Con la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del Decreto Energia – o Decreto Bollette – il 1°marzo 2022, il Governo ha varato nuove misure per contenere il caro bollette e l’innalzamento dei prezzi dovuti alla crisi energetica attualmente in atto.
Sono circa 8 miliardi di euro gli stanziamenti previsti dal governo a favore dell’efficientamento energetico sia per gli utenti domestici che per le imprese, di cui 4 destinati ai comparti energivori.
In attesa dei decreti attuativi che saranno pronti per fine mese, ecco tutte le principali novità apportato dal Decreto Energia.
La crisi dell’energia e i rincari
La guerra in Ucraina, l’esaurimento delle scorte di gas naturale, il precario equilibrio del mix energetico italiano stanno rendendo l’approvvigionamento di energia una merce rara: i prezzi della benzina sono aumentati in un batter d’occhio, la borsa vacilla, l’acquisto dei beni di prima necessità pesa di più sulle tasche dei consumatori, l’importazione di merci dall’oriente viene ostacolata dalla crisi dei trasporti e delle forniture.
In un quadro fortemente compromesso, che rischia di gravare fortemente sui risparmi dei singoli cittadini, il Decreto Energia è stato recepito come una boccata di aria fresca, in grado di far ripartire nel modo giusto i mercati energetici e le politiche industriali.
L’annullamento degli oneri di sistema
La prima misura sancita dal Decreto Energia è quella relativa all’annullamento per il primo trimestre del 2022 delle aliquote relative agli oneri di sistema per le utenze domestiche e non, fino a 16,5 kW, mentre nel secondo trimestre saranno annullate per gli impianti ad alta tensione, superiori ai 16,5 kW, compresi servizi pubblici. Sempre nel secondo trimestre 2022 il Decreto Energia prevede anche il taglio dell’Iva al 5% sul metano per utenze domestiche e commerciali.
Contestualmente, viene rafforzato il bonus sociale elettrico e gas, destinato alle persone che versano in condizioni di svantaggio economico o in condizioni di salute precarie.
La semplificazione per gli impianti fotovoltaici
Il Decreto Energia dedica ben 13 articoli agli impianti rinnovabili, con particolare riferimento a quelli fotovoltaici, sia solari che termici, apportando alcune semplificazioni essenziali allo sviluppo e alla crescita di questo settore.
L’obiettivo è quello di agevolare le installazioni di sistemi a energia rinnovabile per accelerare la transizione energetica e promuovere l’autoproduzione e l’autoconsumo.
Nella fattispecie, dal 1° marzo l’installazione di impianti solari e termici su qualsiasi struttura fuori terra -edifici, capannoni, tetti – viene ora considerato un intervento di manutenzione ordinaria, così come l’allaccio alla rete che gestisce i servizi, che quindi si può avviare senza la richiesta di autorizzazioni, permessi o atti amministrativi, fatte salve le aree sottoposte a vincoli dei beni culturali o paesaggistici.
Per installare un impianto tra i 50 e i 200 kW sarà sufficiente consegnare il modello unico semplificato, già previsto per i piccoli impianti, mentre anche per l’agrivoltaico si riducono le restrizioni per tutte quelle strutture che occuperanno una superficie agricola che non superi il 10% quella destinata alla produzione aziendale.
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Un impulso alla solarizzazione statale
Non solo cittadini e imprese, ma anche e soprattutto aziende statali e parastatali vengono chiamate a raccolta per promuovere la transizione energetica.
Un provvedimento del decreto, infatti, amplia le aree che possono essere destinate all’installazione di impianti fotovoltaici pertinenti al Gruppo Ferrovie dello Stato e al Ministero della Difesa, compresi i beni del demanio militare.
Geotermico ed eolico in mare, tante le novità
Il Decreto Energia passa in rassegna anche gli impianti per la produzione elettrica da fonti geotermiche ed eoliche.
In particolare, in attesa di un decreto attuativo previsto il 1° maggio, si può già ipotizzare una procedura abilitativa semplificata per l’installazione di sonde geotermiche per l’alimentazione delle pompe di calore.
Anche gli impianti off-shore potranno beneficiare di semplificazioni per quello che riguarda l’allaccio alla rete e la riduzione dei vincoli di installazione.
Incentivi al sud per le rinnovabili
Tante anche le agevolazioni fiscali per incentivare gli investimenti su rinnovabili ed efficientamento energetico al centro-sud.
Le imprese delle regioni interessate, Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia, potranno beneficiare per fino al 2033 fino a 145 milioni di euro per investire sulle risorse rinnovabili, erogati sotto forma di credito d’imposta.
Largo alla mobilità sostenibile
Il Decreto Energia ha confermato i 700 milioni di euro per i bonus legati alla mobilità sostenibile, che incentiva l’acquisto di auto elettriche o ibride per favorire la transizione verde.
Il Fondo, originariamente da 800 milioni, è stato ridimensionato in favore dei più cospicui investimenti previsti fino al 2030, che ogni anno destineranno al comparto delle automotive 1 miliardo di euro.
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