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Bonus risparmio idrico, quando e come richiederlo? – Trend-online.com

C’è aria di novità intorno al bonus risparmio idrico: si attende soltanto in decreto attuativo per dare avvio alla misura che consentirà di ottenere dei benefici dal risparmio d’acqua.

Il nome con cui viene conosciuta questa misura in partenza varia; alcuni lo conoscono come Bonus Rubinetti, altri come Bonus Bagno, ma il nome ufficiale ce lo fornisce l’Agenzia delle Entrate ed è, appunto, Bonus Risparmio Idrico.

La misura è stata introdotta dalla Legge di Bilancio 2021 (L.178/2020), che ha proposto tra le tantissime agevolazioni che si possono richiedere anche senza ISEE un bonus pensato per premiare coloro che si preoccuperanno del risparmio d’acqua.

Questa agevolazione, infatti, è prevista dal Governo italiano al fine di permettere agli italiani di sostituire sanitari e rubinetterie, in favore di nuove attrezzature a risparmio idrico (inclusi soffioni doccia, colonne doccia e altra rubinetteria).

I fondi a disposizione per il bonus risparmio idrico sono pari a venti miliardi di euro, ma il bonus non è ancora partito.

Scopriamo quando partirà, come richiederlo e tutti i dettagli attualmente noti.

Cos’è il Bonus Risparmio Idrico 2021

Introdotto con l’ultima Legge di Bilancio, nelle intenzioni del legislatore il bonus Risparmio Idrico si propone di offrire aiuto a tutte quelle famiglie italiane messe in ginocchio dalla pandemia, così come tutti gli altri bonus previsti dalla medesima Legge.

L’agevolazione prevede un incentivo economico che permetterà agli italiani non solo di ristrutturare i propri bagni con attrezzature moderne, ma anche di contribuire al risparmio idrico grazie ad idonee rubinetterie.

L’Agenzia delle Entrate è infatti molto chiara nel definire il Bonus Risparmio Idrico, che prevede 1000 euro riservati a persone fisiche (purché residenti in territorio italiano), per la sostituzione di “sanitari in ceramica con nuovi apparecchi a scarico ridotto” e “rubinetteria, i soffioni e le colonne doccia con nuovi apparecchi a flusso d’acqua limitato.”

Spese ammesse per richiedere il Bonus Risparmio Idrico

Ovviamente, non si tratta di un bonus ristrutturazione che può essere fruito per qualsiasi tipo di sostituzione: i sanitari scelti dovranno possedere determinati requisiti.

Per quanto riguarda i vasi sanitari, per poter richiedere il bonus risparmio idrico questi dovranno avere un volume di scarico che non deve superare i sei litri. Sempre in merito ai vasi sanitari, si potrà richiedere il bonus anche per le spese che si dovranno sostenere per la posa e lo smontaggio dei vecchi sanitari (intendendo, con queste opere, sia quelle murarie che quelle idrauliche).

Per la rubinetteria, sono ammesse le spese per la sostituzione con rubinetti e mixer la cui portata non sia superiore, anche in questo caso, a sei litri (al minuto). Anche la rubinetteria della cucina rientra tra le spese ammissibili, così come le opere di smontaggio e smontaggio e/o sostituzione.

Infine, anche colonne e soffioni per doccia rientrano tra le spese ammissibili, purché il flusso d’acqua non sia superiore ai nove litri (al minuto). Rientrano tra le spese ammissibili anche le opere di posta, smontaggio delle vecchie apparecchiature e sostituzione con quelle nuove.

Bonus Risparmio Idrico: perché è stato introdotto

Da quanto visto fino ad ora, il bonus risparmio idrico è previsto per diverse tipologie di interventi migliorativi; l’agevolazione è stata voluta dall’ex Governo Conte con una finalità: quella di limitare i flussi d’acqua in uscita e, dunque, di promuovere il risparmio idrico.

Il tutto, tramite interventi di miglioramento indirizzati a vasi, rubinetteria e docce.

L’installazione di apparecchiature a scarico ridotto consentirà il risparmio idrico sia per la famiglia che deciderà di usufruirne, sia per quanto riguarda le risorse idriche. È anche per questa ragione che, tra le spese ammesse, troviamo anche quelle per la sostituzione della rubinetteria in cucina.

Ovviamente, il risparmio idrico rispetto alla situazione preesistente dovrà essere documentato tramite le specifiche delle nuove attrezzature.

I beneficiari del Bonus Idrico: chi può richiederlo?

L’allora Governo Conte ha pensato al Bonus Risparmio Idrico come ad una agevolazione per tutti, che avesse carattere universale: per tale ragione, non sarà necessario presentare ISEE familiare quando si effettuerà la richiesta e ogni cittadino italiano potrà beneficiarne.

I beneficiari dovranno avere regolare residenza in Italia ed essere persone fisiche; altro dettaglio è che, per la richiesta del bonus risparmio idrico, il luogo per il quale si richiedere il bonus deve essere in fase di ristrutturazione. Nessuna regola, invece, per quanto riguarda l’immobile, che potrà essere di qualsiasi tipologia. Insomma, il bonus risparmio idrico è valido anche per condomini e fabbricati.

Unica limitazione: il fatto che il bonus sia legato alle ristrutturazioni, di fatto non rende possibile la richiesta nel caso l’appartamento (o qualsiasi altro tipo di edificio) sia di nuova costruzione. 

Il bonus, come già confermato dall’Agenzia delle Entrate, non costituirà reddito imponibile.

Bonus risparmio idrico: come viene erogato?

Le modalità di erogazione non sono ancora note, dato che manca il decreto attuativo che definisca tutti i dettagli del Bonus risparmio idrico; di conseguenza, non sappiamo ancora se il bonus prevederà un rimborso dei mille euro previsti, o se si tratterà di detrazioni fiscali.

