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Grattacielo in rame e pannelli solari L’idea di Andreasi – Il Resto del Carlino


Diverse le novità e migliorie che il designer ha illustrato ieri mattina ad alcuni degli inquilini
Diverse le novità e migliorie che il designer ha illustrato ieri mattina ad alcuni degli inquilini

Immaginatevi un grattacielo in rame e pannelli solari, completamente brillante. Un’utopia o il sogno di qualche architetto visionario? Niente affatto. Si tratta, ancora ovviamente sulla carta, di un progetto di riqualificazione delle due torri proposto dal designer Carlo Andreasi agli inquilini dello stabile. L’occasione è ghiotta: grazie alle agevolazioni fiscali – tra cui il Superbonus del 110% e l’ecobonus –, infatti, si riuscirebbe a…

Immaginatevi un grattacielo in rame e pannelli solari, completamente brillante. Un’utopia o il sogno di qualche architetto visionario? Niente affatto. Si tratta, ancora ovviamente sulla carta, di un progetto di riqualificazione delle due torri proposto dal designer Carlo Andreasi agli inquilini dello stabile. L’occasione è ghiotta: grazie alle agevolazioni fiscali – tra cui il Superbonus del 110% e l’ecobonus –, infatti, si riuscirebbe a cambiare completamente volto al grattacielo. O, almeno, questa è l’idea di Andreasi. Diverse le novità e migliorie che lo stesso designer ha illustrato ieri mattina ad alcuni degli inquilini, all’interno della sala conferenze dell’hotel Carlton di piazza Sacrati. La più evidente riguarderebbe le facciate esterne: la parte oggi di colore arancione, per intenderci, sarebbe rivestita da un pannello di rame brillante, trattato ed autopulente. Il resto delle pareti, invece, verrebbe ricoperto da pannelli solari ‘kromatix’. Anche in questo secondo caso, l’effetto ottico sarebbe simile ad uno specchio, ma senza che la luce del sole rifletta sulle strade e sui palazzi circostanti. “In questo ambito – ha specificato lo stesso Andreasi – anche gli infissi sarebbero completamente rivisti e avrebbero un oscurante al proprio interno”. Il tutto, ad un’occhiata dall’esterno, dovrebbe rendere entrambe le torri decisamente più leggere. Ma, come detto, le novità non finirebbero di certo qui. Al netto di una quantità importante di migliorie a livello impiantistico e di accessibilità, il ‘nuovo’ grattacielo (che nella presentazione ufficiale è stato immaginato anche con un proprio logo) vorrebbe dotarsi anche di servizi extra. L’intento non è, dunque, solo quello di apportare modifiche tecniche, ma anche inerenti alla vivibilità. Dove?

Nella galleria al pian terreno, oggi deserta. “Far rivivere quella parte di struttura – ha incalzato il designer – vorrebbe dire far rivivere tutto il complesso. Si potrebbe inserire una biblioteca per gli studenti, un bar o un bistrot, e via dicendo”. Senza timore che l’area venga ripopolata da persone sospette: “Le porte di accesso potrebbero avere un naso chimico – ha concluso Andreasi – capace di ‘fiutare’ le sostanze stupefacenti”.

re. fe.

Link all’articolo Originale tutti i diritti appartengono alla fonte.

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