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Superbonus 110: nuovi massimali di spesa 2022! Ecco le cifre – Trend-online.com

Nuovi massimali di spesa per il Superbonus 110%!

Da oggi è confermato il nuovo limite di spese previsto per il più importante dei Bonus Casa finora disponibili. Lo stesso Governo Draghi ha voluto modificare gli importi anche per venire incontro alle aziende edili, vessate dall’iperinflazione degli ultimi mesi.

Per saperne di più ti suggerisco il video del Geometra Danilo Torresi, disponibile su Youtube e sul suo canale.

Inoltre, a causa delle polemiche esplose in seguito agli accertamenti fiscali degli ultimi mesi, la questione dei massimali è diventata sempre più cruciale, visto che, superata la soglia, il bonus si blocca immediatamente.

Perciò il Governo Draghi ha preferito aumentare le soglie ed evitare una debacle di tutto il sistema edilizio. In questo articolo faremo il punto della situazione, e vedremo a quanto corrispondono i nuovi massimali e come bisogna procedere.

Superbonus 110%: dal 2022 tutto cambia! Ultime notizie

Col Superbonus 110% eravamo rimasti con una polemica finita addirittura nei banchi parlamentari, visto che, all’indomani della scoperta da parte dell’Agenzia delle Entrate e della Guardia di Finanza, è uscito fuori che quasi 5 miliardi di euro di lavori sono risultati irregolari.

Fino a novembre erano solo 800 milioni quelli riscontrati, e su un ammontare complessivo di 18 miliardi. Non molto esteso, si parla solo del 4-5%, praticamente un neo.

Ma è bastato per far approvare in tempi stretti un decreto anti-frode che obbligasse tutte le imprese a rilasciare a fine lavori questi due documenti cruciali:

  • il visto di conformità
  • l’asseverazione tecnica

E’ bastato questo per far scoppiare il caos tra associazioni di categoria, imprenditori edili e forze interne al Governo Draghi, in particolare da parte del Movimento Cinque Stelle, principale supporter del Bonus 110%.

Nonostante questo decreto, o forse grazie a questo, tra gennaio 2022 e febbraio 2022, i lavori irregolari sono passati da 800 milioni a ben 4-5 miliardi di euro, su un complessivo di oltre 30 miliardi di euro di lavori complessivi. Dal 4-5% siamo passati a quasi il 16%.

Da qui il terremoto politico tra forze politiche sempre in supporto del bonus, e membri stessi del Governo che cominciano a non volerne più sapere di quello che, stando alle parole del ministro Giancarlo Giorgetti, è diventata quasi una “droga” per il settore edilizio.

Anche perché come incentivo economico accetta fin troppi lavori, e tutti con la possibilità di scaricare fino al 110%, come dice il termine stesso.

Superbonus 110%: ma cosa comprende a livello di lavori?

Il Superbonus 110% nasce nel 2020 con l’allora Governo Conte II. Come bonus permetteva di scaricare, in forma di detrazione fiscale, non solo il 100% delle spese convenute per l’efficientamento energetico, ma anche un extra del 10%, sempre per le stesse spese.

In pratica con lo Stato ci guadagni spendendo, come se fosse un cashback. Inoltre la manovra permette di poter mettere nello stesso acconto non pochi lavori, quali:

  • isolamento termico delle pareti esterne, il limite è di 50.000 euro;
  • sostituzione della centrale termica;
  • installazione dell’impianto fotovoltaico;
  • installazione del relativo sistema di accumulo;
  • interventi antisismici.

Nel corso degli ultimi due anni, il governo uscente e quello in carica hanno modificato sensibilmente la disposizione fiscale, mettendo in maggior risalto i cosiddetti lavori trainanti, cioè quelli che permettono la complementarietà degli altri interventi.

Ovviamente il vero cruccio di questa storia non sono tanto i lavori in sé, che grosso modo non sono cambiati nel corso del tempo, ma la spesa che tu, come contribuente, o l’azienda edile dovrete affrontare.

Perché il principio del bonus 110 è che tu possa avere la detrazione solo se:

  • raggiungi l’obiettivo dell’aumento di due classi energetiche (o della classe A);
  • mantieni le spese entro le soglie previste dal MISE.

Queste soglie sono diventate un grosso problema per le aziende edili, e, a causa delle varie opzioni fiscali disponibili, anche per istituti bancari e anche contribuenti.

Superbonus 110%: ecco perché i massimali sono un problema!

Il massimale di spesa è quanto tu o chi ne è responsabile può affrontare in modo da avere garantito un rimborso economico o fiscale che sia.

Se per un determinato bonus, per esempio il bonus mobili, è previsto un massimale di 10.000 euro, tu devi spendere entro 10.000 euro, sennò la detrazione fiscale non ti spetta.

Ma qui non si parla di soli 10.000 euro. Se fossero così pochi, non sarebbe scoppiata la polemica sulle truffe e le frodi. Qui come minimo si parla di interventi che possono raggiungere facilmente i 100.000 euro. O di più se si parla di condomini ed ex IACP.

Però, al netto delle frodi e delle truffe, anche per chi vuole fare i lavori rispettando tutto quanto, anche in vista di eventuali controlli dell’ADE, il massimale rimane un problema, se nel frattempo i costi delle materie prime esplodono.

