Il bonus idrico c’è anche nel 2022!
Con l’approvazione della Manovra di Bilancio 2022, anche questo bonus è stato prorogato per quest’anno, assieme ad altri bonus, come quelli per i rubinetti, il bonus mobili e quello per il restauro.
Anche il Luigi Melacarne nel suo video di approfondimento su Youtube ha voluto segnalare questa grande opportunità per tutti quanti.
Il motivo di questa proroga rinnovata al photofinish è dovuto all’interessamento ormai totale alle questioni relative all’efficientamento energetico e ambientale, riguardo al quale il bonus idrico dispone di un ruolo non marginale.
Anche in merito a ciò il Governo Draghi ha deciso di valutare una serie di modifiche per concentrare al meglio la platea di riferimento.
In questo articolo vedremo insieme come funziona questo bonus dal 2022, e cosa comporterà da quest’anno a livello di requisiti e importi.
Bonus idrico 2022: ma cos’è?
Per bonus idrico si intende un incentivo all’acquisto intelligente, ovvero a quel tipo di acquisto che guarda all’ecologia e alla riduzione del disperdio energetico e ambientale.
In questo caso il disperdio è di tipo idraulico, visto che si incentiva all’acquisto di sanitari o dispositivi idraulici di ultima generazione, che permettono la riduzione delle fonti idriche per il lavaggio o per l’utilizzo dell’acqua a livello domestico e culinario.
Generalmente si parla di strumenti che, con le nuove tecnologie, permettono un consumo al minuto massimo di sei litri d’acqua, se non nove solo per dispositivi sanitari.
Questo bonus ha il vantaggio di essere compatibile anche con altri buoni, come quelli relativi al restauro o alla ristrutturazione del proprio immobile, così come ai vari ecobonus relativi agli infissi di nuova fattura.
Però, con la proroga, sono cambiate alcune cose in merito all’accesso, e agli importi.
Bonus idrico 2022: ecco chi ne ha diritto
Il bonus idrico nel 2022 si riconferma in particolare per chi è possessore o affittuario di una casa in cui sono stati fatti lavori di sostituzione e installazione dei vari prodotti e dispositivi idraulici e igienici.
Purché questi prodotti siano garanti di una riduzione evidente della dispersione idrica, al massimo relativa a sei litri, se non nove litri al minuto nel caso delle colonne doccia.
Per il richiedente dovrà garantire di essere cittadino italiano, maggiorenne e residente in Italia, così come la sua residenza sia all’interno del suolo italiano. Nel caso in cui sia un proprietario, basterà fare la solita comunicazione prevista dal sito dell’Agenzia delle Entrate.
Mentre se affittuario o coabitante, dovrà premunirsi della comunicazione emessa nei confronti del proprietario e degli altri coaffittuari. Loro devono sapere che stai facendo questi lavori e che stai richiedendo questo bonus, sennò possono benissimo bloccare tutto e impedire anche i lavori stessi.
Bonus idrico 2022: ecco per quali lavori è previsto
Il bonus idrico è previsto per l’acquisto di prodotti e dispositivi igienico-sanitari che garantiscano la riduzione del carico idrico, passando a sei, massimo nove litri al minuto.
Questo è in generale la norma, ma andando più nel dettaglio, in realtà bisogna fare dei distinguo.
Quando si parla di carico idrico, si parla di tutto ciò che prevede l’erogazione di acqua, che sia a uso domestico, culinario o igienico-sanitario.
In questo caso ci si dovrà rivolgere esclusivamente a questi apparecchi:
- rubinetti del bagno;
- rubinetti della cucina;
- colonnine della doccia;
- soffioni.
Proprio le colonnine e i soffioni possono avere una portata di acqua diversa, dai precedenti. E’ possibile acquistare questi dispositivi solo se garantiscono un massimo di nove litri d’acqua al minuto. Altrimenti, nel caso di semplici rubinetti del bagno o della cucina, il limite è di sei litri al minuto.
Oltre all’acquisto dei prodotti, si potrà avere questo bonus anche in merito alla loro installazione, così come per altre opere murarie e idrauliche, anche se relative al semplice smontaggio.
E solo per questi lavori, altrimenti sarebbe una sottospecie di appendice del Superbonus 110%, il quale non prevede lavori prettamente di idraulica, ma al massimo il cambio dell’impianto di climatizzazione e di riscaldamento (ovvero una possibile nuova caldaia).
Anche se non pochi hanno voluto richiedere questo bonus per l’addolcitore.
Bonus idrico 2022 anche per gli addolcitori? Facciamo chiarezza!
Ci sarebbe una specie di bonus idrico 2022 anche per gli addolcitori, ma bisogna prima precisare alcuni punti.
Intanto partiamo dalla definizione stessa di addolcitori. Come lo definisce Wikipedia, un addolcitore:
[…] è uno strumento atto ad addolcire l’acqua, ovvero a diminuirne la durezza, [cioè quando] la concentrazione di sali di calcio e magnesio, precipitando, formano le incrostazioni di calcare sulle superfici.
In pratica un depuratore dell’acqua. Ora, il bonus idrico disposto dal Ministero della Transizione Ecologica è un incentivo che riguarda esclusivamente l’acquisto di prodotti che hanno come obiettivo la riduzione del consumo dell’acqua, limitandosi ad un getto più contenuto.
Un addolcitore, o depuratore che sia, non riduce il getto, semmai riduce il carico di sali che possono danneggiare filtri o tubi in particolare.