Nulla si sa, inoltre, circa le modalità di presentazione della domanda, né se andrà consegnata prima dell’inizio della ristrutturazione dell’immobile.

Sappiamo però che i venti milioni di euro stanziati per il 2021 saranno di pertinenza del Fondo per il risparmio di risorse idriche.

Bonus Risparmio Idrico: a quando il decreto attuativo?

Leggiamo sul sito ufficiale dell’Agenzia delle Entrate che, dall’entrata in vigore della Legge di Bilancio, sarebbero dovuti passare non oltre sessanta giorni per il decreto attuativo da parte del Ministero dell’ambiente. Tra l’altro, la Legge di Bilancio è valida soltanto fino al 31 dicembre di quest’anno (e, dunque, alla fine dell’anno mancano soltanto pochi mesi).

Eppure, nulla si sa ancora del decreto attuativo che definirà la modalità di presentazione della domanda per il bonus risparmio idrico, così come le modalità di erogazione. Il decreto attuativo era atteso entro fine maggio 2021.

Il fatto che il Governo, durante i mesi passati, abbia subito dei cambiamenti è sicuramente una delle cause del ritardo nel decreto attuativo che renderà la misura operativa. La situazione è ancora bloccata, in quanto il nuovo Governo ha dovuto occuparsi di situazioni più urgenti legate all’emergenza. Il bonus risparmio idrico, dunque, è passato in secondo piano.

Non dobbiamo però disperare: secondo SkyTg24

“Il governo fa però sapere che non si tratta di un bonus cancellato: seppur con ritardo, è entrato nella fase della concertazione con gli altri ministeri coinvolti”.

Dunque, nonostante il ritardo e la mancanza del decreto attuativo, il bonus non è stato sospeso né cancellato; è molto probabile che, durante le prossime settimane, ne sapremo di più.

Altri bonus idrici: il bonus acqua potabile

Nell’attesa del decreto attuativo che renda operativo il bonus risparmio idrico, possiamo contare su un altro bonus legato all’acqua, anche questo previsto dalla Legge di Bilancio (Art. 1, c. da 1087 a 1089): il bonus acqua potabile.

In questo caso si prevede di incentivare delle opere al fine di ottenere un miglioramento della qualità dell’acqua erogata dai rubinetti, non solo per le abitazioni, ma anche per i locali commerciali e aziendali.

Anche il bonus acqua potabile è stato pensato per dare una svolta green al nostro Paese, in quanto, grazie alla diffusione di depuratori e apparecchiature che rendano l’acqua potabile, si favorirà un minor consumo di bottiglie in plastica.

In questo caso, a differenza del bonus risparmio idrico, sappiamo benissimo in cosa consiste il bonus acqua potabile: si tratterà di ricevere un credito di imposta al 50% delle spese che verranno sostenute per l’istallazione di depuratori. Oltre a quelli che si occupano di filtrare l’acqua, sono ammessi anche i depuratori che aggiungono minerali o anidride carbonica: l’importante è che il depuratore scelto depuri l’acqua e la renda disponibile e idonea ad essere potabile.

Il bonus acqua potabile è pari a 1000 euro se richiesto per uso domestico, mentre nel caso in cui sia richiesto per attività commerciali, la spesa per la messa in funzione di depuratori può raggiungere anche i 5000 euro

In questo caso il bonus non è gestito dal Ministero dell’Ambiente, ma da Enea (l’Agenzia Nazionale per le Nuove Tecnologie, l’Energia e lo Sviluppo Economico Sostenibile); le domande, esclusivamente telematiche, andranno inviate tra il primo e il 28 febbraio 2022, periodo nel quale dovranno comunicare all’ente le spese che hanno effettuato, per l’installazione del depuratore, nell’anno 2021.

Per il bonus acqua potabile il Governo ha stanziato cinque milioni di euro.

Bonus Idrico: aiuti dalle province

Nell’attesa del decreto attuativo che renda operativo il bonus risparmio idrico, comunque, le regioni e, soprattutto, le province, hanno iniziato a muoversi nel tentativo di aiutare le famiglie vessate dalla crisi.

Esistono, infatti, tutta una serie di bonus legati alle risorse idriche che sono attivi a livello provinciale; nella maggior parte dei casi, comunque, si tratta di bonus legati alla presentazione dell’ISEE, a differenza del bonus risparmio idrico nazionale che, invece, è per tutti.

Nella maggior parte dei casi, sono aiuti che consentono ai cittadini particolarmente svantaggiati di ottenere delle agevolazioni sui consumi idrici.

Giusto per citare un esempio, leggiamo sul sito ufficiale del Comune di Garlasco che la provincia di Pavia ha istituito nel 2021 il bonus idrico provinciale, “a favore di utenti domestici in condizioni di disagio economico”.

Le domande, riservate ai possessori di ISEE, potranno essere presentate solo fino al 30 di settembre 2021.

Per il bonus risparmio idrico nazionale senza ISEE, invece, dovremo ancora aspettare il decreto attuativo.

Copywriter, classe 1991.
Versatile, multipotenziale, laureata in Scienze e Tecniche Psicologiche presso l’Università degli Studi di Catania, con una seconda laurea in Logopedia, ho una passione per la scrittura e il web copywriting. Entrambe mi hanno portato a concludere la canonica formazione accademica e ad intraprendere un ulteriore percorso di formazione in Seo e Copy Persuasivo. Grazie a vari corsi di formazione ho approfondito le mie conoscenze in ambito Digital Martketing. Negli anni ho stretto diverse collaborazioni come copywriter freelance per seguire variegati progetti.

Il mio motto è? “Many of life’s failures are people who did not realize how close they were to success when they gave up”.

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