Galleria Umberto, proposta di uno dei condomini alla giunta Manfredi: “Siamo disposti ad anticipare le spese per il restauro dell’arco se in cambio il Comune congelerà le richieste relative ai canoni di noleggio dei ponteggi”. Parole chiare, quelle di Marco Fresa, amministratore del condominio di piazzetta Matilde Serao, 7 (con affaccio su via Toledo), che potrebbero dopo 8 anni, far superare l’impasse sui tubi in acciaio che ingombrano l’ingresso della Galleria dove il giovane Salvatore Giordano perse la vita dopo la caduta di un calcinaccio. Sbloccare l’impasse sì ma se il Comune cederà al braccio di ferro che va avanti da anni.
Come contropartita il condominio chiede di congelare (non di sospendere) le richieste relative ai canoni di noleggio dei ponteggi installati su ordine del Comune per la messa in sicurezza dell’arco. E costati 350mila euro d’affitto: il Comune si è rivalso per il saldo, sarà ora il tribunale a decidere.
Ma intanto restano lì, a far da contorno al degrado. E così i lavori all’arco vengono rinviati di anno in anno. “Già nel corso del 2021, come nell’anno precedente – prosegue Fresa – abbiamo espresso questa disponibilità ma la giunta de Magistris non ha accettato, non ha voluto assumersi responsabilità. Se ora il Comune apre concretamente alla nostra proposta, il condominio potrebbe confermare la disponibilità già espressa con una nuova delibera e, purtroppo, con un maggior onere finanziario a nostro carico perché non potremo più usufruire del bonus facciate”.
Ben 11 condomini dei palazzi all’interno del monumento dovranno decidere sulle proposte di cui si discuterà nell’incontro convocato martedì in prefettura sul caso della Galleria Umberto. Non solo. Dovranno accettare o meno l’idea del sindaco Manfredi, annunciata nel corso del forum di Repubblica, di affidare il costo della vigilanza del monumento ai residenti. Piano su cui Fresa già chiude le porte: ” Ovviamente per una decisione di questo tipo occorre una delibera condominiale. Personalmente ritengo che l’onere di vigilanza spetti al Comune e non ai privati. In primis perché l’interno della Galleria è certamente pubblico ed in secondo luogo perché la concessione pone a carico dell’ente l’onere di mantenere il decoro del monumento”.
Il primo cittadino ha annunciato a breve anche i lavori sulla pavimentazione e sulla cupola, a carico di Palazzo San Giacomo, con il plauso dei residenti. Vecchie ruggini, contenziosi sulle responsabilità, ricorsi al Tar e Consiglio di Stato, hanno alzato la tensione nei rapporti con Palazzo San Giacomo. Risultato: dopo 8 anni le impalcature di protezione sono ancora lì, intralcio ai lavori dell’arco e della facciata, non consentono infatti il passaggio degli operai.
“Abbiamo provveduto al rifacimento della nostra facciata – prosegue Fresa – ma non abbiamo potuto concluderla proprio perché i ponteggi non lo consentivano “. In questi giorni, Soprintendenza e condominio sono in contatto per verificare lo stato dei lavori già deliberati ed eseguiti sulla facciata esterna e interna ( lato Mc Donald’s), per i quali sono stati stanziati fondi privati tra 400 e 500 mila euro a cui si aggiunge l’intervento in piazzetta Matilde Serao del 2015. Per liberare l’ingresso della Galleria e ai lavori sull’arco è necessaria la collaborazione con il Comune, anche se entrambe le parti si ritroveranno a confronto in Tribunale. Il nodo, ora, è trovare l’accordo.
Link all’articolo Originale tutti i diritti appartengono alla fonte.