

Dopo anni di attesa sono stati “riqualificati” da un punto di vista sismico diversi comuni anche della provincia di Agrigento. Ad annunciarlo è il deputato M5S Dedalo Pignatone.
Un passaggio che non è solo burocratico, ma molto di contento: quell’errore nell’individuazione dell’effettiva fascia di rischio sismico (oggi declassata da 4 a 3) rendeva più rigide le regole applicate in fase di realizzazione delle costruzione, con molti comuni che hanno dovuto rinunciare ad importanti finanziamenti, tra cui il Sismabonus.
“Questa situazione – dice il deputato M5S Dedalo Pignatone – mi è stata sottoposta inizialmente dall’Ordine Ingegneri Provincia di Caltanissetta, con il quale ho avuto un interessante confronto. Della questione si sono occupati anche l’Ordine degli Architetti Caltanissetta e l’Ordine Regionale dei Geologi di Sicilia – Orgs. Inoltre mi sono anche impegnato ad inviare una nota alla Regione e ai Comuni interessati da questa situazione, per sollecitarli affinché si provvedesse al più presto alla riclassificazione”.
A distanza di un anno, oggi la riclassificazione è stata finalmente realizzata, pertanto sono stati trasferiti dalla zona 4 alla zona 3 i Comuni d Camastra, Canicattì, Licata, Campobello di Licata, Comitini, Castrofilippo, Naro, Racalmuto, Grotte, Palma di Montechiaro, Ravanusa.
“La classificazione sismica regionale dei comuni siciliani è stata finalmente allineata con quella nazionale – dicono invece i deputati regionali del Movimento 5 Stelle, Giovanni Di Caro e il capogruppo Nuccio Di Paola -. Dopo l’interrogazione all’Ars che abbiamo presentato a dicembre scorso e il pressing che abbiamo fatto incessantemente sul governo, si può dire che la battaglia è stata vinta. La mappatura sismica aggiornata dei comuni permetterà una corretta applicazione del Sisma Bonus – e di conseguenza anche del Superbonus 110% – in tutto il territorio siciliano”.
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