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Superbonus, Vanessa Pesenti (Ance): «Modifiche dannose per le imprese. Serve una certificazione per evitare… – Corriere Bergamo – Corriere della Sera

di Maddalena Berbenni

La presidente dei costruttori: «A Bergamo il fenomeno delle aziende edili improvvisate non è evidente. Con i nuovi limiti si riducono i privati interessati agli interventi»

La normativa da decifrare. Le banche impreparate. L’aumento dei prezzi dei materiali e dei tempi di approvvigionamento. Parentesi: sì, per i serramenti ancora ci vogliono tra i 6 e i 7 mesi, e i ponteggi sono introvabili e cari come l’oro. Non è stato così facile, per il mondo dell’edilizia, passare dalle leggi alla pratica sul Superbonus del 110%. E ora che i cantieri entrano nel vivo, le leggi cambiano ancora.

«Anche se noi condividiamo la necessità di contrastare le frodi — spiega la presidente dell’Ance Vanessa Pesenti — è inaccettabile che ogni mese ci sia una variazione su questo tipo di interventi. In più c’è il tema della cessione del credito, che crea confusione e ferma i cantieri. In questo modo, oltre a colpire le famiglie, che fino a ieri credevano nella possibilità di riqualificare le loro abitazioni, stanno demoralizzando imprese corrette e serie, che magari si sono anche riorganizzate». In particolare, sulle limitazioni alla cessione del credito, «il rischio è che si riduca la platea dei soggetti in grado di acquisire i crediti e quindi che si generi un aumento dei costi di trasferimento di questi crediti», osserva Pesenti. All’Ance di Bergamo non sono arrivate segnalazioni di frodi né appare «così evidente» il proliferare di imprese edili aperte per cavalcare l’onda dei bonus: «Un fenomeno che ci preoccupa molto e che stiamo monitorando, ma che per ora da noi sembra sotto controllo», precisa la presidente.

A livello nazionale, l’associazione ha fatto alcune proposte al governo Draghi: «Oggi per aprire un’impresa edile è sufficiente avere la partita Iva, andare in Camera di commercio e registrarsi. Proponiamo che anche in ambito privato vengano applicati gli stessi meccanismi che valgono per il pubblico, cioè che le aziende debbano dotarsi di certificazione Soa o comunque in alternativa di altri sistemi di qualificazioni, che attestino capacità economica e tecnica, bilanci, referenze bancarie, attrezzature, personale». Inoltre, «abbiamo chiesto di subordinare la concessione dei bonus fiscali al rispetto del contratto collettivo nazionale dell’edilizia. Vogliamo solo operatori qualificati, che rispettano le regole, pagano i contributi e i dipendenti e soprattutto che mettono al primo posto salute e sicurezza dei lavoratori».

La speranza è che, a questo punto, ci sia un ulteriore correzione della normativa: «Abbiamo attivato i parlamentari bergamaschi, che si sono tutti dimostrati sensibili al tema — conclude Pesenti —. Stanno lavorando in questa direzione, ci auguriamo interventi in tempi brevi».

14 febbraio 2022 (modifica il 14 febbraio 2022 | 00:58)

Source: bergamo.corriere.it

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