Trecentocinquanta autorizzazioni rilasciate per ecobonus e sismabonus dall’Ufficio Tecnico del Comune di Alcamo durante il 2021. Ma la corsa a presentare domande prosegue giornalmente. Sarebbero ad oggi oltre duemila le richieste all’Utc degli alcamesi decisi a sfruttare ecobonus e sismabonus per effettuare ristrutturazioni e rimettere a nuovo gli immobili. Traffico intenso all’Ufficio tecnico e già si registrano ingorghi e quindi rallentamenti nell’esaminare le varie pratiche. In tutte queste vanno inserite le istanze per sanare piccoli abusi edilizi. Mettersi in regola significa potere accedere ai benefici che lo Stato che scadranno alla fine del 2023. Le pratiche sono esaminate quasi tutte da impiegati che sono usciti dal precariato. Sono stati stabilizzati con contratti di 36 o 24 ore. Hanno acquisito esperienza e professionalità “ma è necessario vista la gran mole di lavoro- dice il consigliere comunale Ignazio Caldarella- portare tutti a 36 ore in modo da potere dare risposte più tempestive ai cittadini. Dal 2018 l’Area 1, edilizia privata e tecnici, risulta priva di sei unità. Nell’Area 2 si è passati da due tecnici ad uno. In entrambi i settori il lavoro è aumentato. Più richieste di permessi del 110% per sisma ed ecobonus”.
La causa della carenza di personale è legata al fatto – prosegue Caldarella – che nell’ultimo biennio soni andati in pensione cinque impiegati a tempo pieno ed hanno usufruito della fuoriuscita dal precariato anche tre Asu”. In tutti i settori del Comune numerosi impiegati, hanno sfruttato la possibilità di andare in pensione spesso “per incompatibilità di carattere” con l’amministrazione comunale, presieduta dal sindaco Domenico Surdi, confermato per il prossimo quinquennio. “Situazione difficile e occorre subito – dice il geometra Alessandro Calvaruso- (ex assessore e consigliere comunale), potenziare l’Ufficio tecnico altrimenti tantissimi alcamesi perderanno il treno dell’eco e sismabonus”. Sono decine i ponteggi nelle strade di Alcamo per lavori di manutenzione e per i rifacimenti dei prospetti delle abitazioni. In corso anche lavori per realizzare, soprattutto villette, nelle zone periferiche, già quasi tutte vendute. La città e il territorio sono un brulicare di cantieri edili in un settore che fattura quasi 20 milioni l’anno.. Per gli imprenditori il problema resta la manodopera difficile da trovare da quando è partito il reddito di cittadinanza.
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