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Renatino l’ingegnere ha più di un dubbio sui Prezzari da utilizzare per i bonus edilizi – Lavori Pubblici

Renatino l’ingegnere, dopo le disavventure con il
suo primo progetto di riqualificazione energetica
, vuole
continuare a studiare per applicare le sue conoscenze a
progetti di edilizia privata finanziati con Superbonus e con Bonus
edilizi.

Renatino, il Superbonus e i prezzari

Sin da subito, Renatino si imbatte su quello che è il problema
di cui tutti parlano oggi: i prezzari da utilizzare per la
predisposizione del computo metrico estimativo dei lavori. Ovvero
il documento propedeutico a qualsiasi lavoro edilizio, da sempre
esistito ma che con il superbonus 110% ha una variante in più: la
verifica di congruità dei costi. Le spese dei lavori non solo
possono essere portate in detrazione entro certi limiti
fissati in funzione della tipologia di intervento, ma i singoli
prezzi devono essere inferiori o uguali a quelli riportati in
alcuni prezzari.

Renatino, però, da professionista serio e preparato qual è, non
comprende il problema alla base di qualcosa che ha visto
sempre di grande semplicità: la redazione di un computo
metrico estimativo
. Ritiene, quindi, che non dovrebbe
avere difficoltà, ma non sa che il pericolo è dietro l’angolo.
C’è chi può far nascere, su una asseverazione abbastanza semplice
e ovvia, una problematica che ha
dell’inverosimile
.

Renatino nelle sue prime esperienze di lavoro dei 3 anni a
partita IVA aveva appreso come predisporre un computo
metrico
sia in maniera tradizionale che utilizzando gli
strumenti CAD. In particolare, dopo aver definito la qualità delle
varie componenti, utilizzava un elenco prezzi per definire il
computo metrico estimativo.

Non capendo quindi il gran parlare sulle asseverazioni
relative al costo degli interventi oggetto dei vari bonus edilizi,
Renatino ha continuato a studiare e ad informarsi.

Renatino e il Decreto anti-frode

Renatino, nell’analisi della questione, si imbatte nel
Decreto-Legge definito dai più “antifrode” e capisce subito che si
tratta di un vero problema ma, se si vuole, di semplice
soluzione.

Capisce che sino all’entrata in vigore del decreto “antifrode”
per i bonus edilizi diversi dal Superbonus, non era necessaria
nessuna asseverazione relativa al costo degli interventi; con la
nuova normativa, l’asseverazione diventa adesso obbligatoria,
cambiando, di fatto, le regole del gioco e, in taluni casi, nel
corso del gioco stesso.

Renatino intuisce che fino a quando non era necessaria
l’asseverazione sui costi, l’unico limite era quello del
costo massimo
. Nei bonus diversi dal Superbonus, come il
Bonus Facciate, non solo era possibile utilizzare a proprio
piacimento prezzari più o meno ufficiali, ma alcuni colleghi
avevano previsto lavorazioni a corpo senza alcun riferimento ad
elenchi prezzi di alcun tipo. Renatino, pur essendo giovane,
preparato e con poca esperienza, si rende subito conto che nel caso
di interventi come il Superbonus e il Bonus
Facciate, utilizzabili anche con cessione del credito
o con sconto in fattura
, l’unico interesse del committente
è quello di realizzare le opere con scarsa attenzione sul costo
finale.

Renatino quindi continua a leggere e studiare e si imbatte nel
testo dell’Audizione del
Presidente dell’Ufficio parlamentare di bilancio
nell’ambito
delle audizioni preliminari all’esame del disegno di legge di
bilancio per il 2022 presso le Commissioni congiunte V del
Senato della Repubblica (Bilancio) e V della Camera dei deputati.
Fa una rapida ricerca all’interno di un documento di 126 pagine e
trova l’intero paragrafo 3.1 dedicato a “La proroga del
Superbonus e dell’Ecobonus
” : alla pagina 27, legge
testualmente “In terzo luogo, il venir meno del
contrasto di interessi tra fornitori e acquirenti per effetto della
completa copertura dei costi da parte dell’incentivo potrebbe aver
influito su prezzi concordati sui lavori ammessi e aver accresciuto
l’onere complessivo della misura
”. Renatino ha,
quindi, la conferma che la sua intuizione sulla problematica dei
computi metrici senza regola non era peregrina.

