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Dati Enea al 31 gennaio 2022: ammessi alla detrazione interventi per 18,3 miliardi, l’85% riguarda edifici unifamiliari
Continua a generare investimenti (e costi per le casse pubbliche) il motore del Superbonus. I dati comunicati dall’Enea, con l’aggiornamento al 31 gennaio del 2022, indicano che la somma totale degli interventi ammessi alla detrazione ammonta a 18,3 miliardi di euro. Una cifra destinata a generare 20,17 miliardi di detrazioni a carico dello Stato. Il totale degli interventi già conclusi ammonta a 12,74 miliardi.
Cifre imponenti. Eppure, anche l’ultima rilevazione dell’Enea conferma che la misura centra solo in parte l’obiettivo originario di spingere sugli interventi di riqualificazione complessa dei condomini, piuttosto che sulle singole abitazioni che già prima del Superbonus potevano godere delle agevolazioni del 50-65 per cento (e anche oltre per gli interventi di riqualificazione sismica).
Sul punto, i dati Enea dicono che in tutta Italia i condomini che hanno beneficiato finora del 110% sono solo 16.348, vale a dire il 15,2% del numero totale degli interventi agevolati. Un numero decisamente marginale, se si pensa che secondo le stime i condomìni presenti in Italia sono almeno 1,2 milioni, con 30 milioni di unità immobiliari. Questo vuol dire che finora le casse dello Stato sono state impegnate per una cifra vicina al valore di una manovra finanziaria (20 miliardi) per rendere più efficiente l’1,36% dei condomini italiani. Al netto delle valutazioni sulle inchieste relative alle truffe emerse nelle ultime settimane, con stime di crediti frodati al Fisco per circa due miliardi (cui il governo ha tentato di porre un freno limitando la cessione dei crediti con il dcereto Sostegni-ter, sollevando le proteste delle imprese e una sponda trasversale in Parlamento che punterà invece a rimuovere i paletti del decreto), diventa ora forse anche lecito porsi qualche domanda sull’efficienza dei super-incentivi ripetto agli obiettivi di generale, netto, miglioramento dello stato del patrimonio edilizio italiano, sbandierati al momento dell’introduzione del superbonus con il decreto Rilancio.
Ancora oggi, a due anni dall’introduzione del 110% (Dl 34/2020), il maggior numero delle richieste di 110% arriva dagli edifici unifamiliari (56.342 asseverazioni, pari al 52,4% del totale) e dalle unità indipendenti (34.895 richieste ammesse, pari al 32,4% del totale). Quasi l’85% delle richieste, dunque, arriva da unità immobiliari singole. Il risultato si inverte solo se si prende in considerazione il valore degli investimenti ammessi a detrazione, visto che il costo medio dei cantieri condominiali è molto più rilevante della media. In questo caso, si scopre che il totale degli investimenti sui condomini ammessi al bonus ammonta a 8,8 miliardi (48,1% del totale), contro i 6,16 miliardi degli edifici unifamiliari (33,6%) e i 3,26 miliardi delle unità immobiliari indipendenti (18,3%).
Grazie ai dati comunicati da Eena è possibile anche calcolare la spesa media mensile necessaria a sostenere i supoer-incentivi. Negli ultimi tre mesi il valore medio degli investimenti benedetti dal Fisco tramilte il Superbonus 110% è salito a 2,9 miliardi al mese. Cifra ragguardevole, che proiettata a fine 2022 porta a oltre 30 miliardi la dote da stanziare per coprire i costi, solo per quest’anno.
Source: ntplusentilocaliedilizia.ilsole24ore.com
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