Ci sono vari modi per ottenere il beneficio del Superbonus 110%. Uno di questi è la cessione del credito corrispondente alla detrazione spettante. Proprio questo metodo nasconde una trappola a cui fare attenzione.
Con il nuovo decreto Sostegni ter, il Superbonus 110% acquisisce nuove regole. Oggi trattiamo dei metodi di acquisizione del Superbonus, tre metodi distinti che possono essere scelti dal beneficiario:
- ripartizione in 4 quote annuali di pari importo;
- contributo anticipato sotto forma di sconto diretto in fattura;
- cessione del credito corrispondente alla detrazione spettante.
La cessione può essere disposta in favore:
- dei fornitori dei beni e dei servizi necessari alla realizzazione degli interventi;
- di altri soggetti;
- di istituti di credito e intermediazione finanziaria.
Proprio nel caso della cessione di credito d’imposte è sorta una problematica per quanto riguarda la cessione a Poste Italiane.
L’istituto di credito di Poste Italiane avrebbe infatti inserito nei contratti della cessione di credito due clausole che meritano attenzione. In primis, Poste Italiane non concederebbe al cliente alcuna anticipazione di credito, in secundis, il programma di gestione del credito di Poste Italiane non consente l’inserimento di un nuovo contratto di cessione se non viene chiuso il precedente. A lanciare queste accuse è Gianluigi Falcone, presidente dell’appositamente creato Comitato per la tutela del diritto dei privati titolari del credito Ecobonus 100%. Il Comitato è stato creato proprio per far fronte a questa problematica, lamentata largamente dai privati che hanno ceduto il proprio credito d’imposta per il Superbonus 110% a Poste Italiane.
Secondo il Comitato, Poste Italiane non starebbe rispettando i termini contrattuali dei 20 giorni lavorativi di liquidazione del credito dal giorno di comunicazione di accettazione da parte dell’Agenzia delle Entrate. Poste Italiane difende il proprio operato dicendo che i tempi di erogazione del credito più lunghi sono proporzionali ai controlli molto più approfonditi fatti durante l’intera procedura. Le parole dei portavoce di Poste Italiane non sembrano convincere i membri del Comitato per la tutela del diritto dei privati titolari del credito Ecobonus 100%, che continuano a lottare per veder riconosciute le loro ragioni.
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