Renatino, che ha studiato e continua a studiare parecchio,
comincia a capire che c’è un serio problema e che per la soluzione
dello stesso è necessario un intervento legislativo che metta a
posto le pedine e definisca, inequivocabilmente, a quale prezzario
occorre riferirsi per definire il computo metrico estimativo dei
lavori che sono oggetto di bonus edilizi.

D’altra parte Renatino si chiede che differenza può esserci
nella redazione di un computo metrico estimativo tra lavori
pubblici finanziati dallo Stato e lavori di edilizia privata
finanziati con un credito d’imposta a carico, sempre, dello Stato.
La logica risposta che si dà Renatino è “Nessuna”.

Renatino è preparato e capisce che non possono esistere prezzari
diversi per quelli che vengono considerati “Lavori pubblici” e
quelli che, invece, sono lavori commissionati da privati ma
finanziati con credito d’imposta a carico dello Stato.

Renatino sa che, in ogni caso, i lavori sia pubblici che privati
vanno, sempre e comunque, eseguiti correttamente nel rispetto delle
regole tecniche e dell’arte; ritiene, quindi, che in entrambi i
casi, per lavori da effettuare nella stessa Regione, sarebbe
corretto riferirsi ad uno stesso prezzario regionale, per il
semplice fatto che se deve essere utilizzato un certo calcestruzzo
per un’opera pubblica o per un lavoro privato, il prezzo base di
partenza (per intenderci quello da inserire nel computo metrico
estimativo) dovrebbe essere lo stesso, anche se in certi casi (ad
esempio per piccole quantità o per difficoltà di esecuzione)
potrebbe essere introdotto un incremento percentuale sul prezzo
unitario.

Renatino si ricorda, allora, che ha anche studiato la normativa
sui lavori pubblici e, quindi il Codice dei contratti, che
all’articolo 23, comma 16 precisa “Per i contratti relativi a
lavori il costo dei prodotti, delle attrezzature e delle
lavorazioni è determinato sulla base dei prezzari regionali
aggiornati annualmente”
; inoltre trova che sul sito del
Servizio
Contratti pubblici
” sono pubblicati i prezzari aggiornati al
2021 di tutte le regioni e delle Province autonome d’Italia.

Renatino è molto preciso e decide di approfondire. Si rende
immediatamente conto che alcuni prezzari regionali non riflettono
esattamente i prezzi di mercato che nell’ultimo anno, causa Covid,
hanno subito aumenti più o meno importanti. Renatino, però, non
comprende per quale motivo è stato previsto un meccanismo
di compensazione negli appalti pubblici
 e nulla sia stato
fatto per il settore privato. Se sono soldi pubblici e per il
mercato pubblico i prezzari non riflettono i prezzi di mercato,
perché non “compensare” gli aumenti anche nel settore privato?

Ma Renatino è giovane ed inesperto, ricorda solo quanto
scritto nella audizione dell’Ufficio parlamentare di bilancio
nell’ambito delle audizioni preliminari all’esame del disegno di
legge di bilancio per il 2022.

Renatino che studia molto sa che, oggi, relativamente al
Superbonus e ai vari bonus edilizi, si preferisce utilizzare
un prezzario predisposto da una casa editrice privata che nasce per
altri scopi ma mette d’accordo tutti.

Renatino capisce, allora, il motivo per cui le imprese fanno a
gara per accaparrarsi lavori con la cessione del credito e lo
sconto in fattura relativamente a progetti che, quasi sempre
mettono d’accordo committente e impresa su un fatto
fondamentale, cioè che le opere da realizzare non costano nulla al
Committente. Dunque, la domanda che Renatino si pone è la seguente:
“Se il lavoro non costa nulla al committente, quale interesse avrà
lo stesso per cercare di ottenere uno sconto?”.

La risposta che si dà Renatino, che ha studiato e sviscerato il
problema è, ovviamente, “Nessun interesse”.

Aggiungiamo noi: con buona pace di tutti.

Source: lavoripubblici.it

Link all’articolo Originale tutti i diritti appartengono alla fonte.

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