Fortuna vuole che c’è anche un bonus per loro, ma prevede uno sgravo fiscale di:
- 50% della spesa sostenuta fino ad un massimo di 1.000 euro detraibili per i privati.
- 50% della spesa sostenuta fino ad un massimo di 5.000 euro detraibili per le aziende.
Curiosamente questo buono è diventato uno sgravo fiscale nel 2022 come purtroppo è capitato anche a questo bonus.
Bonus idrico 2022: una detrazione da 1.000 euro! Ecco perché
Prima del 31 dicembre 2021 il bonus idrico era un’altra storia. Si parlava di un supporto economico che garantiva, una volta accertati lavori e spese tracciate e assicurate, un bonifico vero e proprio di 1.000 euro sul tuo IBAN.
Cioè un credito vero e proprio. Mentre ora il calcolo è differente. Non si parla più di soldi, ma di una detrazione fiscale.
E quando si parla di una detrazione fiscale ci si riferisce ad una riduzione del prelievo fiscale a fine anno, dato che tali spese diventano detraibili come quelle mediche e sanitarie.
Il motivo per cui il Governo Draghi ha deciso per questa trasformazione è probabilmente dettato dal fatto che non c’era altro modo per garantire la proroga.
Fino a metà dicembre questo bonus era praticamente destinato a scadere entro la fine dell’anno. Per il rotto della cuffia il Governo ha deciso di garantirlo nella Manovra di Bilancio 2022.
Ma solo a condizione di renderlo una detrazione fiscale, e non più un credito. Prova di questa tendenza è anche nel fondo abbastanza esiguo, di soli 1,5 milioni di euro per il 2022. Per la cronaca, quello per gli addolcitori è il doppio, cioè 3 milioni di euro, e si parla solo di depuratori.
Bonus idrico 2022: ma quando parte, e dove richiederlo?
A causa della proroga per quest’anno, dovrà aspettare dei tempi tecnici, visto che ancora non s’è aperto il sito ufficiale disposto dal Ministero della Transizione Ecologica, ovvero la Piattaforma Bonus Idrico.
Non dovrebbe mancare molto, visto che la scadenza dalla pubblicazione della Legge in Gazzetta Ufficiale è dopo i sessanta giorni.
Ricordati semmai di avere pronte le documentazioni varie, tipo:
- dati anagrafici,
- ruolo abitativo all’interno dell’immobile.
Quest’ultimo è particolare, visto che questo bonus è garantito sia per chi è affittuario sia per chi è proprietario.
Sempre ovviamente con la condizione che ci sia una comunicazione tra chi detiene il ruolo dell’affittuario e chi è il legittimo proprietario dell’immobile, oltre ai vari coaffittuari.
Servirebbero anche eventuali dati postali e bancari, così come l’IBAN, ma il problema di fondo è che, essendo una detrazione fiscale dal 1 gennaio 2022, potrebbe non servire più se non per motivi fiscali.
Dato che per avere accesso a questo bonus servirà comunque avere tutto tracciabile.
Bonus idrico 2022: occhio alle spese!
Nel caso in cui si voglia adempiere al bonus idrico 2022 e ai suoi requisiti, dovrai provvedere a far sì che tutte le spese per acquisti o lavori vari, ai fini di una riduzione del gettito idrico, siano state fatture attraverso metodi tracciabili, come:
- fatture,
- ricevute,
- pagamenti con POS o Bancomat.
Perché sono assolutamente vietati qualsivoglia spesa fatta con i contanti. Anche perché, dal 1 gennaio 2022, sopra i 999,99 euro scatta l’accertamento fiscale per il consumatore che spende in cash, e per l’esercente che accetta volentieri una cifra simile.
Inoltre, dovrai denunciare anche l’eventualità di ulteriori bonus o agevolazioni fiscali che stai utilizzando per il tuo immobile. Perché non sempre c’è compatibilità tra i buoni Casa, come invece è possibile tra Superbonus 110% e bonus mobili, o col bonus ristrutturazioni.
Se non li denunci, non solo perdi il diritto alla detrazione fiscale, ma sei passibile di messa in stato d’accusa per comunicazione omessa, e potresti beccare una bella sorpresa da parte dell’Agenzia delle Entrate, in termini di sanzione amministrativa.
E’ meglio non giocare mai con le agevolazioni fiscali, perché a volte possono diventare delle trappole, se non si è con lo Stato e con l’ADE trasparenti e onesti.
E lo sanno bene chi s’è beccato l’ADE per via del Superbonus 110%: già un miliardo di euro è stato segnalato.
Copywriter, classe 1994.
Sono nato ad Arezzo alle prime luci dell’alba dell’ultimo giorno di Settembre.
Laureato nel 2019 in Strategie e tecniche della Comunicazione presso l’Università degli Studi di Siena, non riesco a smettere di scrivere da quando avevo 19 anni.
Appassionato di scrittura e grafica, anche durante gli studi ho contributo ad alcune pubblicazioni, e progetti grafici ed editoriali, presso alcuni enti e aziende della mia provincia di residenza.
Metodico e rigoroso, per me la scrittura è sempre stata una forma di terapia, e anche di preghiera.
Il mio motto? “Trovare sempre la quadra”.
Link all’articolo Originale tutti i diritti appartengono alla fonte.
Link all’articolo Originale tutti i diritti appartengono alla fonte.
I commenti su questo articolo non dovranno contenere quesiti di natura tecnica.