Grazie al Decreto Rilancio è arrivato il Superbonus per ristrutturare casa. Nello specifico, è previsto un aumento per l’ecobonus e il sismabonus, con un’aliquota che raggiunge il 110%. A chi deciderà di effettuare lavori di miglioramento energetico e di riduzione del rischio sismico sarà restituita la spesa completa in cinque quote di pari importo, più un bonus aggiuntivo.
I requisiti per richiedere l’agevolazione
La detrazione è valida per lavori effettuati tra il 1 luglio 2020 e il 31 dicembre 2021. Per poter detrarre le spese di ristrutturazione, però, sarà necessario un miglioramento di almeno due classi energetiche dell’edificio o, qualora questo non fosse possibile, il raggiungimento della classe energetica più alta. A certificarlo dovrà essere la presentazione dell’Ape, attestato di prestazione energetica.
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Per quali lavori si può richiedere il bonus?
Il rimborso del 110% non è valido per tutti i lavori di ristrutturazione. L’articolo 119 del decreto specifica infatti che per avere accesso all’incentivo bisogna eseguire alcuni lavori “trainanti”. Si tratta nello specifico dei seguenti interventi:
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interventi di isolamento termico delle superfici opache verticali e orizzontali che interessano l’involucro dell’edificio con un’incidenza superiore al 25 per cento della superficie disperdente lorda dell’edificio medesimo. La detrazione è calcolata su un ammontare complessivo delle spese non superiore a euro 60.000 moltiplicato per il numero delle unità immobiliari che compongono l’edificio. I materiali isolanti utilizzati devono rispettare i criteri ambientali minimi di cui al decreto del Ministro dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare 11 ottobre 2017, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 259 del 6 novembre 2017.
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Interventi sulle parti comuni degli edifici per la sostituzione degli impiantidi climatizzazione invernale esistenti con impianti centralizzati per il riscaldamento, il raffrescamento o la fornitura di acqua calda sanitaria a condensazione, con efficienza almeno pari alla classe A di prodotto prevista dal regolamento delegato (UE) n. 811/2013 della Commissione del 18 febbraio 2013, a pompa di calore, ivi inclusi gli impianti ibridi o geotermici, anche abbinati all’installazione di impianti fotovoltaici di cui al comma 5 e relativi sistemi di accumulo di cui al comma 6, ovvero con impianti di microcogenerazione. La detrazione è calcolata su un ammontare complessivo delle spese non superiore a euro 30.000 moltiplicato per il numero delle unità immobiliari che compongono l’edificio ed è riconosciuta anche per le spese relative allo smaltimento e alla bonifica dell’impianto sostituito.
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Interventi sugli edifici unifamiliari per la sostituzione degli impianti di climatizzazione invernale esistenti con impianti per il riscaldamento, il raffrescamento o la fornitura di acqua calda sanitaria a pompa di calore, ivi inclusi gli impianti ibridi o geotermici, anche abbinati all’installazione di impianti fotovoltaici di cui al comma 5 e relativi sistemi di accumulo di cui al comma 6, ovvero con impianti di microcogenerazione. La detrazione è calcolata su un ammontare complessivo delle spese non superiore a euro 30.000 ed è riconosciuta anche per le spese relative allo smaltimento e alla bonifica dell’impianto sostituito.
Anche la sostituzione delle finestre, l’installazione dei pannelli fotovoltaici e di colonnine di ricarica per le autovetture elettriche dà diritto al Superbonus, a patto di eseguire almeno uno degli interventi trainanti. Sale infine al 110% anche il bonus per l’adeguamento degli edifici al rischio sismico (vengono però esclusi gli immobili in fascia sismica 4).
Source: triesteprima.it
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