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Trentacinque arrestati e 78 indagati per la truffa del bonus e superbonus – Corriere Roma

di Ilaria Sacchettoni

L’inchiesta della procura di Rimini ha portato perquisizioni in tutta Italia. L’accusa: false società per ottenere soldi. Utilizzati i cani che odorano i soldi per le perquisizioni

Una maxi truffa su bonus e superbonus fiscale è in corso di accertamento da parte della Procura di Rimini. I militari del comando provinciale della Finanza stanno eseguendo arresti e perquisizioni (anche nel Lazio) nei confronti di 35 persone raggiunte da un’ordinanza di misure cautelari , mentre gli indagati sono molti di più, 78 persone. Secondo il gip si tratta di un’associazione a delinquere finalizzata alla truffa, ossia ottenere le agevolazioni previste dalla recente normativa in merito a bonus e superbonus.

Come si legge nell’ordinanza notificata questa mattina, i soggetti in questione «trasmettevano telematicamente comunicazioni di cessione crediti indicando falsamente che le società e le persone fisiche gestite dall’associazione criminosa avessero maturato crediti di imposta per importi elevati commisurati ai canoni di locazione o ai lavori edili asseritamente pagati negli anni 2020, 2021». In seguito intascavano i fondi governativi erogati per quei lavori, secondo quanto previsto dalla legge. Quanto alle società che beneficiavano degli aiuti statali si trattava di imprese create a tavolino.

Fra gli indagati Nicola Bonfrate, considerato tra i promotori della truffa, «amministratore di diritto o di fatto di società come la Gulliver Group, la Logika soc.» e altre elencate puntualmente nelle carte della Procura. La sua collaboratrice Imane Mounsiff, il braccio destro di Bonfrate Matteo Banin. Secondo le prime evidenze raccolte dai magistrati in questo modo sarebbero stati guadagnati circa 440milioni di euro, denaro piovuto su diverse società. Questa somma sarebbe successivamente stata reinvestita in criptovalute e in metalli preziosi fra cui oro.

Durante le perquisizioni i militari del nucleo economico finanziario della Gdf hanno impiegato unità cinofile addestrate a fiutare l’ordore dei soldi. Questo perchè c’è la fondata ragione che alcuni indagati abbiano nascosto il denaro in intercapedini.

31 gennaio 2022 (modifica il 31 gennaio 2022 | 13:13)

Source: roma.corriere.it

Link all’articolo Originale tutti i diritti appartengono alla fonte.

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