«I cantieri non possono diventare il Far West». Il segretario generale della Cgil, Maurizio Landini, dopo l’indidente della gru, con tre morti a Torino, punta il dito contro «i tempi stretti e la fretta che aumentano i rischi» e contro «una domanda di lavori superiore alla capacità delle stesse imprese». Società, alcune nate negli ultimi diciotto mesi, che vanno a caccia di bonus e Superbonus 110% fino a quando sarà possibile. Una mucca da mungere. I ponteggi spuntano come funghi, tanto che non si trovano più, mancano le materie prime e la manodopera. Però, l’importante è fare, anche se il rischio — come dice Landini — è che la ripresa faccia «rima con incidenti e lavoro nero».
I morti sul lavoro da gennaio a ottobre sono più di mille in Italia, in media tre persone al giorno escono di casa e non ci tornano più. Contro «una strage indegna — per il segretario generale della Cisl, Luigi Sbarra — servono più ispettori e più controlli».
Il ministro pentastellato Stefano Patuanelli non è d’accordo con Landini sul collegare gli incidenti con le agevolazioni fiscali. Tra i sostenitori della proroga del Superbonus, ha chiesto «ogni sforzo per limitare al massimo le morti sul posto di lavoro». Se è vero che «gli incidenti purtroppo accadranno sempre» è «davvero inaccettabile» considerare «quasi scontato» che un aumento della loro frequenza «sia sempre il segnale della crescita economica. Va coltivata la cultura della sicurezza sui luoghi di lavoro». E i senatori M5S hanno sollecitato la costituzione «della procura nazionale sui morti sul lavoro».
A Torino ieri, oltre ai tre gruisti che hanno perso la vita, un altro addetto di 19 anni è caduto da otto metri mentre lavorava su una linea elettrica. Sono sempre di più i giovano coinvolti, quelli con meno esperienza e scarsa formazione. In Piemonte da inizio anno sono 40 le vittime e le ore di infortunio nei cantieri di Torino sono cresciute del 40% secondo i dati della cassa edile. Cgil, Cisl e Uil hanno convocato un sit-in davanti alla prefettura per martedì prossimo. Presidio a cui ha aderito il Comune.
Torino è la città della tragedia Thyssen e il sindaco Stefano Lo Russo sostiene che «fermare le morti sul lavoro è un impegno che riguarda tutti. Quello di oggi è solo l’ultimo drammatico caso, una grave ferita per la città, serve un’azione comune di istituzioni, sindacati e datori di lavoro. La sicurezza sul lavoro è una questione nazionale, servono controlli e rispetto delle norme».
Source: torino.repubblica.it
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