La drammatica impennata dei prezzi dell’energia e la presenza di cospicui incentivi stanno spingendo sempre di più gli italiani all’adozione di impianti fotovoltaici domestici per alimentare la casa. Una soluzione in grado di conciliare il massimo del risparmio economico con la salvaguardia ambientale.
Ma quanto costa installare i pannelli fotovoltaici a casa? Come funzionano gli incentivi? E di cosa abbiamo bisogno? Proviamo a fare un po’ di chiarezza con questa guida che risponderà a tutte le vostre domande.
Quanto costa un impianto fotovoltaico
Prima di tutto, possiamo dire che le cifre di oggi si aggirano intorno ai 1.500-1.600 euro per ogni kWp installato se si vuole un impianto monofase fino a 6 kWp. Parliamo invece di 1.300-1.400 euro per ogni kWp installato in impianti trifase fino a 10 kWp.
Passando a impianti più grandi, magari per una piccola impresa, i costi al kWp si attestano a 1.100-1.200 euro. Se si supera poi la soglia dei 20 kWp, le spese di riducono maggiormente, arrivando anche a 900-1.000 euro a kWp.
Tipo impianto | Costi per kWp |
Fino a 6 kWp | 1.500-1.600 € |
Fino a 10 kWp | 1.300-1.400 € |
Tra 10 e 20 kWp | 1.100-1.200 € |
Oltre 20 kWp | 900-1.000 € |
I prezzi indicati rappresentano una media di quanto applicano le aziende installatrici, ma molto dipende anche dalla zona dell’installazione e dalla difficoltà specifica del lavoro da eseguire.
Come scegliere i pannelli fotovoltaici
I pannelli fotovoltaici sono disponibili sul mercato a cifre, misure, wattaggio e colori diversi. Il consiglio è di puntare sempre su prodotti di qualità, con garanzie di 25 anni sulla produzione e almeno 12 anni sui difetti meccanici, magari con tecnologia Half-cell (modulo a 120 celle).
Per gli inverter, invece, una parte molto sollecitata durante l’attività giornaliera, consigliamo di scegliere aziende che diano una garanzia di almeno 10 anni, un monitoraggio tramite app sul cellulare e un’assistenza presente sul territorio nazionale.
Come dimensionare un impianto fotovoltaico
Prima di contattare un tecnico specializzato, ci si può fare un’idea sul dimensionamento dell’impianto fotovoltaico da installare osservando i consumi riportati in bolletta.
A fronte di un consumo annuo inferiore ai 3.000 kWh, si può ragionare su un impianto da 3 kWp. Se invece avete consumi compresi tra 3.000 kWh e 6.000 kWh, può avere più senso orientarsi verso un impianto fino a 4,5 kWp. Infine, se consumate oltre 6.000 kWh all’anno, è consigliabile l’installazione di un impianto da 6 kWp.
Consumi | Potenza consigliata |
Fino a 3.000 kWh | 3 kWp |
Tra 3.000 e 6.000 kWh | 3-4,5 kWp |
Oltre 6.000 kWh | 6 kWp |
Gli impianti fotovoltaici di qualità hanno come detto una garanzia molto lunga e promettono una buona resistenza e durata nel tempo, a fronte di una manutenzione ridotta.
Muovendosi con un’ottica di medio periodo, e calcolando quindi una progressiva elettrificazione dei consumi (dalle piastre a induzione per cucinare alle pompe di calore per il riscaldamento, oltre naturalmente all’auto elettrica), può essere consigliabile valutare l’installazione di 1 o 2 kWp in più rispetto a quanto calcolato con i consumi del momento.
Con le potenze dei moduli fotovoltaici presenti ora sul mercato, per ogni kWp installato si occupano dai 5 agli 8 mq di superficie. Quindi un impianto da 6 kWp può riuscire ad essere installato in un tetto di soli 30 mq scegliendo pannelli molto performanti e compatti.
Che autorizzazioni servono per il fotovoltaico
Nella stragrande maggioranza dei casi, per installare un impianto fotovoltaico non servono autorizzazioni particolari, perché si tratta di un intervento in edilizia libera. Quindi, è sufficiente che il tecnico incaricato faccia una comunicazione tramite PEC al Comune.
Può però capitare che l’abitazione dove vogliamo installare i pannelli si trovi in zone con vincoli paesaggistici. Alcuni sono facilmente superabili con una semplice dichiarazione del tecnico, mentre altri richiedono una valutazione della sovrintendenza ai beni culturali, che in casi estremi può dare l’autorizzazione con alcune limitazioni, per esempio installando dei pannelli color coppo oppure nella falda meno visibile.
Il discorso dell’edilizia libera vale anche nei condomini, ma è buon costume chiedere le autorizzazioni in assemblea. In ogni caso, nessun condomino può vietare di installare pannelli solari sul tetto, purché rimaniate nella vostra quota di tetto o con la vostra quota millesimale.
Come funzionano gli incentivi per il fotovoltaico
Le agevolazioni sui pannelli fotovoltaici per gli impianti residenziali possono essere sintetizzate così: sconto in fattura immediato del 50% e successiva cessione del credito d’imposta, detrazione fiscale del 50% per ristrutturazione edilizia oppure detrazione fiscale del 110% per Ecobonus (ma si tratta di un intervento “trainato”, che non può quindi ottenere l’agevolazione se eseguito da solo).
Con questi incentivi e il risparmio in bolletta generato dal fotovoltaico, si può ottenere un ritorno economico dell’investimento piuttosto veloce, in circa 6-8 anni, in base al costo e all’autoconsumo che si riesce a utilizzare.
Quanto si risparmia in bolletta con il fotovoltaico
L’autoconsumo da fotovoltaico di solito genera un risparmio in bolletta di circa il 50%. Tenete conto che poi, nel tempo, si potrebbero abbassare anche i costi fissi, che variano in base al consumo annuo.
Se in famiglia facciamo attenzione a utilizzare gli elettrodomestici come lavatrice e lavastoviglie nelle fasce centrali della giornata, ovvero quando il fotovoltaico produce maggiormente, potremmo arrivare anche a risparmi superiori, magari utilizzando prese intelligenti o programmi specifici delle utenze pensati per il risparmio energetico.
Prima di chiudere, specifichiamo che la vera differenza, per una bolletta molto bassa con autoconsumo fino al 90%, la fanno le batterie di accumulo. Un tema particolarmente interessante, che affronteremo in un articolo specifico all’interno di questa rubrica. Intanto, potete scoprire cosa serve per caricare un’auto elettrica con i pannelli fotovoltaici.
Link all’articolo Originale tutti i diritti appartengono alla fonte.
I commenti su questo articolo non dovranno contenere quesiti di natura tecnica.