Stanno ingabbiando i condomìni con ponteggi acrobatici, sei, sette, dieci piani di arditi castelli di tubolari metallici – scrive la Olga – e guardo inorridita. Tra un po’ , soprattutto le periferie, saranno un desolante spettacolo di impalcature che inghiottiranno gran parte dei palazzi: i marciapiedi saranno dimezzati, il frastuono dei lavori e le urla degli operai già di prima mattina ci stordiranno. Tapparelle abbassate per difenderci dalla polvere, luci accese negli appartamenti (con quel che costano le bollette) anche a mezzogiorno, in piena estate: sono tutte cose da mettere in conto. Ma chi ci pensa in questa sfrenata euforia carnevalesca del “paga lo Stato”? «Dai che i ne fa el capòto e i seramenti a gratis. E a gratis i ne fa anca la caldaia nova, e magari ghe sta rénto anca el comò». E quando una cosa è “a gratis”, anche a costo di gravi disagi, la gente si butta, si scapicolla. Non tutta la gente, basta che nelle assemblee di condominio i favorevoli rappresentino un terzo del valore dell’immobile (criterio un tantino sfrontato) e il cappotto si fa. Ci sono state truffe miliardarie, cambiano le regole in corsa; in attesa di vedere come andrà, alcune banche si sono già chiamate fuori, le Poste anche, ma si va avanti. È possibile che si fermi tutto, che le ditte le vaga in balón, che i condomìni restino prigionieri per anni “a gratis” dei mostruosi ponteggi, un invito a nozze per i ladri, è possibile che dobbiamo passare l’estate a fare la guardia al nostro appartamento, ma tant’è. La mia amica Elide mi chiede se per fare il cappotto le sradicano dal muro del pontesèl, com’è ovvio, l’unità esterna del condizionatore. «El me Remigio el gà l’asma – mi fa – col caldo el crepa». Crepa “a gratis”, è tutto gratis tranne i ladri e la cassa da morto. Ma il popolo del superbonus è entusiasta. In genere sono pochi quelli che ci capiscono qualcosa, che mettono in conto gli effetti indesiderati, i costi sempre crescenti delle materie prime, i fornitori che, per la troppa domanda, resteranno sforniti bloccando i cantieri. Il popolo è drogato dal “tutto a gratis”, com’è drogata l’edilizia in questo folle momento di caos assoluto. Non vuole sentire ragioni, anzi. «Aministratór, gò el water crepà, gh’el méto in lista?».In genere sono pochi quelli che ci capiscono qualcosa, che mettono in conto gli effetti indesiderati, i costi sempre crescenti delle materie prime, i fornitori che, per la troppa domanda, resteranno sforniti bloccando i cantieri. Il popolo è drogato dal “tutto a gratis”, com’è drogata l’edilizia in questo folle momento di caos assoluto. Non vuole sentire ragioni, anzi. «Aministratór, gò el water crepà, gh’el méto in lista?».In genere sono pochi quelli che ci capiscono qualcosa, che mettono in conto gli effetti indesiderati, i costi sempre crescenti delle materie prime, i fornitori che, per la troppa domanda, resteranno sforniti bloccando i cantieri. Il popolo è drogato dal “tutto a gratis”, com’è drogata l’edilizia in questo folle momento di caos assoluto. Non vuole sentire ragioni, anzi. «Aministratór, gò el water crepà, gh’el méto in lista?».gò el acqua crepà, gh’el méto in lista?».gò el acqua crepà, gh’el méto in lista?».
Source: larena.it
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