Il Superbonus cambia ancora
Il Superbonus sta per cambiare ancora. Dopo le proteste delle imprese e del mondo della politica e la sospensione dell’attività e delle piattaforme (come hanno fatto Poste, Cdp e Banco Bpm), il governo la settimana prossima deciderà su come intervenire nuovamente per sbloccare la cessione dei crediti derivanti dai bonus edilizi, che ora è limitata a un solo passaggio, e allentare un pochino la stretta. I nuovi correttivi dovrebbero essere contenuti in un nuovo decreto.
Il limite a una sola cessione del credito imposto il 27 gennaio scorso attraverso il decreto Sostegni ter è l’ultimo dei «paletti» messi all’incentivo al 110%, dopo l’asseverazione e il visto di conformità. In molti hanno lanciato l’allarme sul rischio chiusura dei cantieri. Il tema è quali misure adottare per evitare che, nel mercato dei crediti fiscali legati ai bonus edilizi (che valeva circa 16 miliardi a fine 2021, di cui circa undici miliardi già lavorati, secondo dati Ance), si verifichino altre frodi dopo i circa 4 miliardi di euro sottratti ai contribuenti italiani, come stimato dall’Agenzia delle Entrate.
Il ministro dell’Economia, Daniele Franco, riferirà venerdì in consiglio dei ministri. «Bisogna intervenire sul fenomeno delle frodi perché portano discredito al settore», dichiara il presidente di Ance Gabriele Buia. Anche l’Associazione Nazionale Costruttori Edili ha fatto le sue proposte per migliorare il bonus al 110 per cento.
Quali sono le ipotesi in campo? Dal bollino di autenticità ai crediti fiscali all’attestazione data invece alle aziende fino alla cessione multipla, ma soltanto fra enti vigilati da Bankitalia ecco come potrebbe cambiare ancora il Superbonus.
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Source: corriere.it
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