di Orlando Pacchiani “Si sentono intercettazioni di chi non sa più dove mettere i soldi, nell’inchiesta sulle truffe legate all’ecobonus. Io posso raccontare casi di aziende sane che non sanno più dove trovarli, i soldi, per pagare materiale, attrezzature e dipendenti a causa del blocco di una parte rilevante delle erogazioni”. Giannetto Marchettini, presidente di Ance Siena, testimonia lo sgomento del mondo imprenditoriale di fronte al balletto sul bonus al 110 per cento per le ristrutturazioni edilizie. E lancia un segnale di allarme. “In questa fase di stallo, con le aziende che hanno bisogno…
di Orlando Pacchiani
“Si sentono intercettazioni di chi non sa più dove mettere i soldi, nell’inchiesta sulle truffe legate all’ecobonus. Io posso raccontare casi di aziende sane che non sanno più dove trovarli, i soldi, per pagare materiale, attrezzature e dipendenti a causa del blocco di una parte rilevante delle erogazioni”. Giannetto Marchettini, presidente di Ance Siena, testimonia lo sgomento del mondo imprenditoriale di fronte al balletto sul bonus al 110 per cento per le ristrutturazioni edilizie. E lancia un segnale di allarme. “In questa fase di stallo, con le aziende che hanno bisogno di liquidità, c’è il rischio concreto della comparsa della malavita per acquistare quei crediti fiscali – afferma Marchettini –. Anche in provincia di Siena si stanno facendo avanti finanziarie atipiche, con vari meccanismi di comunicazione compresa quella social. Se il sistema si indebolisce e le aziende rischiano di fallire perché non possono pagare le commesse, chiunque può cercare di trarne profitto. E allora va trovato un meccanismo che interrompa le ruberie ma al tempo stesso consenta di proseguire nella ripresa di tutto il settore”.
I numeri sono eloquenti. Novembre 2021, per esempio, è stato un mese da incorniciare: il monte ore lavorate è stato il più elevato da dieci anni a questa parte, bypassando così l’epoca della grande crisi dell’edilizia. E lo stesso sarà per dicembre. “Chiuderemo il 2021 con aumenti importanti per tutta la filiera”, spiega Marchettini. Frutto di una tendenza già positiva su cui si è innestato il moltiplicatore dei bonus al 110%. “I nostri committenti hanno lavorato a lungo per completare le pratiche insieme ai professionisti, che sono riusciti a conciliare i processi di intervento, ora dovremmo solo far girare le betoniere”. Già, dovremmo. Perché la scoperta delle truffe, su cui si è innestata anche una partita tutta politica, ha per ora bloccato molte operazioni che rischiano di saltare definitivamente.
“Ci sono scadenze da rispettare, al 30 giugno e fine anno, per le quali ogni ritardo rischia di compromettere l’esito – afferma il presidente di Ance –. Ora non si può fermare tutto perché non si riesce a intercettare chi delinque. Se i crediti fiscali restano nei cassetti delle imprese, l’intero sistema ne risentirà con effetti negativi a cascata”. Ma non solo, perché Marchettini difende la logica del bonus edilizio. “Quante volte abbiamo visto lo Stato intervenire e spendere per le ricostruzioni post terremoto, al netto anche lì di inefficienze e scandali. Se allora rinforziamo il nostro patrimonio edilizio con interventi preventivi, facciamo un’operazione importante e intelligente. Per questo spero che i bonus possano proseguire anche nei prossimi anni”. Un sistema anche per trainare l’occupazione. “L’edilizia smuove tanti mondi – osserva Marchettini – e coinvolge tanti servizi. Per quanto ci riguarda, impegniamo tanta manodopera e anzi il problema in questa fase è che troviamo poco personale qualificato, dopo aver fatto rientrare anche tante persone già uscite”.
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