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Bonus, raffica di controlli. E i cantieri frenano – LA NAZIONE


Il bonus facciate prevede rimborsi del 90% ma solo. in caso di affaccio sulla strada pubblica
Il bonus facciate prevede rimborsi del 90% ma solo. in caso di affaccio sulla strada pubblica

di Lisa Ciardi Frenata ai cantieri, anche a Firenze e provincia, in attesa di mettersi in pari con le nuove procedure burocratiche. La questione è quanto mai complessa e riguarda la possibilità di accesso ai vari bonus attivi al momento (alcuni solo fino al 31 dicembre, altri confermati per il prossimo anno, altri ancora in fase di possibile proroga): l’ecobonus con detrazione del 50% per interventi su infissi, biomassa e schermature solari (65% per le altre tipologie, 70-75% per le parti comuni degli edifici condominiali); il bonus ristrutturazioni con detrazione Irpef…

di Lisa Ciardi

Frenata ai cantieri, anche a Firenze e provincia, in attesa di mettersi in pari con le nuove procedure burocratiche.

La questione è quanto mai complessa e riguarda la possibilità di accesso ai vari bonus attivi al momento (alcuni solo fino al 31 dicembre, altri confermati per il prossimo anno, altri ancora in fase di possibile proroga): l’ecobonus con detrazione del 50% per interventi su infissi, biomassa e schermature solari (65% per le altre tipologie, 70-75% per le parti comuni degli edifici condominiali); il bonus ristrutturazioni con detrazione Irpef al 50% delle spese per un massimo di 96mila euro per unità immobiliare; il bonus mobili (50% fino a 16mila euro); il bonus facciate (90% ma solo in caso di affaccio sulla strada pubblica); il bonus verde (36%) e il superbonus 110%.

“L’Agenzia delle Entrate ha scoperto ben 800 milioni di crediti inesistenti in tutta Italia – spiega l’avvocato Luca Santarelli, esperto di diritto condominiale – legati soprattutto a interventi mai effettuati. La situazione, emersa da controlli ex-post, ha portato a un giro di vite sui controlli. Purtroppo per colpa di pochi si complica la vita anche a chi ha fatto le pratiche con onestà, ma a fronte di raggiri di questo livello, la scelta era doverosa”.

Molte famiglie e interi condomini stavano portando avanti i cantieri con la formula dello sconto in fattura, che non costringe a pagare il totale, ma solo la differenza fra questo e la cifra che verrà rimborsata dallo Stato. Quest’ultima, intanto, viene incassata dalla ditta esecutrice oppure da realtà (banche, poste, altri soggetti) che si prestano ad acquistare il credito. “Il problema è che, nell’attuale incertezza – continua Santarelli – il meccanismo si è bloccato e tante aziende hanno fermato i cantieri. Sta andando avanti chi può anticipare i soldi”.

Ovviamente non si tratta di uno stop definitivo, ma di una pausa. In sostanza, la novità è che tecnici e commercialisti devono effettuare alcune procedure aggiuntive: certificazione della congruità dei prezzi e visto di conformità.

“Il problema – conclude Santarelli – è che solo alcuni bonus sono stati prorogati al 2022: per gli altri i ritardi rischiano di far sfumare tutto. Un problema enorme soprattutto dove i condòmini non possono anticipare le spese”. Non a caso alcuni Comuni, come Firenze, hanno chiesto con una risoluzione la proroga del 110% e degli altri bonus al 31 dicembre 2025. Per ora però le scadenze restano, insieme alla preoccupazione.

A complicare le cose ci sono poi altre due difficoltà: i continui rincari delle materie prime e delle attrezzature che rendono difficile per le aziende rispettare i preventivi, l’assenza di alcuni materiali (che porta a pericolosi rinvii) e i massimali introdotti da alcune banche nell’acquisto del credito. Insomma quello che sembrava essere un affare si sta trasformando in un rompicapo che toglie il sonno a tante famiglie.

Link all’articolo Originale tutti i diritti appartengono alla fonte.

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