità dei fratelli Ciaccia benché formalmente riferibili a loro prestanome. Ma quello che gli inquirenti hanno accertato è che la situazione giuridica che legittimava l’accesso ai benefici della legge per la concessione del superbonus avveniva mediante l’attribuzione della committenza ad una Onlus e poi nel documentare in modo falso le spese asseritamente sostenute per opere di accantieramento e per avanzamento lavori, con emissione di fatture per operazioni inesistenti che venivano depositate presso istituti di credito, munite di false asseverazioni e visti di conformità rilasciati da professionisti compiacenti e corroborate da rilievi fotografici non rispondenti alla situazione reale.
Source: latinaoggi.eu
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