Perché questo è il nodo gordiano della situazione, come già avevamo affrontato nel precedente articolo. Il fatto che il prezzario non è più realistico, a seguito dell’iperinflazione che ha sconvolto tutto il settore edilizio, e in generale tutta la popolazione sul piano energetico e alimentare.

Si stima che solo le materie prime necessarie per il settore siano esplosi al 300%, rispetto a quanto erano fino a poco tempo prima. E se hai un massimale di spesa, nel caso degli infissi, fermo a 54.545 euro, o lavori di meno o ti tocca sforare il tetto.

E in sede di accertamento dubito che facciano passare questo sforamento per via dell’inflazione. Questo sarebbe stato lo scenario se i massimali fossero rimasti quelli attualmente previsti.

Superbonus 110%: ecco i nuovi massimali di spesa per il 2022!

In generale, prima della modifica dei massimali, le spese possibili per rientrare nel Superbonus 110% non andavano oltre i 50.000, massimo 96.000 euro per ogni abitazione. Se vuoi sapere quali sono tutti i massimali, ti consiglio di leggere questo approfondimento.

Ovviamente queste spese sono state decise prima che esplodesse l’inflazione e arrivasse a travolgere tutto il sistema economico. Nel precedente articolo avevo precisato che la situazione non poteva andare se non per due binari:

  • modificare i massimali di spesa e aumentare il tetto massimo;
  • non modificare niente e addirittura provvedere alla sospensione dei crediti.

Con la firma del decreto MiTE (acronimo per ministero della Transizione Ecologica), il listino prezzi “per le asseverazioni sulla congruità dei costi agevolabili nell’ambito del Superbonus 110%” è ora completamente cambiato.

Stando alle prime anticipati, si parla di ben 40 voci di spesa, che si integreranno nell’Allegato I del decreto MiSE 6 agosto 2020, quello alla base del bonus.

Anche se non sono stati ancora pubblicati ufficialmente i prezzi, si parla già di un aumento generale delle soglie del 20%, così da impedire all’iperinflazione di bloccare tutte le attività in stallo.

Questo significherebbe che le spese sopra riportate avranno un aumento di un quinto rispetto alla precedente stima.

Superbonus 110%: ecco alcuni esempi dei nuovi massimali

Per fare alcuni esempi sui nuovi massimali, se prima erano prvisti solo 96.000 euro per i lavori relativi all’antisismico, con l’aumento del 20% si passerà ad avere come tetto ben 115.000 euro.

A sua volta, nel caso di lavori relativi agli infissi, cioè 54.545 euro, con l’aumento sarà possibile raggiungere un massimale di 65.454 euro.

Va detto però che in questo nuovo calcolo non saranno messi in acconti i seguenti costi aggiuntivi, quali:

  • IVA,
  • installazione dei dispositivi o suppellettili,
  • posa in opera dei dispositivi o suppellettili,
  • spese professionali (es. consulenza),
  • costi di fornitura,
  • interventi complementari alla messa in opera.

A questo si aggiunge quanto previsto anche dal comunicato del Ministero stesso, cioè che, in caso di elemento non rientrante nel prezzario DEI (dal nome della casa editrice responsabile), si dovrà fare riferimento ai prezziari delle amministrazioni regionali (o provinciali se Province Autonome), così come ai listini delle Camere di Commercio, Industria, Artigianato e Agricoltura.

E sempre servirà l’asseverazione della congruità della spesa da parte di un tecnico abilitato. Quindi alla fine cos’è cambiato?

Superbonus 110%: nuovi massimali di spesa, e non solo! Ultime novità

Con questa modifica il Governo Draghi apre alle imprese edilizie, anche se con molta riserva. Intanto si dovrà aspettare almeno 30 giorni prima di poter beneficiare di questi massimali, visto che solo una volta pubblicati nella Gazzetta Ufficiale saranno applicabili.

Al momento varrà quanto previsto dal precedente prezzario DEI, con l’obbligatorietà della CILAS (cioè la Comunicazione di Inizio Lavori Asseverata per il Superbonus) prima dell’entrata in vigore del decreto.

Ulteriore particolare è però nella verifica che si dovrà fare tra l’ammontare delle detrazioni concedibili e quello ammissibile nella spesa massima. E questo sia per le spese previste dal citato Allegato I sia per quello di competenza dei prezzari locali e regionali.

I nuovi massimali agevolabili per gli interventi di riqualificazione energetica degli edifici saranno aggiornati ogni anno, anche per tenere conto delle fluttuazioni di mercato.

Fortunatamente il Governo ha previsto l’aggiornamento annuale dei massimali per evitare che si ripetano scenari come quello che stiamo vivendo: un’esplosione dei prezzi che si ripercuote sul lavoro e sulla produzione nazionale.

Anche perché la storia non è ancora finita, specie sul fronte fiscale ed edilizio.

Copywriter, classe 1994.
Sono nato ad Arezzo alle prime luci dell’alba dell’ultimo giorno di Settembre.
Laureato nel 2019 in Strategie e tecniche della Comunicazione presso l’Università degli Studi di Siena, non riesco a smettere di scrivere da quando avevo 19 anni.
Appassionato di scrittura e grafica, anche durante gli studi ho contributo ad alcune pubblicazioni, e progetti grafici ed editoriali, presso alcuni enti e aziende della mia provincia di residenza.
Metodico e rigoroso, per me la scrittura è sempre stata una forma di terapia, e anche di preghiera.

Il mio motto? “Trovare sempre la quadra”.

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