Il 14 dicembre Fondazione Inarcassa, CNI e CNAPPC propongono la 4a Giornata della Prevenzione Sismica, occasione per capire quanto sia a rischio il nostro patrimonio immobiliare e pianificare gli interventi per la messa in sicurezza
Sono 12 milioni gli edifici a rischio sismico in Italia e purtroppo gli interventi per la messa in sicurezza vanno a rilento. Per approfondire un tema tanto importante e attuale Inarcassa, CNI e CNAPPC organizzano il prossimo 14 dicembre la 4a giornata nazionale della Prevenzione Sismica.
Dalle 10 alle 14 un convegno – organizzato in collaborazione con il Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici, Dipartimento Protezione Civile, Conferenza dei Rettori Università Italiane, Rete dei Laboratori Universitari di Ingegneria Sismica ed ENEA ed in collaborazione con ANCE – affronterà il tema della prevenzione sismica, cercando di fare il punto con tutti gli attori interessati, su cosa sia necessario fare per mettere in sicurezza gli edifici presenti sul nostro territorio, tanto bello quanto fragile e soggetto ad eventi calamitosi.
Tra i temi di cui si discuterà, dopo una prima sessione di analisi dei dati, le proposte normative per agevolare l’applicazione dei finanziamenti, che gli organizzatori si augurano vengano resi strutturali.
Franco Fietta, Presidente Fondazione Inarcassa sottolinea che è molto importante intensificare le azioni di monitoraggio e prevenzione, classificando tutti gli edifici in relazione al rischio sismico. Gli fa eco Armando Zambrano, Presidente del Consiglio Nazionale degli Ingegneri che sottolinea che grazie all’analisi di vulnerabilità sismica si potrebbe conoscere la sicurezza della propria abitazione e programmare gli interventi più urgenti. Si tratta inoltre di un monitoraggio utile per lo Stato che potrebbe avere in questo modo un censimento preciso della sicurezza del patrimonio immobiliare.
Il Consiglio Nazionale Architetti Pianificatori Paesaggisti e Conservatori cerca di fare cultura con i cittadini rendendoli consapevoli dell’importanza della prevenzione sismica, delle tecnologie e dei bonus disponibili, che devono essere sostenuti e potenziati nell’ambito di un progetto più ampio di riqualificazione delle città. A questo proposito il Presidente del CNAPPC Francesco Miceli sottolinea: “Per quanto riguarda la situazione del nostro patrimonio edilizio sempre più obsoleto ed insicuro, bisogna rilanciare un’azione coordinata, soprattutto all’interno del percorso di transizione ecologica, affinché gli interventi di adeguamento e miglioramento sismico siano parte di una più ampia strategia di rigenerazione delle città e del territorio in grado di generare un miglioramento sostanziale delle condizioni abitative e di vita nel nostro Paese”.
Per quanto riguarda il sismabonus i dati del CNI evidenziano che sia molto meno utilizzato del superbonus: a fine 2021 gli investimenti raggiungeranno infatti solo 350 milioni di euro, contro gli oltre 9 miliardi del Superbonus. Eppure un’analisi dello stesso CNI sull’impatto sociale ed economico dei bonus 110%, stima che in Italia siano 12 milioni le abitazioni che necessitano di interventi di messa in sicurezza sismica, per un investimento di 93 miliardi di euro. Una cifra alta ma comunque inferiore rispetto 135 miliardi di euro spesi dallo Stato dal 1968 ad oggi per opere di ricostruzione post sisma.
4a edizione della Giornata Nazionale della Prevenzione Sismica
Martedì 14 dicembre – ore 10.00 – 14.00
Palazzo Ferrajoli Piazza Colonna 335, Roma
Link all’articolo Originale tutti i diritti appartengono alla fonte.